Da euforia a correzione: la verità dietro il crollo di Nvidia, Nasdaq e Bitcoin
pubblicato:Jobs report, Fed e tecnologici che cedono: le tre forze che hanno trasformato un rally mattutino in un'ondata di vendite

Mercati in forte volatilità: entusiasmo per Nvidia subito cancellato da timori macro e vendita forzata dei titoli growth
La seduta di ieri è stata un perfetto esempio di quanto rapidamente il sentiment possa capovolgersi nelle fasi in cui il mercato è dominato da incertezza macro, valutazioni elevate e timori di bolla speculativa.
La giornata si era aperta con toni decisamente positivi: i futures su Wall Street correvano dopo una trimestrale di Nvidia eccezionale per ricavi, guidance e marginalità, alimentando la speranza che la narrativa dell’AI potesse riaccendere il rally interrotto nelle ultime settimane. Per oltre due ore sembrava un classico “relief rally”: Nasdaq +2%, Nvidia +7%, tech in forte ripresa.
Ma quel movimento si è rivelato fragile, effimero e destinato a ribaltarsi in modo violento.
La seduta si ribalta: il Nasdaq chiude a -2.2%, Nvidia a -3.2% — un rovesciamento simbolico del sentiment AI
Dopo i primi entusiasmi, la pressione in vendita ha ricominciato a prevalere. Il Nasdaq, che in mattinata viaggiava oltre +2%, ha chiuso la seduta a -2,2%, trascinando con sé l’intero comparto tecnologico. Nvidia ha perso addirittura il 3,2%, completamente annullando i guadagni iniziali post-trimestrale.
Questo tipo di price action — un forte rialzo iniziale seguito da un’inversione totale — è considerato dai tecnici un segnale estremamente negativo.
Suggerisce che la forza degli acquirenti è debole, mentre quella dei venditori è dominante e pronta ad approfittare di qualunque rally per ridurre l’esposizione.
Cosa ha fatto deragliare il rally? Tre elementi chiave
1️⃣ Persistono i timori sulla possibile bolla dell’AI
La trimestrale di Nvidia era ottima, ma non abbastanza da spegnere i dubbi che nelle ultime settimane hanno contagiato il mercato:
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valutazioni elevate
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investimenti AI “troppo aggressivi” e spesso finanziati a debito
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margini di molti player esposti al rischio di normalizzazione
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vendite di hedge fund e fondi macro (Thiel, Softbank, Burry)
Il mercato teme che l’entusiasmo abbia superato la realtà dei fondamentali.
Non a caso, 45% dei fund manager intervistati da Bank of America ritiene oggi che una bolla AI sia il principale rischio sistemico.
2️⃣ Il job report “misto” alimenta il dubbio su un taglio dei tassi a dicembre
Il rapporto del lavoro di settembre — pubblicato con settimane di ritardo a causa dello shutdown — ha generato ulteriore incertezza:
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+119.000 posti (meglio delle attese)
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disoccupazione al 4,4%, inatteso aumento
Risultato: più domande che risposte.
Il mercato, infatti, ha rapidamente ridotto la probabilità di un taglio dei tassi a dicembre, scesa sotto il 25% dai livelli molto più elevati di inizio mese.
Questo ha pesato soprattutto sui titoli growth e tech, i più sensibili ai movimenti dei tassi.
3️⃣ L’effetto “risk-off” torna dominante
I segnali di avversione al rischio sono tornati evidenti:
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Bitcoin di nuovo sotto 90.000 dollari, proseguendo una fase discendente plurisetimanale
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titoli momentum come Robinhood e Western Digital tra i peggiori
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forte aumento dell'attività di copertura tramite opzioni
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liquidazioni di posizioni long su titoli tecnologici high-beta
Il mercato continua a “sgonfiare” il trade più affollato dell’anno: AI, semiconduttori, big tech.
Movimenti tecnici: rotture multiple di livelli chiave
A rendere più pesante la seduta c’è stato anche il deterioramento tecnico:
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Nasdaq: rottura netta della media mobile a 50 giorni
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S&P 500: 10/11 settori in calo
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breakout rialzisti falliti (Nvidia, Meta, Amazon)
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inversioni intraday brutali, segno di vendite istituzionali
“La price action è quella tipica delle fasi in cui il sentiment si incrina:
i grafici si rompono, il momentum gira, e i desk cominciano a tagliare esposizione” commentano gli esperti.
Il quadro generale: un mercato che ha bisogno di tempo per “digerire” gli eccessi
La dinamica osservata negli ultimi giorni non è tanto il frutto di un singolo dato o di una singola trimestrale. È il risultato di fattori che da settimane si accumulano:
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valutazioni elevate
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posizionamento sbilanciato sul tech
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incertezza sui tassi
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dati macro contrastanti
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dubbi sulla sostenibilità degli investimenti AI
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volatilità in aumento
"Un downturn come quello attuale richiede tempo per essere riassorbito, una volta che il sentiment si incrina."
Conclusione: Nvidia resta un colosso — ma il mercato guarda oltre il singolo trimestre
Il forte rimbalzo iniziale, immediatamente annullato, è il segnale più chiaro: il mercato non sta mettendo in discussione Nvidia, ma l’intero ecosistema dell’AI — i suoi costi, la sua sostenibilità e il suo impatto sui mercati.
Nvidia ha fatto il massimo possibile per rassicurare gli investitori.
Ma per alcuni giorni, probabilmente per alcune settimane, il mercato sarà più attento a:
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tassi d’interesse
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inflazione
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costi di finanziamento dei data center
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posizionamento eccessivo su big tech
che non alla forza dei ricavi AI.
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