Lusso incoraggiato dai rumors su Canada Goose
pubblicato:Ci sarebbero offerte interessanti per la controllata di Bain Capital e il settore guadagna terreno

In una seduta borsistica ancora complicata per l’azionario italiano ed europeo, si fanno notare le performance positive del settore del lusso.
Lusso in forma in Europa
A Piazza Affari Brunello Cucinelli segna un rialzo dello 0,38% e Moncler guadagna lo 0,75% mentre quel titolo ibrido che è Ferrari segna un +0,8%
In ore in cui il Ftse Italia All Share cede lo 0,4%, il Ftse Italia Brands guadagna lo 0,37% e vanno bene anche titoli come Ferragamo (+1,38%) e Aeffe (+0,85% a 0,474 euro nonostante Mediobanca abbia ridotto il prezzo obiettivo da 0,72 a 0,45 euro – neutral).
È un trend quantomeno continentale: lo Stoxx Europe Luxury 10 segna un rialzo dell’1,38% e tra i migliori titoli dell’Euro Stoxx 50 si segnalano i francesi LVMH (+1,82%), Hermes (+1,21%) e Kering (+1,13%).
Lusso, i rumors sulle offerte per Canada Goose
A incoraggiare i corsi sono però rumors americani, della CNBC, che ha riportato che Bain Capital, l’azionista di riferimento del brand Canada Goose, avrebbe ricevuto delle offerte che valuterebbero nell’intorno degli 1,4 miliardi di dollari il gruppo, secondo persone vicine al dossier. La società quotata a Toronto e New York segna in queste ore in pre-market un rialzo di quasi 7 punti percentuali a 13,01 dollari americani.
Bain ha siglato un accordo di private equity per l’acquisto della maggioranza della società canadese nel 2013 lasciando allora alla presidenza e alla guida del gruppo l’attuale CEO Dani Reiss. Già allora Golden Goose contava oltre mille dipendenti e impianti di produzione di rilievo.
Nel primo trimestre dell’esercizio del gruppo, chiusosi lo scorso 29 giugno 2025, Canada Goose ha segnato un balzo dei ricavi del 21,5% a 107,8 milioni di dollari canadesi, ma ha registrato anche perdite nette per i soci per 125,2 milioni di dollari a causa, tra l’altro, di oneri straordinari da 43,8 mln per un arbitrato con un precedente fornitore e di costi per l’espansione del network globale. Alla fine del periodo le scorte da 495 milioni di dollari canadesi mostravano un calo annuale del 9 per cento.
Secondo quanto riportato dalla CNBC investitori come i private equity Boyu Capital e Advent International avrebbero avanzato delle proposte ‘verbali’ valutandola circa 8 volte l’ebitda degli ultimi 12 mesi (ossia circa 1,35 miliardi di dollari), ma ci sarebbero anche altri soggetti interessati come il cinese Bosideng International o un consorzio guidato da FountainVest Capital e Anta Sports Product. Consulente per la vendita di Bain Capital sarebbe Goldman Sachs.