Nasce un altro big a Wall Street: Kimberly-Clark compra Kenvue per $ 48,7 mld

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Sfida a big come Procter & Gamble o Unilever

Nasce un altro big a Wall Street: Kimberly-Clark compra Kenvue per $ 48,7 mld
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Memorabile. Kimberly-Clark ha stretto con Kenvue un accordo per comprarla con un’operazione mista di carta e contanti che la valuta ben 48,7 miliardi di dollari in termini di enterprise value. Un’operazione generosa, che stima Kenvue ben 14,3 volte l’ebitda adjusted LTM, ma che riduce l’impatto a 8,8x se si considerano le sinergie a regime attese in ben 2,1 miliardi di dollari (al netto del reinvestimento).

Facciamo il punto.

Chi sono Kimberly-Clark e Kenvue?

E’ uno di quei big della personal care come Procter & Gamble o Unilever, colossi globali che presidiano gli scaffali dell’Occidente. Controlla, per fare solo due nomi a caso noti anche in Italia i rotoloni Scottex e i pannolini Huggies.

Nel 2024 ha fatturato 20 miliardi di dollari con un utile operativo da 3,21 e un utile netto per i soci di 2,54 miliardi (+44,3%). La società è guidata dal 2019 da Michael Hsu, chairman e CEO che oggi ha celebrato la nascita di un leader dell’health e del benessere su scala globale. I piani sono ambiziosi, la dotazione ricca, ben 10 miliardi di dollari di brand in portafoglio.

Kenvue porta in dote altri marchi di peso come Listerine e Johnson’s, vendite da 15,5 miliardi nel 2024 (di cui il 50% fuori dagli States) e circa 1,2 miliardi di clienti attraverso i vari mercati.

Come funziona il deal?

Innanzitutto va precisato che si tratta di un’operazione concordata e approvata dai due consigli di amministrazione che passerà da un’offerta.

Gli azionisti di Kenvue per ogni azione apportata riceveranno 3,50 dollari e 0,14625 azioni di Kimberly-Clark.

Significa, alla chiusura di ieri appena più di 21 dollari contro una chiusura di Kenvue di venerdì a $ 14,37: un bel premio e la reazione oggi a Wall Street si vede.

Un po’ come da manuale il titolo di Kimberly-Clark perde il 13,49% e si riporta ad appena 103,6 dollari.
Al contempo Kenvue balza del 14,23% a 16,415 dollari per azione.

Non è un dettaglio precisare che la fusione è praticamente paritaria: a bocce ferme la nuove entità dovrebbe essere per il 54% degli ex azionisti di Kimberly e del 46% degli ex soci Kenvue.

Kimberly-Clark, ecco come finanzierà la conquista

Bisognerà comunque aspettare la seconda metà del 2026 per il completamento del deal. Kimberly-Clark ha già spiegato che finanzierà la conquista in parte con la propria cassa, in parte con una nuova emissione di debito, in parte con i proventi della già annunciata cessione del 51% delle attività di International Family Care and Professional ("IFP").

Michael Hsu manterrà gli incarichi di chairman e CEO del nuovo colosso e tre membri dell’attuale cda di Kenvue entreranno nel nuovo board.

La sede sarà a Irving, in Texas, dove si trova il quartier generale di Kimberly-Clarks, ma saranno mantenute comunque importanti attività anche nelle sedi oggi di Kenvue (partire da Summit nel New Jersey da dove oggi il gruppo viene diretto).

I numeri del nuovo big della cura della persona

Il nuovo big avrà un giro d’affari da 32 miliardi di dollari e sarà secondo al mondo dopo P&G ($ 54 mld nel 2024) e prima di Unilever ($ 31 mld) con un forte posizionamento nei prodotti al consumo per il baby care, la women’s health e l’active aging: donne, vecchi e bambini insomma, ma non è un si salvi chi può, piuttosto un arrembaggio ai vertici del mercato per volumi e posizionamento.

Kimberly calcola infatti che il mercato baby and child care vale nel mondo 70 miliardi di dollari; il feminine care 40 miliardi di dollari e l’adult care 10 miliardi mentre la famiglia (family care) copre ben 100 miliardi di dollari.

In termini di ebitda sono attesi ben 7 miliardi di dollari l'anno già prima delle sinergie previste.

Complessivamente i cda hanno individuato sinergie di costo per 1,9 miliardi di dollari e circa 500 milioni di sinergie di ricavo, solo parzialmente bilanciate da circa 300 milioni di dollari di reinvestimenti.

Entro quattro anni dal closing, quindi verso il 2030, si dovrebbero materializzare le sinergie a regime da 2,1 miliardi dopo costi in contanti calcolati in circa 2,5 miliardi di dollari a carico di Kimberly-Clark nei primi due anni dopo il closing.

Nell’immediato l’impatto ‘upfront’ dell’acquirente sarà di 6,8 miliardi di dollari in contanti, ma c’è fiducia nell’obiettivo finale di consolidamento di un colosso globale della cura della persona che si farà sentire in tutti i mercati principali.

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