Nella sessione di chiusura della settimana, le borse dell'Asia-Pacifico hanno registrato una tendenza al ribasso
pubblicato:Nella sessione di chiusura della settimana, le borse dell'Asia-Pacifico hanno registrato una tendenza al ribasso. Nonostante i dati eccezionali di Nvidia, il sentiment degli investitori è rimasto depresso a causa delle preoccupazioni legate al rallentamento dell'economia globale e alle politiche restrittive delle banche centrali. Anche se le prestazioni positive di Nvidia potrebbero aver temporaneamente sostenuto il settore dei chip, altri fattori macroeconomici e le incertezze legate alla politica monetaria hanno contribuito all'atmosfera di cautela sui mercati azionari dell'Asia-Pacifico.
Il Nikkei di Tokyo ha chiuso questa mattina con un calo del 2,05%, azzerando di fatto il rialzo settimanale.
La borsa giapponese è influenzata dalle preoccupazioni riguardo a possibili tensioni commerciali con la Cina. Allo stesso tempo, l'indice CSI 300 di Shanghai-Shenzhen ha registrato una diminuzione dello 0,38%.
La Cina ha recentemente vietato l'importazione di prodotti ittici dal Giappone, citando timori di contaminazione radioattiva. Nel frattempo, il Giappone ha iniziato a rilasciare acqua contaminata dalla centrale nucleare di Fukushima nell'Oceano Pacifico. La Cina rappresenta il principale mercato di esportazione per i prodotti ittici giapponesi, sebbene queste esportazioni costituiscano meno dell'1% delle esportazioni totali del Giappone.
Nel 2022, il Giappone ha esportato prodotti ittici verso la Cina per un valore di circa 600 milioni di dollari, rendendo la Cina il principale mercato per le esportazioni giapponesi in questo settore, seguita da Hong Kong. Secondo i dati governativi, le vendite verso Cina e Hong Kong hanno costituito il 42% di tutte le esportazioni giapponesi di prodotti ittici nel 2022.
L'inflazione a Tokyo, capitale del Giappone, è aumentata a un ritmo più lento del previsto nel mese di agosto, ma è rimasta significativamente al di sopra dell'obiettivo della Banca del Giappone. L'indice core dei prezzi al consumo (CPI), che esclude i prezzi volatili dei prodotti alimentari freschi, è cresciuto del 2,80% su base annua fino ad agosto, risultando inferiore alle aspettative del 2,90% e alla lettura del mese precedente del 3,0%. L'inflazione complessiva CPI è aumentata del 2,90% ad agosto, al di sotto delle previsioni di crescita del 3% e del 3,20% del mese precedente. Tuttavia, l'indicatore fondamentale, che esclude sia i costi degli alimenti freschi che quelli energetici, è rimasto al 4% ad agosto, il livello più alto degli ultimi 40 anni. Questo dato è rilevante per la Banca del Giappone per valutare le condizioni inflazionistiche e suggerisce che l'inflazione sottostante rimane elevata. I dati per Tokyo spesso prefigurano una tendenza simile nell'inflazione nazionale, indicando un'inflazione core che dovrebbe rimanere robusta, mettendo ulteriore pressione sulla Banca del Giappone per una potenziale politica di rafforzamento. Nonostante l'allentamento dei prezzi dell'elettricità grazie ai sussidi governativi, il deprezzamento dello yen ha fatto aumentare i costi delle importazioni di cibo ed energia in Giappone.
L'andamento dell'inflazione in Giappone rivela una situazione complessa e potenzialmente problematica. Da un lato, l'indice core dei prezzi al consumo è cresciuto a un ritmo più lento del previsto, suggerendo una moderazione delle pressioni inflazionistiche. Dall'altro, il dato fondamentale, che esclude i settori più volatili come i prezzi degli alimenti freschi e dell'energia, è rimasto ad un livello elevato, segnalando che l'inflazione sottostante potrebbe rimanere un problema.
La Banca del Giappone si trova in una posizione difficile, poiché cerca di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2%. Nonostante gli sforzi, la persistenza dell'inflazione rimane sfuggente, e le decisioni da prendere diventano complesse. L'aumento dei costi delle importazioni a causa del deprezzamento dello yen potrebbe ulteriormente complicare la situazione.
L'andamento del mercato azionario giapponese, rappresentato dal Nikkei, è interessante da osservare. Nonostante le incertezze economiche e inflazionistiche, il Nikkei ha registrato un solido rialzo nel 2023. Tuttavia, la svalutazione del yen ha influito sul rendimento quando convertito in valute straniere, come l'Euro. Questo dimostra come le dinamiche valutarie possano avere un impatto significativo sugli investimenti e sulle prestazioni dei mercati azionari.
Il rallentamento del rally delle azioni di Nvidia, il titolo ha chiuso senza variazioni a 471 dollari, dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico a 502,66 dollari, ha avuto un impatto significativo sulle aziende giapponesi legate ai chip. In particolare, le azioni di Advantest e Tokyo Electron hanno registrato ampie perdite. Advantest è scesa del 9,99%, mentre Tokyo Electron ha registrato un calo del 5,93%. Anche Screen Holdings, un'azienda simile nel settore, ha subito una perdita del 3,44%. Nel contesto di queste dinamiche, anche SoftBank Group ha visto il suo valore scendere del 3,05%. Questo indica che l'effetto di rallentamento o correzione in un settore può influenzare anche le aziende collegate, creando un effetto domino di perdite nel mercato azionario.
AM - www.ftaonline.com