Mediobanca, la lettera di Nagel ai dipendenti
pubblicato:Nel giorno del congedo dal consiglio di amministrazione, l'amministratore delegato uscente di Mediobanca, Alberto Nagel, dopo 34 anni di lavoro nell'istituto (22 alla sua guida) appena acquisto da MPS, ha inviato ai dipendenti questa lettera.
Lettera di Alberto Nagel alle colleghe e i colleghi del Gruppo Mediobanca.
Milano, 18/09/2025
"Care colleghe e cari colleghi,
sono passati oltre 34 anni da quando sono entrato in Banca ed oltre 22 da quando me ne èstata data la responsabilità. Un periodo molto lungo, nel quale abbiamo fatto insieme unpercorso straordinario di crescita e rinnovamento ascrivibile interamente alla vostra capacitàe senso di appartenenza. Lo voglio qui brevemente ripercorrere poiché ritengo utile rifletteresu quanto è stato fatto per apprezzarne la portata e come stimolo su quanto potrà farsi.
La prima parte, dal 2004 al 2015, è stata incentrata sulla definizione di una nuova visione dibanca che desse maggior rilievo e profondità all'attività di Corporate & Investment Bankinge di Consumer Finance, liberando capitale investito in partecipazioni di minoranza quotate.Vengono vendute partecipazioni per circa 3mld ed il ricavato viene impiegato nella crescitadei business bancari.
In questo periodo viene avviata l'internazionalizzazione di CIB, conl'apertura delle sedi operative di Parigi, Madrid, Londra, Francoforte e New York.
Compassacquisisce Linea e diventa un primario operatore del credito al consumo. Alla fine del 2015 ilGruppo consolidava oltre 2mld di ricavi, raddoppiati nel decennio.
Nel mentre, fallisceLehman e una buona parte delle banche americane ed europee sono interessate da pesantiricapitalizzazioni, spesso pubbliche e, in molti casi, da forti multe per comportamenti scorretti.
La Banca rimane immune da questa forte instabilità di mercato e continua nel suo percorsodi sviluppo lanciando, pochi mesi prima del fallimento Lehman, una nuova banca digitale(CheBanca!), antesignana per l'epoca e foriera di importanti implicazioni strategiche.
La seconda parte, dal 2015 ad oggi, vede la nascita e la forte crescita dell'attività di WealthManagement ed un'espansione, sia organica che con acquisizioni, di Corporate & InvestmentBanking e di Consumer Banking.
Il Gruppo dedica particolare attenzione all'utilizzo delcapitale sviluppando quelle attività che ne assorbono di meno e agli obiettivi di sostenibilità.
L'acquisto del rimanente 50% di Banca Esperia, quello delle attività di Barclays in Italia, il lanciodella rete di promozione finanziaria, il forte recruiting di private banker e financial advisordanno vita, in pochi anni, ad un Wealth Manager con oltre 100 mld di attivi gestiti, circa 1 mlddi ricavi e primo contributore alle commissioni del Gruppo.
Il CIB vede un deciso progressoestero anche attraverso le partnership con Messier & Associés e, più recentemente, con ArmaPartners ed un ulteriore sviluppo delle divisioni Lending e Markets.
Ad oggi i ricavi del CIB sonoper il 60% generati al di fuori dell'Italia.
Compass diventa la società italiana di Consumer a piùalta profittabilità dopo massicci investimenti in distribuzione, piattaforme digitali, nuoviecosistemi (BNPL) e risk management.
Alla fine dello scorso giugno, il Gruppo consolida ricaviper 3,7 mld ed un utile netto per 1,3 mld, rispettivamente 3,7 e 2,5 volte rispetto al 2004.
Nell'ultimo ventennio, la Banca ha sempre investito in talento umano, triplicando il personalesino a raggiungere gli attuali 6.200 colleghi, a differenza di molti intermediari che hannodovuto effettuare forti ristrutturazioni; ha distribuito agli azionisti circa 8,5 mld, senza mai fareaumenti di capitale ed ha conseguito un Total Shareholder Return del +500%.
Tutto ciò è stato accompagnato da un altrettanto incisivo cambiamento dell'azionariatodella Banca: nel 2004 il 55% del capitale era racchiuso in un Patto di Sindacato ed il resto sulmercato. A metà del 2019, con la progressiva riduzione del Patto di Sindacato, peraltrotrasformato in un Accordo di Consultazione, il capitale sul mercato è pressoché totalitario eMediobanca una vera public company. Dal 2020 ad oggi si è assistito ad un ritornodell'azionariato "stabile" a discapito del mercato.
Questa marcata evoluzione del Gruppo è anche frutto di alcune mie radicate convinzioni.
La prima la chiamerei "darwinismo bancario". Le banche devono adattarsi ad un contestoche cambia rapidamente (pensiamo alla tecnologia, alle abitudini dei consumatori, al set diregole e ai nuovi competitor/fintech) che se non capito ed affrontato proattivamente,adattando i modelli di business, porta "all'estinzione della specie".
La seconda, in parte collegata alla prima, è che la specializzazione in attività a maggiorsofisticazione e valore aggiunto protegge nel lungo termine il valore degli intermediari. Ed èper questa ragione che ho sempre preferito l'acquisizione di un wealth manager di taglia e difascia alta, con ripetuti tentativi effettuati negli ultimi 6 anni, piuttosto che l'unione con unabanca commerciale per lo più concentrata sul mass market.
La terza è che le banche quotate hanno molte più chance di crescere e di generare extraritorni, tanto più forte è l'allineamento di interessi tra azionisti e banca. In tutti i mercati finanziaripiù evoluti questo si verifica, almeno per gli istituti di maggiore dimensione, quando le banchehanno un capitale diffuso per lo più rappresentato da investitori istituzionali.
Ultima, non certo per importanza, è che la Banca si basa sulla fiducia che ispira ai suoistakeholders. Quindi: reputation first!
Grazie al vostro lavoro, oggi possiamo dire che la nostra Banca è diversa da molte altre ed èspecializzata in business complessi dove ha una presenza di mercato solida e prospettive dicrescita.
Ma quello che più conta è che ha conservato la sua cultura identitaria, associata alsuo brand, che ha un fortissimo valore e che, a mio avviso, è il quid pluris del nostro Gruppo.
Una cultura fatta di competenza, passione, trasparenza e understatement che abbiamoereditato da banchieri straordinari come Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi.
Una culturache… ti rimane cucita addosso.
Vi attendono ora nuove sfide che, ne sono certo, sarete pronti a superare stando uniti epreservando quella cultura e diversità che vi rendono unici. Così come sono certo che lanuova proprietà della Banca non potrà prescindere dal valorizzare il vostro non comunepatrimonio di professionalità.
E ricordatevi di quanto scrisse Orazio: "Graecia capta ferum victorem cepit".Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per avermi dato il privilegio di lavorare con voi.
GD - www.ftaonline.com