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Moody's solleva l'outlook dell'Italia: punti chiave e reazioni del mercato

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

Il rating di Moody's era già previsto? Effetti sullo spread e le politiche di bilancio

Moody's solleva l'outlook dell'Italia: punti chiave e reazioni del mercato

L'agenzia di rating Moody's ha rivisto al rialzo l'outlook sull'Italia

L'agenzia di rating Moody's ha rivisto al rialzo l'outlook sull'Italia, mantenendo il rating a Baa3, l’ultimo della fascia in cui rientrano i titoli “investment grade”, ma passando da un outlook “negativo” a uno “stabile”.

Questo cambiamento è cruciale, poiché un eventuale taglio del rating avrebbe spinto l'Italia verso il livello “junk”, che è considerato come “spazzatura” finanziaria.

Moody's aveva precedentemente abbassato l'outlook poco dopo la caduta del governo Draghi nel luglio 2022, evidenziando un rischio reale di problemi legati al debito pubblico italiano.

La decisione di Moody's di mantenere il rating era stata ampiamente attesa

La decisione di Moody's di mantenere il rating era stata ampiamente attesa, poiché l'agenzia aveva delineato chiaramente gli eventi che avrebbero potuto causare un declassamento.

Fino ad ora, però, tali eventi non si sono verificati, come un significativo deterioramento dell'economia, un ridotto impegno nell’implementare il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), una crisi energetica di ritorne o segnali di un aumento significativo del debito.

Nonostante alcuni temi rimangano critici per l'Italia, non hanno trovato conferma nella situazione attuale.

Questa decisione assume un'importanza strategica, permettendo di ridurre le incertezze sul debito italiano e continuare il periodo di decompressione.

È stata influenzata anche dal calo dell'inflazione e dalle decisioni della Federal Reserve, che hanno portato a un calo dello spread tra i BTp italiani e i Bund tedeschi, così come a un abbassamento del rendimento del decennale.

Nell'ultimo anno, Moody's ha evidenziato le sfide delle riforme strutturali e del mercato dell'energia in Italia

Nell'ultimo anno, Moody's ha evidenziato le sfide delle riforme strutturali e del mercato dell'energia in Italia. Tuttavia, Meloni sottolinea i progressi compiuti su questi fronti.

Le previsioni del FMI indicano che l'Italia si troverà ad affrontare elevati rapporti debito-PIL oltre il 2028, sebbene si preveda una graduale diminuzione. È importante notare che paesi come Francia, Regno Unito e Giappone hanno livelli di debito elevati ma godono di migliori rating di credito.

Anche se Moody's, con il rating più basso tra le principali agenzie, avesse deciso un downgrade, non necessariamente avrebbe scatenato vendite del debito italiano. La BCE ha introdotto uno strumento per contrastare l'ampliamento eccessivo degli spread, ma finora non è stato utilizzato.

Un downgrade, anche in futuro, non metterebbe l'Italia immediatamente in bancarotta, né la farebbe uscire dall'UE o dall'eurozona, uno scenario improbabile secondo la maggior parte degli osservatori.

Il ministero dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha accolto il risultato con sollievo

Il ministero dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha accolto il risultato con sollievo, sottolineando la linea di "prudenza realista" adottata, in linea con la premier Meloni.

Questo approccio ha evitato il downgrade, confermando la solidità delle politiche economiche adottate nonostante le richieste di allentare le restrizioni sulla manovra.

Giorgetti ha dichiarato che questa conferma è un segno positivo che, nonostante le difficoltà, il governo sta lavorando bene per il futuro del paese.

Ha esortato il Parlamento a confermare le politiche di bilancio prudenti, responsabili e serie del governo, nonostante le legittime critiche all'interno di un sistema democratico.

Il mercato sembrava già aver anticipato questo esito

Il mercato, tuttavia, sembrava già aver anticipato questo esito. L'andamento degli strumenti di debito italiano, come lo spread tra BTp e Bund, è rimasto relativamente stabile, indicando che il rating non era un tema di preoccupazione per gli investitori.

Tale atteggiamento è stato confermato dall'andamento dello spread negli ultimi giorni, che è rimasto pressoché invariato, segnalando che il mercato non prevedeva un cambiamento significativo da parte di Moody's.