LVMH ricarica il lusso con le vendite del trimestre

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Forti acquisti sul titolo e sull'intero settore che sembrava aspettare una spinta per un'accelerazione. La crescita organiche delle vendite di LVMH resta un segnale timido, altrove si attendono conferme maggiori. Anche nei listini di Borsa Italiana il settore corre. Ecco il quadro

LVMH ricarica il lusso con le vendite del trimestre

Sterzata decisa al rialzo del lusso oggi in concomitanza con l’uscita dei dati sulle vendite trimestrali di LVMH, il colosso del lusso che controlla Luis Vuitton e Dior, tra gli altri numerosi brand, e che registra un ritorno a performance positive di fatturato nei tre mesi al 30 settembre 2025. Si tratta di un modesto +1%, per giunta al netto dell’impatto del 5% dell’effetto cambi, ma è comunque una inversione di marcia rispetto al primo semestre del 2025, un timido ritorno alla crescita che il mercato accoglie con entusiasmo.

LVMH, le vendite del terzo trimestre

In euro infatti i ricavi del terzo trimestre sono stati di 18,28 miliardi contro i 19,076 miliardi del terzo quarto del 2024, è la variazione organica che mostra un segno positivo, appunto +1% contro un -4,1% delle cifre tutto compreso (variazione reported). Anche se comunque quel +1% di crescita organica resta importante perché viene da divisioni non sempre brillanti come quella del Wine & Spirits (+1% organico, da 1,386 mld a 1,33 miliardi di euro, -4% reported), per la quale il mercato aveva anche ipotizzato una cessione.

Ci sono poi le BU Profumi & Cosmesi (+2% su base organica a 1,958 mld, ma -2,7% reported), di Orologi e Gioielli (+2%, 2,319 mld., ma -2,8% rep.) e il Selective Retailing (+7% a 3,992 mld, +1,7% rep), mentre la divisione chiave di Moda e Pellame cede il 2% a 8,497 miliardi di euro dai 9,151 miliardi del terzo trimestre 2024 (-7,1% reported). I segnali sono comunque altamente misti con una crescita sequenziale di champagne e vini e un aumento del giro d’affari dei rosé di Provenza nei 9 mesi.

Il calo del settore chiave Fashion & Leather si ridimensiona a un -2% organico sostenuto dalla spesa locale laddove un anno fa c’era l’apporto forte della spesa turistica (in particolare del Giappone): LVMH è soddisfatta di Luis Vuitton e ha sottolineano il “new look” del nuovo direttore creativo di Dior Jonathan Anderson al suo debutto a New York e Beverly Hills.

Ci sono stati naturalmente eventi anche di Loro Piana nel golf e alla presentazione della sua ultima collezione al Palazzo Citterio di Milano.

Cambiamenti in Fendi con Silvia Venturini Fendi presidente onoraria e Maria Grazia Chiuri chief creative officer di Roman Maison. Fanno bene i  gioelli e Tiffany, come visto (un -2,7% reported che diventa un +2% organico). La Selective Retailing delle vendite dirette di Sephora dà un apporto da 2,139 miliardi e da 7,536 miliardi nei tre mesi e nei nove rispettivamente, con una ulteriore crescita organica che potrebbe portare a ulteriori soddisfazioni a fine 2025 e si avvantaggia dei mercati orientali di Hong Kong e Macao.

LVMH, innesca una forte rimonta ore lusso, occhi sulla Cina

La reazione del titolo LVMH è persino violenta: l’azione fatica ad aprire la seduta sotto la forza di acquisti impetuosi e in queste ore segna un balzo del 14,45% a 609,8 euro dopo massimi a 610,9 euro. Siamo esattamente sul 38,2% di ritracciamento di tutto il calo del titolo dai lontani massimi del 2023 a 904,6 euro ai minimi di questo giugno 2025 a 436,55 euro e, anche se da allora il recupero è stato del 40%, il rounding bottom costruito in questi mesi necessiterà di ulteriori conferme, sia sui fondamentali che sul grafico, anche se molti analisti oggi accolgono con favore le nuove indicazioni.

Particolarmente monitorati i segnali di ripresa dalla Cina Continentale dove il gruppo ha dichiarato vendite in crescita per Luis Vuitton nel trimestre mentre la spesa dei turisti cinesi resta negativa, ma limita i danni.

L’anno scorso le vendite di LVMH in Cina coprivano il 28% del fatturato del gruppo e quindi quel mercato è strategico e ogni segnale incoraggia questa società e gran parte del settore del lusso che spesso proprio in Cina trova quella differenza di vendite che fa la performance dell’esercizio.

Un motore giù di giri con la debolezza della domanda della Repubblica Popolare dallo scoppio della crisi immobiliare in poi, ma che ora invia qualche segnale che tutti sembrano aspettare, da JP Morgan che prevede una buona stagione trimestrale dalle quotate del luxury, a UBS che si attende l’anno prossimo vendite organiche in crescita del 4%.

Settore lusso in forte rialzo dopo i dati di LVMH, molto bene anche Moncler e Cucinelli

Fanno bene anche altri fattori più contingenti come i segnali di stabilizzazione della crisi politica francese e il recupero dei listini dopo i ribassi di ieri. In ogni caso il lusso oggi prende la palla al balzo e accelera al rialzo: l’Euro Stoxx Luxury 10 fa un rally del 6,81% In forma molti dei primi dieci aggregati del comparto: Richemont +5,73%, Hermes +6,61%, Kering (Gucci) +6,57%

Anche a Milano brillano Moncler (+9,62%), Brunello Cucinelli (+3,77%), Ferragamo (+10,87%) e anche Aeffe (+5,52%). A Londra Burberry corre del 6,42% La maison Dior di LVMH fa a Parigi un +13,9%

Lusso, multipli ancora elevati

Un invito alla prudenza è sicuramente d’obbligo: ai nastri di partenza il P/E trailing dei primi 10 titoli del lusso (Euro Stoxx Luxury 10, compresi EssilorLuxottica e Ferrari che fanno occhiali e auto e giustamente si muovono meno oggi) è di 37,2x e il P/E Projected è di 33,7, quindi non siamo su multipli regalati.

Lo STOXX Europe 600 Industry Consumer Discretionary, che però è molto più ampio e meno coerente, ha un P/E trailing di 36,6 e un P/E projected di 21,6. I casi probabilmente vanno presi uno per uno.

Per esempio oggi Barclays è timida sui dati di LVMH e conserva un prezzo obiettivo da 530 euro e un giudizio equal weight con un rating neutral sul European Luxury Goods & Specialty Retail: questi analisti temono che l’ebit margin della seconda metà dell’anno resti in calo tendenziale (anno su anno) e sottolineano che questi dati sono già nel consensus. Anche se poi, va rilevato quasi tutti i dati tel terzo trimestre di LVMH battono il consensus raccolto da Bloomberg: dai 18,172 miliardi del dato del gruppo, ai liquori (consensus 1,292 mld), al fashion (cons. 8,490 mld) , alla unit orologi/gioielleria, al selective retailing (consensus 3,958 mld). Solo al divisione profumi e cosmesi (che pure mostra una crescita organica del 2%, delude un po' (attesi 1,969 mld contro gli 1,958 reported).

La domanda cinese di lusso resta insomma un sorvegliato speciale e in generale il settore richiede ancora delle conferma su altri fronti.

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