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Pensioni e domanda di riscatto: cosa succede per dipendente pubblico

di Amanda Sarni pubblicato:
3 min

Tra le questioni ancora dibattute sul tema pensioni vi è la questione che la domanda di riscatto del dipendente pubblico non può essere prescritta. Si tratta di un problema di non poco conto per i lavoratori che vorrebbero andare in pensione.

Pensioni e domanda di riscatto: cosa succede per dipendente pubblico

Uno dei problemi che riguarda spesso i cittadini che attualmente stanno svolgendo un lavoro con un contratto di lavoro come dipendenti pubblici, è sicuramente quello legato alla questione che la domanda di riscatto per questa categoria di lavoratori non può essere prescritta.

A questo proposito, all’interno del seguente articolo andremo a fornire una panoramica generale in riferimento alle situazioni che potrebbero interessare quei dipendenti pubblici per cui l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale non ha mai invocato l’operatività legata alla decadenza della domanda di riscatto.

In tal senso, quindi, saranno anche messe in evidenza quali sono le eventuali conseguenze che potrebbero purtroppo coinvolgere quei lavoratori che desiderano andare in pensione prima e che purtroppo devono attendere la prescrizione della domanda di riscatto presentata all’Istituto INPS, il quale non hai mai provveduto ad un formale rigetto oppure accoglimento.

La domanda di riscatto per i dipendenti pubblici: il problema della decadenza

Come ormai quasi tutti i lavoratori che sono coinvolti da un contratto di lavoro come dipendenti pubblici già sanno, il riscatto ai fini pensionistici rappresenta sicuramente uno strumento molto importante per quei soggetti che sono intenzionati ad anticipare il loro accesso al trattamento previdenziale.

Tuttavia, non è raro che i lavoratori dipendenti che svolgono una prestazione presso il settore pubblico si trovino a dover fare i conti con la mancata prescrizione della domanda di riscatto ai fini pensionistici. Ovvero, si tratta di quei casi in cui i cittadini hanno in passato presentato la richiesta per poter accedere al riscatto di periodi e servizi non coperti da alcun tipo di contribuzione, alla cui richiesta non hanno mai ricevuto esito o risposta da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.

Questo fatto potrebbe sembrare un problema di poco conto, ma in realtà secondo quanto previsto dalla legge e dal panorama normativo attualmente in vigore, la domanda di riscatto del dipendente pubblico non può essere prescritta.

Si tratta, in tal senso, di una dinamica particolare e differente rispetto a quanto previsto per i lavoratori dipendenti del settore privato, per i quali invece può essere applicata ed invocata l’operatività della decadenza legata alla domanda di riscatto presso l’INPS.

Chi rischia di andare in pensione in ritardo a causa della domanda di riscatto INPS

Dunque, nonostante non siano delle situazioni che si presentano molto di frequente, sicuramente quando un soggetto rientra in quei casi in cui i lavoratori del settore pubblico non ricevono risposta dall’INPS in merito alla propria domanda di riscatto oppure di ricongiunzione dei periodi assicurati, emerge un problema di non poco conto.

In tal senso, tra le principali conseguenze che potrebbero andare a definirsi in questa situazione c’è sicuramente il rischio che il lavoratore in questione si veda costretto a ritardare la sua data di pensionamento.

Un caso emblematico potrebbe essere quello di un lavoratore che durante gli anni precedenti ha presentato la domanda per accedere al riscatto o alla ricongiunzione, la quale tuttavia non ha avuto risposta da parte dell’INPS. Appare chiaro che, pur avendo la possibilità di ripresentare la richiesta, una volta trascorsi tre anni dalla data prevista per l’esaurimento del procedimento amministrativo, gli oneri previsti per rendere operativo il riscatto saranno decisamente superiori rispetto a quelli previsti per la data originaria di presentazione della richiesta.