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Leonardo in crescita dopo i risultati

di Giovanni Digiacomopubblicato:

Acquisti sulla ex Finmeccanica dopo il superamento della guidance. Cresce il fatturato, balzano gli utili e vengono migliorate le stime. Gli analisti promuovono la crescita delle attese sugli ordini

Leonardo in crescita dopo i risultati

Tabella dei Contenuti

Leonardo riesce a correre oggi in Borsa nonostante le vendite diffuse scatenate dalla crisi bancaria statunitense. Il gruppo si avvantaggia chiaramente dei dati sul 2022 e riesce ad accumulare un rialzo dell 2,29% a 10,96 euro dopo un allungo a 11,22 euro stamane. Si tratta di un massimo importante, perché interessa livelli che non si vedevano dal febbraio 2020.

Leonardo, i numeri

Nel 2022 la ex Finmeccanica ha registrato una crescita dei ricavi del 4,7% a 14,7 miliardi di euro e ha migliorato la redditività raggiungendo un utile di 932 milioni che segna una crescita del 58,5% rispetto al dato del 2021.

Ottimo il free operating cash flow (FCOF) da 539 milioni di euro (+186,7%). Ottima la crescita degli ordini del 21% a 17,3 miliardi di euro. L’amministratore delegato Alessandro Profumo ha sottolineato di avere raggiunto e superato ancora una volta gli obiettivi prefissati.

Il portafoglio ordini del gruppo si attesta ora a 37,5 miliardi di euro, in pratica 2,5 anni di produzione equivalente con un book to bill di 1.2x, ossia, come detto ordini in crescita.

La crescita del giro d’affari si basa ancora sugli elicotteri (settore in cui Leonardo vanta un’eccellenza globale), che hanno registrato nuovi ordini per 6 miliardi di euro l’anno scorso, e su Elettronica per Difesa e Sicurezza. Hanno invece mostrato una flessione i velivoli.

Si è sentito l’effetto della cessione di Global Enterprise Solutions (GES) che la controllata statunitense Leonardo DRS ha venduto ad agosto per 450 milioni di dollari in una delle operazioni più importanti dello scorso anno.

GES è il maggior fornitore di comunicazioni satellitari commerciali per il governo degli Stati Uniti e offre comunicazioni satellitari mission-critical e soluzioni di sicurezza di livello mondiale a clienti in ogni parte del mondo. La sua cessione si inserisce nell’ambito degli interventi di riduzione del debito e della guidance di una posizione finanziaria netta 2022 a circa 3,1 miliardi di euro.

Obiettivo raggiunto e superato: a fine 2022 il gruppo segna una PFN di 3,026 miliardi (-3,4%) a fronte di un patrimonio netto che sale a 7,7 miliardi di euro circa.

Una performance raggiunto soprattutto proprio grazie al free operating cash flow, alla cassa generata da 539 milioni. Si tratta di un livello superiore al pre-pandemia collegato dal gruppo al rafforzamento della performance operativa, alla razionalizzazione del capitale circolante, all’attenta politica di investimento, a una efficiente strategia finanziaria.

Gli ordini da oltre 17,2 miliardi in rally del 20,7% si avvantaggiano del contratto con la difesa polacca per elicotteri AW149 per 1,4 miliardi di euro e del contribuito di Elettronica Difesa e Sicurezza. Il portafoglio ordini sale così a 37,5 miliardi.

Nel backlog si contano 13,6 miliardi di euro di elicotteri, 8,6 miliardi di euro di velivoli, 12,4 miliardi di elettronica e 2,7 miliardi riconducibili a Leonardo DRS.

Il business cresce e si arriva così all’utile netto da 932 milioni di euro che si avvantaggia anche dalla plusvalenza GES. Ma anche l’utile ordinario registra a 697 milioni una forte crescita sui 587 milioni di euro di un anno fa.

Fra le operazioni rilevanti dello scorso anno anche il rimborso anticipato di debiti per circa 800 milioni tramite il riacquisto di bond in dollari in scadenza 2039 e 2040 e il rimborso anticipato del term loan da 500 milioni.

Leonardo, la guidance

Il gruppo è ottimista: la crescita della spesa per la Difesa crescerà e diventerà forse più strutturale in Europa. Per il 2023 il gruppo si attende ordini per altri 17 miliardi di euro circa, con ricavi compresi tra i 15 e i 15,6 miliardi di euro.

L’ebita dovrebbe porsi nel range 1,26-1,31 miliardi di euro (1,218 miliardi nel 2021, +14,9%).
Il FOCF dovrebbe crescere ancora in maniera importante a 600 milioni di euro. Si ritiene insomma di poter contrastare efficacemente le pressioni inflattive e di difendere la profittabilità del gruppo.

Anche il debito dovrebbe flettere in maniera rilevante ponendosi a 2,6 miliardi di euro.

Fornite anche delle indicazioni di più lungo periodo: tra il 2022 e il 2026 la società di aspetta ordini cumulati per 90 miliardi di euro, in crescita sulla stima precedente di 80 miliardi.

Nel periodo 2023-2027 i ricavi dovrebbero in media crescere del 4-5% l’anno e raggiungere complessivamente nel periodo gli 85 mld (78 mld la stima precedente).

Il breakeven della divisione Aerostrutture è confermato alla fine del 2025 e sono state ridotte le perdite a livello operativo (EBITA -183 mln con perdita ridotta di quasi il 10%).

Più specificamente il gruppo ha indicato diversi driver di crescita. L’Italia dovrebbe raggiungere il 2% del Pil dedicato alla spesa Nato entro il 2028. Il Regno Unito dovrebbe accrescere al 3% del Pil la spesa entro il 2030.

La Polonia sta dirigendo la crescita delle spese in Difesa al 4% del Pil già nel 2023. La crescita attesa della spesa militare incoraggia insomma Leonardo e gli analisti hanno in generale promosso i nuovi risultati e in particolare le prospettive sugli ordini.

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