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Patente, cambia tutto per questi veicoli. Mai più esame: si guida solo con un foglio

di Chiara Turanopubblicato:

Patente ai box. Cambiano le regole per l’abilitazione alla guida di specifici veicoli. A saltare non è solo l’esame pratico, ma anche le condizioni fino ad ora osservate per il rilascio del documento. Ecco per quali mezzi si applicherà la nuova disciplina e come si potrà circolare liberamente con un semplice foglio.

Patente di guida in rivisitazione. Il documento che abilita alla circolazione di particolari veicoli cambia nella modalità di ottenimento.

Come risaputo, le regole da rispettare per il conseguimento del documento variano da veicolo a veicolo: alcune patenti richiedono il compimento di una certa età anagrafica per poterle ottenere, ma tutte sono accomunate nella modalità di rilascio.

Questo sta a significare che l’ottenimento della patente di guida è sempre vincolato al sostenimento di un esame scritto, sotto forma di domande vero o falso, e da una prova pratica atta a dimostrare l’applicazione delle regole acquisite durante la frequentazione del corso presso la scuola guida scelta.

Diversamente da quando si potrebbe pensare, per alcuni veicoli la situazione è radicalmente cambiata di recente nel puro intento di semplificare la procedura di ottenimento del titolo.

In che modo?

In alcuni casi l’abilitazione alla guida su strada si può ottenere bypassando l’esame teorico esclusivamente se si è in possesso di una patente di categoria inferiore. In altri, già da subito, si è esonerati anche dal sostenimento dell’esame pratico.

A tal proposito forniamo una piccola anticipazione: ad autorizzare la guida su strada di questi veicoli sarà un semplice foglio rilasciato dopo la frequentazione di un breve corso.

Vediamo, allora, per quali veicoli cambiano le regole di rilascio della patente di guida e cosa prevede la nuova disciplina dettata dal Decreto Infrastrutture Bis.

Patente, cambia tutto per questi veicoli. Mai più esame: si guida solo con un foglio

Al secondo posto della classifica delle patenti di guida più gettonate, dopo quella di tipo B, troviamo la patente A. Tutti gli appassionati delle due ruote sanno benissimo che mettersi in sella ad una moto è permesso solo dietro il conseguimento obbligatorio della specifica patente di guida, di tipo A.

Ebbene, proprio per questi veicoli la situazione è cambiata radicalmente già dallo scorso mese per opera del Decreto Infrastrutture Bis che, come risaputo, ha rivisto diversi aspetti della circolazione su strada di più veicoli.

Nel caso in questione, a rivisitazione sono state sottoposte le regole da rispettare per ottenere la patente di guida abilitativa alla conduzione di una moto. Ma cosa cambia nella pratica?

Gli aspiranti detentori della patente di guida in oggetto non dovranno mai più sostenere l’esame di valutazione finale.

Attenzione però a non fare confusione: la patente di guida rimane comunque essenziale per la conduzione del mezzo.

La stessa verrà rilasciata solo dopo la frequentazione di un corso presso la scuola guida a cui ci si decide di iscriversi, ma non solo.

Patente, con A1 o A2 passi all’A3 senza sostenere l’esame finale di guida: come funziona

A questo punto viene spontaneo chiedersi: cosa deve fare chi dispone di una moto di una certa cilindra per mettersi alla guida delle due ruote?

Nulla di così complicato, è sufficiente seguire le nuove regole in vigore dal 15 agosto.

Prima di vedere quali sono i requisiti da rispettare per essere esonerati dal sostenimento dell’esame finale di guida, occorre però chiarire una serie di punti.

Innanzitutto, sono diverse le tipologie di patenti di guida riferite alla moto. Si inizia con il conseguimento della A1 per poi proseguire con la A2 e la A3. Proprio la disciplina di quest'ultima è stata assoggettata a recenti modifiche.

Stando alle nuove regole, il riconoscimento della patente di tipo A3 prevede l’esonero dal sostenimento dell’esame solo nel caso in cui gli interessati al conseguimento della specifica abilitazione risultano già essere in possesso di una patente di tipo A1 o A2, ottenibili rispettivamente al compimento dei 16 e 18 anni di età.

C’è da dire che ciò però non basta a far saltare l’esame di guida, poiché solo il rispetto di altri requisiti garantisce l'esonero da test finale di abilitazione.

Patente, cambia tutto per le moto. Mai più esame di guida solo con questi requisiti

Mettendo da parte quanto detto in precedenza, ai diretti interessati è richiesto il rispetto di più requisiti per ottenere la nuova certificazione A3.

Si tratta di condizioni non molto vincolanti. Come prima cosa, chi intende conseguire la patente di guida di tipo A3, saltando l’esame finale, deve attendere due anni dal conseguimento della patente di tipo A, a scelta fra A1 o A2.

Inoltre, deve frequentare un corso della durata di 7 anni presso la scuola guida scelta. Al termine dello stesso viene rilasciato un foglio che abilita alla circolazione delle moto su strada.

In ogni caso è obbligatorio pagare una somma di denaro per il rilascio del documento e le spese relative al servizio fornito.

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