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Mercati USA in calo a causa dei dati sull'indice dei prezzi alla produzione

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Analisi dei mercati azionari USA: i dati sull'indice dei prezzi alla produzione e le resistenze chiave di S&P500 e Nasdaq.

Mercati USA in calo a causa dei dati sull'indice dei prezzi alla produzione

S&P500 e Nasdaq in calo a causa dell'aumento dell'indice dei prezzi alla produzione e della resistenza del 50% di ritracciamento.

Borsa Usa debole dopo dato sui prezzi

Il mercato azionario degli Stati Uniti è in calo, con lo S&P500 in ribasso dello 0,8% e Nasdaq in ribasso dell'1% circa. A pesare sulle quotazioni è il dato sull'indice dei prezzi alla produzione di gennaio che ha evidenziato un aumento dello 0,7% rispetto al mese precedente (a dicembre era stato -0,2%), superando le previsioni degli analisti che erano ferme al +0,4%.

Escludendo i settori alimentari ed energetici, l'indice è cresciuto dello 0,5%, peggiore delle previsioni del 0,3% e del dato precedente (+0,3%).

Rispetto all'anno precedente, l'incremento è stato del 6%, peggiore rispetto alle attese del 5,4% ma migliore del dato precedente del +6,5%.

Escludendo le componenti volatili, l'incremento è stato del 5,4%, peggiore delle attese del 4,9% e migliore rispetto al +5,8% del periodo precedente.

La Fed di Atlanta rivede stima PIL

La Federal Reserve di Atlanta ha rivisto al rialzo le sue stime per il prodotto interno lordo (PIL) del primo trimestre, sulla base dei dati sui consumi diffusi il giorno precedente.

Secondo le nuove stime, il PIL del primo trimestre dovrebbe registrare un aumento del 2,4% su base annua rispetto al trimestre precedente. Questo rappresenta un aumento rispetto alla stima precedente del 2,2%.

Questa revisione al rialzo potrebbe suggerire un'espansione economica più forte di quanto inizialmente previsto, una situazione ambigua per i mercati: se l'economia cresce più del previsto ci sarà un impatto ridotto sugli utili aziendali ma la Fed potrebbe essere costretta a mantenere i tassi elevati più a lungo, introducendo maggiori costi per le imprese.

Resistenza a 4150/50 per lo S&P500

Lo S&P500 continua a lottare, come sta facendo ormai da inizio mese, con la resistenza dei 4150/60 punti, dove si colloca il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di inizio 2022. Il ritracciamento del 50% è uno dei livelli di ritracciamento di Fibonacci più utilizzati in analisi tecnica.

Si tratta di una linea orizzontale posizionata a metà tra un massimo e un minimo significativi, in questo caso il picco di gennaio 2022 e i minimo di ottobre 2022.

L'importanza del 50% di ritracciamento deriva dal fatto che rappresenta un punto di equilibrio tra i compratori e i venditori nel mercato.

Quando il prezzo rimbalza del 50% ci si aspetta che ci sia una forte pressione di vendita in quanto i trader potrebbero considerare il prezzo a quel livello come un buon punto per entrare al ribasso sul mercato.

Inoltre, il 50% di ritracciamento viene utilizzato spesso come un indicatore dell'efficacia del trend principale (in questo caso quello ribassista dal picco del 2022).

Se il prezzo ritraccia esattamente il 50% del movimento precedente, questo suggerisce che quel trend è forte e potrebbe riprendere in quella direzione. Il superamento del 50% di ritracciamento al contrario è un notevole segnale rialzista.

In questo caso sopra area 4150/60 primo target sul massimo di agosto 2022 in area 4320 (dove si colloca il 61,8% di ritracciamento).

Anche il Nasdaq 100 è in lotta con una resistenza

Anche il Nasdaq 100 è in lotta con una resistenza importante, a 12850 circa, il 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di novembre 2021. Questa percentuale è quella che precede quella del 50% nella scala di Fibonacci. Il livello del 38,2% rappresenta uno dei valori chiave di Fibonacci, insieme al 50% e al 61,8%.

Queste percentuali vengono utilizzate dagli analisti tecnici per identificare i punti in cui il prezzo di un asset potrebbe subire una correzione durante un trend, in quanto potrebbero incontrare un supporto o una resistenza. Il 38,2% è importante perché spesso viene utilizzato come primo livello di ritracciamento, dopo che il prezzo di un asset ha raggiunto un nuovo massimo o minimo.

E' un primo test per valutare la convinzione del mercato nel suo tentativo di rimbalzo. Senza la rottura del 38,2% di ritracciamento le probabilità di una ripresa della tendenza precedente sono molto elevate.

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