Moncler in calo dopo una revisione del target di Morgan Stanley
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Moncler termina la seduta di venerdì in ribasso del 2,34% a 47,07 euro, penalizzata dalla revisione delle stime da parte di Morgan Stanley, che ha ridotto il target price da 53 a 52 euro, confermando però il giudizio equal-weight.
La banca d’affari evidenzia come la domanda cinese di beni di lusso continui a mostrarsi fiacca a livello globale, fattore che pesa sulle prospettive di crescita del gruppo. In questo contesto, le previsioni sulle vendite retail del terzo trimestre sono state corrette da un precedente +3% a un modesto -0,5%.
Sul fronte annuale, la crescita attesa delle vendite passa dal +3,5% a un più contenuto +0,9%, mentre il margine Ebit 2025 è stato leggermente ridotto dal 28,7% al 28,6%. Anche le stime sugli utili per azione (EPS) 2026-2027 sono state limate dell’1,5%.
In sintesi il titolo risente del rallentamento del lusso in Cina, che spinge gli analisti a rivedere le attese di crescita e redditività. La valutazione di Morgan Stanley resta comunque neutrale, segnalando un equilibrio tra rischi e opportunità.
Moncler, l'azione scivola sotto il supporto di quota € 47
Dallo studio del grafico si ricava che il titolo è tornato, anche se solo marginalmente, sotto il supporto critico di area 47. Adesso si rischia la violazione dei minimi di agosto a 45,46 e il successivo test di area 43 euro. Solo sopra area 48 il brutto segnale inviato venerdì verrebbe neutralizzato. Per tornare positivi sul titolo servirà comunque il superamento anche di area 51 euro.
Piaggio, meno tasse in India e il titolo guadagna terreno
Piaggio (+3,54%) ha chiuso la seduta di venerdì in contro tendenza rispetto al mercato, dopo che il governo indiano ha annunciato nuove aliquote IVA a partire dal 22 settembre.
Il gruppo di Pontedera realizza il 19% dei ricavi nel Paese asiatico ed ora potrà beneficiare della riduzione dell'aliquota sui veicoli commerciali termici dal 28% al 18%.
Piaggio, l'azione cerca di forzare le resistenze di area 2 euro
Il titolo sta cercando di reagire al profondo ribasso che si è sviluppato dai massimi del 2023 in area 4,25.
Il rimbalzo partito dai bottom di maggio a quota 1,611 è giunto su di un'area di resistenza critica, quella presente tra 2,00 e 2,05 euro.
I prezzi stanno cercando di forzare l'ostacolo nel tentativo di procedere verso 2,25, altro riferimento grafico rilevante: su tali livelli sono infatti posizionati i massimi annuali di febbraio ed il 38,2% di ritracciamento della discesa del ribasso in atto da marzo 2024, che ne fanno un riferimento chiave nella struttura di medio lungo periodo. Le premesse per un ulteriore allungo, dunque, sembrano essere positive e verrebbero contraddette solo dal perentorio ritorno del titolo al di sotto di area 1,90, preludio alla ripresa del ribasso verso 1,60/1,65. Ulteriori conferme in tal senso sotto 1,83.