Piazza Affari in rosso. Mercati in fuga dal rischio anche obbligazionario
pubblicato:Seduta orientata a un netto risk-off per i mercati azionari e obbligazionari globali, che mostrano un marcato nervosismo.
Cresce l'attesa per il voto di fiducia sul governo francese del prossimo 8 settembre 2025, ma anche negli Stati Uniti il conflitto tra Trump e la governatrice della Fed Lisa Cook promette lunghi confronti legali e intanto l'ultima pronuncia della corte di Appello del circuito federale contro la legittimità dei dazi imposti dalla Casa Bianca innesta negli investitori il timore di un possibile risarcimento di parte delle tariffe incassate.
In settimana il driver macroeconomico più importante sarà il dato sul mercato del lavoro di venerdì prossimo negli Stati Uniti, mentre oggi l'inflazione dell'Eurozona in crescita al 2,1% ad agosto, oltre il target della Bce, con prezzi core al 2,3%, lascia alla Banca centrale europea un più ampio margine di attesa su nuovi tagli.
La prevalenza di un clima di avversione al rischio si traduce nei nuovi record dell'oro a 3.516 dollari l'oncia, nonostante un moderato riapprezzamento del dollaro (EUR/USD a 1,1661, -0,32%).
Sono in netto calo i maggiori indici azionari americani nella prima seduta di questa ottava dopo la pausa di ieri: S&P 500 -1,32%; NASDAQ -1,61%; Dow Jones -1,03%.
In forte ribasso anche i mercati europei: EURO STOXX 50 -1,41%; Londra (FTSE 100) -0,91%; Francoforte (DAX) -2,18%; Parigi (CAC 40) -0,7%; Madrid (IBEX 35) -1,49%.
In flessione anche i principali listini italiani: FTSE MIB -1,61%, FTSE Italia All-Share -1,64%, FTSE Italia Mid Cap -2,07%, FTSE Italia STAR -2,26%.
Le vendite colpiscono anche i maggiori titoli di Stato. Il rendimento del BTP decennale segna un rialzo di 8 punti base al 3,71%, lo spread sul Bund si pone a 92 pb (dati MTS).
Ancora una volta i titoli del credito fanno da cinghia di trasmissione del sentiment negativo degli investitori, nonostante un report di Morgan Stanley con diversi incrementi di target: l'indice FTSE Italia Banche segna -2,01%.
Sotto pressione anche Banca MPS (-3,01%) dopo la decisione di incrementare l'offerta per Mediobanca (-2,85%) aggiungendo una componente in denaro da 0,9 euro per ogni azione di Piazzetta Cuccia portata in adesione (fino a 750 milioni di euro in più in totale). Rocca Salimbeni ha rinunciato alla soglia minima di adesione fissata al 66,67%. Il termine del periodo di offerta è fissato all'8 settembre.
Nel settore arretrano anche Fineco (-3,12%) e Popolare di Sondrio (-3,74%).
Le vendite colpiscono oggi anche diversi titoli industriali, come Interpump (-3,92%) ed STM (-3,92%).
Cede alle vendite anche il settore difesa dopo i progressi di ieri: Leonardo (-3,93%), Fincantieri (-3,88%), Avio (-2,07%).
In calo Fincantieri con tutto il settore difesa europeo, nonostante la sigla di un Memorandum of Understanding (MoU) con la polacca PGZ, durante la Fiera internazionale della difesa MSPO attualmente in corso a Kielce.
Tra i pochi titoli in territorio positivo, Ferrari (+1,9% a 419,2 euro) incoraggiata dalla decisione di Deutsche Bank di alzare il prezzo obiettivo da 430 a 520 euro.
Bene anche Buzzi (+0,27% a 44,12 euro): Morgan Stanley migliora la raccomandazione sul titolo da equalweight a overweight e incrementa il prezzo obiettivo da 44 a 53 euro.
In rialzo le quotazioni del petrolio greggio, con il Brent a 63,38 dollari al barile (+0,34%) e il WTI a 64,84 dollari (+1,3%).
GD - www.ftaonline.com