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Qual è la pensione minima? Come fare a migliorarla

di FTA Online News pubblicato:
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Oggi i pensionati che percepiscono un assegno previdenziale particolarmente basso potrebbero migliorare l’importo attraverso l’incremento della pensione minima. Vediamo, quindi, come fare per migliorarla e chi può accedere all’aumento degli importi.

Qual è la pensione minima? Come fare a migliorarla

Secondo quanto previsto dall’ordinamento italiano, vi sono alcuni casi in cui i cittadini residenti Italia che hanno cessato di lavorare e che presentano delle condizioni per accedere al pensionamento, percepiscono un assegno riferito alle pensioni con importi davvero molto bassi.

In questi casi, tali categorie di cittadini potrebbero effettivamente avere diritto ad ottenere un incremento dell’importo previdenziale. Si parla, in questo caso della cosiddetta pensione minima.

Si tratta di un meccanismo di integrazione al trattamento minimo che viene concesso da parte della squadra di Governo esclusivamente nei casi in cui vi sono dei cittadini che usufruiscono di un assegno previdenziale a tutti gli effetti molto basso.

Per questo motivo, nei prossimi paragrafi, potrebbe essere molto utile per i lettori approfondire le caratteristiche della pensione minima nel 2022. In tal senso, saranno anche poste in evidenza le disposizioni da parte dell’Istituto INPS in riferimento ai requisiti e alle condizioni che dovranno essere rispettate per poter accedere all’integrazione.

Pensione minima: le caratteristiche dell’integrazione al minimo

Attualmente ci sono ancora molti assegni pensionistici bassi e si percepisce la necessità ed il bisogno di un incremento da parte di molti.

Questo è possibile nei casi in cui tali categorie di persone risultano avere le condizioni necessarie per poter accedere al trattamento integrativo minimo della pensione INPS.

Questa integrazione consiste quindi in una prestazione economico gestita interamente da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, il quale si occupa di rispondere al compito di andare a riconoscere i cittadini che percepiscono effettivamente un assegno troppo basso, così da provvedere all’innalzamento dell’ammontare mensile di ciascuna pensione minima.

Dunque, occorre effettivamente porre in evidenza il fatto che l’integrazione resa possibile nei casi della pensione minima potrebbe subire dei cambiamenti anche in riferimento alla soglia degli importi, stabilita annualmente. In tal senso, occorre ricordare che mentre per l’anno 2021 l’importo del trattamento minimo mensile era stato determinato a 515,58 euro; attualmente, per l’anno 2022 sarà preso in considerazione il valore di 523,83 euro mensili, sulla base dell’adeguamento alla vita.

Come funziona l’integrazione al minimo della pensione INPS

Dunque, sulla base delle disposizioni che sono state inserite all’interno del testo della legge numero 638 del 1983, è possibile evidenziare anche i meccanismi che si pongono alla base del funzionamento e dell’erogazione dell’integrazione al trattamento minimo.

Tenuto conto della rivalutazione annuale Istat che interessa le pensioni, quest’anno sarà possibile integrare la pensione minima fino ad un importo massimo pari a 523,83 euro al mese, per tredici mensilità.

In generale tuttavia l’integrazione della pensione minima sarà pari alla differenza tra l’assegno della pensione e l’ammontare stesso del trattamento minimo.

Ad esempio, nel caso in cui un cittadino percepisca una pensione mensile nel 2022 pari a 400 euro, ciò significa che egli avrà diritto ad una integrazione di ben 123,83 euro per ciascun mese (523,80-400=123,83) incremento che in percentuale risulta pari al +30,9% .

Chi può avere l’integrazione della pensione minima INPS

A questo punto diventa lecito porsi una domanda fondamentale in merito alla pensione minima INPS, ovvero: chi può accedere effettivamente all’integrazione del trattamento?

A questo proposito, generalmente è possibile affermare che possono godere di una possibile integrazione del trattamento qualsiasi tipologia di pensione di previdenza, dunque non di tipo assistenziale.

In questo senso, rientrano quindi le pensioni dirette che sono erogate dai fondi speciali per i lavoratori autonomi dell’INPS, oppure dall’Assicurazione generale dell’INPS o anche dai fondi esclusivi e sostitutivi. Vale a dire la pensione di vecchiaia ordinaria, la pensione di anzianità, la pensione anticipata.

Inoltre, potranno accedere all’integrazione della pensione minima anche quei cittadini che percepiscono delle pensioni indirette. In questo caso, rientrano in tale categoria gli assegni riferiti alle pensioni di reversibilità, alle pensioni indirette e alle pensioni ai superstiti.

Per quanto riguarda i liberi professionisti l’integrazione della pensione minima dipenderà direttamente dall’ente di appartenenza che gestisce la pensione stessa.

Al contrario, non potranno ottenere il riconoscimento del trattamento integrativo quei cittadini che percepiscono un assegno previdenziale liquidato esclusivamente attraverso il metodo contributivo di calcolo della pensione.