Nikkei in forte rialzo (+1,85%), ma le altre borse asiatiche sono caute
pubblicato:Il Nikkei (+1,85%) ha archiviato la settimana in deciso rialzo, facendo registrare la chiusura più elevata di sempre a quota 41.820,48 con gli acquisti che sono stati agevolati dalle solide trimestrali presentate dalle aziende nipponiche e dalla crescente convinzione di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed. Da segnalare il forte rialzo di SoftBank, best performer del listino, che ha guadagnato il 10% circa dopo aver comunicato di essere tornata agli utili nel primo trimestre fiscale dell'anno.
Sul fronte macroeconomico questa mattina il ministero di Affari interni e Comunicazione ha reso noto che in giugno la spesa delle famiglie è cresciuta in Giappone dell'1,3% annuo, in deciso rallentamento rispetto al 4,7% di maggio e sotto al 2,8% del consensus. Su base sequenziale i consumi sono invece calati del 5,2% contro il precedente aumento del 4,6% e la flessione del 3,0% attesa dagli economisti.
La Bank of Japan ha comunicato che in luglio i prestiti erogati dagli istituti di credito del Giappone sono cresciuti del 3,2% annuo, in accelerazione rispetto al 2,7% di giugno. Il dato si confronta con il rialzo del 2,7% del consensus.
Intanto dalle minute della BoJ di luglio emerge come i membri del board stiano valutando la possibilità di tornare ad incrementare i tassi già quest'anno in virtù dell'aumentare delle pressioni inflazionistiche.
L'Economy Watchers corrente (sondaggio che determina la fiducia tra i lavoratori in Giappone in relazione all'attività economica e permette di anticipare la spesa dei consumatori) è salito a 45,2 punti dai 45,0 punti di giugno. Gli economisti avevano previsto un incremento a 45,5 punti.
Da segnalare anche che il governo ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Giappone per l'anno fiscale 2025, portandole dall'1,2% allo 0,7% a causa dell'incertezza sui dazi al 15% sulle esportazioni, valore comunque inferiori al 25% proposto inizialmente.
Le altre borse asiatiche sono apparse più incerte in attesa di capire con maggior precisione quali saranno gli effetti dei dazi annunciati da Trump una volta che le decisioni saranno stabilizzate, ovvero non verranno modificate da un giorno all'altro, come sta accadendo in questi giorni, soprattutto nell'ambito dei chip o per quello farmaceutico.
Per quanto concerne le altre piazze asiatiche la borsa australiana ha chiuso in leggero calo con l'S&P/ASX 200 che ha ceduto lo 0,28%, sotto la parità anche le piazze cinese, con Shanghai in calo dello 0,12%, Shenzhen -0,24% ed il CSI 1000 che arretra dello 0,3%. Ribasso più pesante a Hong Kong dove l'Hang Seng segna -1%, in rosso Seoul (-0,55%) ed anche la borsa indiana che cede lo 0,7% circa.