Frodi finanziarie e intelligenza artificiale: come difendersi?
pubblicato:Negli ultimi anni l'intelligenza artificiale ha rivoluzionato il modo in cui gestiamo il denaro, proteggiamo i conti e comunichiamo online. Tuttavia, la stessa tecnologia che aiuta banche e aziende a prevenire le frodi e a ottimizzare i processi è diventata anche una potente arma nelle mani dei truffatori.

Intelligenza artificiale nelle frodi finanziarie: le nuove truffe e come difendersi
Secondo le analisi più recenti, oltre il 50% delle frodi finanziarie registrate nel 2024 ha coinvolto sistemi basati su AI, e le perdite globali potrebbero superare i 40 miliardi di dollari entro il 2027. Oggi le truffe non si presentano più come email sgrammaticate o telefonate sospette: i criminali sfruttano chatbot, voci deepfake e siti web generati da algoritmi in grado di imitare la realtà in modo quasi perfetto.
Phishing potenziato dall'AI: quando le email sembrano reali
Se un tempo bastava riconoscere un errore grammaticale o un link sospetto per evitare una truffa, oggi gli hacker utilizzano l'intelligenza artificiale per creare dei messaggi quasi impossibili da distinguere da quelli autentici. Negli ultimi dodici mesi, gli attacchi di phishing generati da AI sono, infatti, aumentati del 1.265%, con email e SMS scritti in modo impeccabile e adattati al profilo di ciascun destinatario.
Gli algoritmi analizzano i social network, lo stile di comunicazione e persino gli orari in cui la vittima è più attiva, costruendo dei messaggi su misura che imitano perfettamente banche, enti pubblici o società finanziarie. Un semplice clic può condurre a siti falsi creati per mezzo del machine learning, identici agli originali, dove vengono rubati i dati di accesso o le informazioni bancarie.
Secondo IBM, il 60% delle persone colpite da phishing AI cade nell'inganno, con perdite che superano in media i 4,8 milioni di dollari per singolo incidente.
Deepfake e truffe vocali: la voce che inganna
Tra le minacce più inquietanti emerse negli ultimi anni ci sono anche i deepfake vocali e video, capaci di ingannare perfino i professionisti più esperti. Gli attacchi aziendali di questo tipo sono aumentati del 3.000% nel 2023, mentre le frodi vocali hanno registrato un incremento del 680% in un solo anno. Oggi bastano appena 15 secondi di registrazione audio per clonare una voce con una precisione sorprendente.
Le truffe più diffuse sono i cosiddetti “CEO fraud”, in cui falsi dirigenti chiedono dei bonifici urgenti o autorizzano pagamenti con toni autorevoli. È quanto accaduto nel 2024 a Hong Kong, dove un dipendente ha trasferito 25 milioni di dollari dopo una video chiamata con un deepfake del CFO.
Social engineering automatizzato e furti d'identità potenziati
L'intelligenza artificiale ha portato il social engineering a un nuovo livello di efficacia e di pericolosità. Oggi gli algoritmi analizzano i profili social, studiano interessi, linguaggio e relazioni, e creano dei chatbot realistici capaci di instaurare nel tempo un rapporto di fiducia con le vittime. Non sorprende che il 56% dei professionisti finanziari consideri questa la minaccia più preoccupante tra quelle potenziate dall'AI.
Nel 2025 gli attacchi di ingegneria sociale sono triplicati e i bot sono persino in grado di inviare documenti falsi generati da algoritmi.
Parallelamente si diffondono le identità sintetiche: profili completi di foto deepfake e carte d'identità fasulle creati con il solo scopo di aprire conti corrente o di ottenere prestiti. Anche le truffe romantiche seguono lo stesso schema. Il 26% degli utenti, infatti, è stato contattato da chatbot che si spacciavano per persone reali e un terzo delle vittime ha perso somme consistenti di denaro. Solo il 3,6% dei casi viene denunciato, segno di quanto queste truffe siano ormai sofisticate e difficili da smascherare.
Come riconoscere contenuti e siti creati da AI?
In Italia, le truffe informatiche rappresentano ormai il secondo reato più diffuso, con oltre 300.000 denunce nel 2023, in aumento del 10,3% rispetto all'anno precedente. Il 92% delle istituzioni finanziarie conferma che i criminali usano l'AI generativa per creare siti e contenuti fraudolenti, spesso così realistici da sembrare autentici.
Esistono però alcuni indizi che possono aiutare a riconoscerli: immagini con dettagli leggermente distorti, testi eccessivamente perfetti ma privi di tono umano, link incoerenti o pagine senza dati legali.
Prima di inserire informazioni personali o bancarie, assicurati di controllare sempre il dominio, la presenza del certificato HTTPS e le credenziali dell'azienda.
Difendersi con tecnologia e buone pratiche
Oggi il 99% delle organizzazioni utilizza già dei sistemi basati su intelligenza artificiale per individuare e bloccare le frodi in tempo reale. Tuttavia, la sicurezza non può dipendere solo dagli algoritmi: anche gli utenti devono adottare un approccio multilivello, fatto di attenzione e di buone abitudini quotidiane.
Le regole di base restano le più efficaci: attivare l'autenticazione a due fattori, aggiornare regolarmente software e antivirus, non condividere dati personali sui social e verificare sempre l'identità di chi scrive o di chi sta chiamando.
Un'altra misura indispensabile è proteggere la connessione: le migliori VPN crittografano il traffico, nascondono l'indirizzo IP e riducono il rischio di intercettazioni, soprattutto quando si usano reti Wi-Fi pubbliche.
Nel 2024, la Polizia Postale ha recuperato 8,4 milioni di euro su oltre 48 milioni sottratti dalle frodi online: un dato che conferma quanto la prevenzione sia l'unica arma davvero efficace. In caso di sospetto, quindi, è fondamentale agire subito, segnalando l'accaduto su www.commissariatodips.it o contattando la propria banca per bloccare i pagamenti.