Prezzi del petrolio in rialzo: Brent a 79,23 dollari
pubblicato:Tornano gli acquisti sul petrolio greggio dopo le recenti contrazioni dei corsi. Il future sul Brent passa di mano a 79,23 dollari al barile (+2,34%) e il derivato sul WTI tratta a 74,5 dollari (+2,19%). Si tratta di un recupero soltanto parziale dopo la perdita che nel caso del Brent ha superato il 21% dai massimi di fine settembre a ieri.
In settimana a incoraggiare le vendite hanno contribuito il notevole aumento delle scorte Usa e della produzione statunitense, oltre ai segnali di debolezza sul fronte della domanda e nonostante la risolutezza di Russia ed Arabia Saudita nel tagliare la produzione in modo da sostenere i corsi.
In un report Goldman Sachs ha stimato una crescita della domanda di 2,5 milioni di barili al giorno quest'anno oltre le attese dell'IEA e le stime della stessa banca d'affari americana. Secondo gli analisti l'Opec assicurerà un range di prezzo tra gli 80 e i 100 dollari al barile nel 2024 grazie al suo princing power. Diversi comunque i fattori in gioco, dalla produzione statunitense alla crescita dell'output sbloccato iraniano, dalla risposta della domanda USA a eventuali ulteriori ribassi del greggio alle reazioni dell'Opec+ a eventuali ribassi.
La Cina sta inoltre promuovendo un destocking del petrolio greggio e il suo bilanciamento tra scorte di greggio e raffinazione ha già dimostrato una capacità efficace di adattamento ai corsi e potrebbe fornire un cap a eventuali eccessivi rialzi.
Non da ultimo l'eventuale soft landing dell'economia potrebbe limitare le attese su un calo della domanda.
In definitiva nel 2024 Goldman Sachs si attende un prezzo medio del Brent a 92 dollari e un prezzo medio del WTI a 78 dollari. Prezzi nettamente superiori alle attuali quotazioni delle varie scadenze dei future sul Brent sull'Ice (in backwardation dai 79,49 dollari su febbraio ai 76 dollari di gennaio 2025) e dei future sul WTI (da 75,03 dollari a gennaio 2024 a 71,95 dollari a dicembre 2024):
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