Mercosur, Prandini (Coldiretti): "Senza reciprocità è concorrenza sleale. Agricoltura Ue a rischio"

di FTA Online News pubblicato:
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"L'accordo tra Ue, Mercosur e Messico non può funzionare se non si garantisce il rispetto del principio di reciprocità sugli standard produttivi. Le clausole di salvaguardia prevedono un meccanismo dove occorre la denuncia e, poi, una successiva verifica, con tempi lunghissimi rispetto a quelli del mondo delle imprese. In sostanza solo dopo anni è possibile stabilire se c'è stata una violazione della clausola di salvaguardia. Il problema è che nel frattempo si sarà conclamata una situazione di concorrenza sleale con danni irreparabili per le nostre imprese".
Lo afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in un'intervista al Corriere della Sera, sottolineando la necessità di "un'agenzia europea che controlli e verifichi le importazioni, come avviene negli Stati Uniti, in Cina e in Australia, invece di affidarsi a regole che restano sulla carta. Oggi in Europa – ricorda – viene verificato appena il 3% dei prodotti che arrivano dall'estero, con un sistema che lascia ai singoli Stati membri il compito di decidere i controlli, creando inevitabili dinamiche al ribasso".
Il presidente di Coldiretti critica anche la lentezza di Bruxelles nell'affrontare i nuovi equilibri globali: "Mentre si rafforza l'asse tra Cina, India e Russia, l'Europa vive in un mondo parallelo senza strumenti per sostenere l'economia reale. La responsabilità è della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen, che ha tagliato 90 miliardi alla politica agricola comune e continua a ragionare come se la competizione fosse tra stati membri senza cogliere che in realtà lo scenario è ormai globale".
Cosa dovrebbe fare? "Dovrebbe essere più unita – specifica – fare debito pubblico comunitario, emettere eurobond e garantire agli stati membri condizioni migliori per competere fuori dall'area Ue. E, torno a dire, la grande responsabile della situazione in cui ci troviamo è la presidente della Commissione Ue Von Der Leyen, a partire per dalla scelta di non sostenere l'economia reale, tagliando le risorse sulla politica agricola comune per circa 90 miliardi di euro. La Cina, intanto, forte del fatto di avere il 18% della popolazione mondiale e di detenere il 60% delle scorte mondiali di cereali persegue piani di carattere geopolitico siglando intese e alleanze con paesi dove manca il cibo. In Italia è stato predisposto il piano Mattei, ma in Europa non si fa niente o quasi, evidenziando ancora una volta la miopia di Von Der Leyen".

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