Primo Maggio 2025 in busta paga, come viene retribuito sullo stipendio

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

Primo Maggio 2025 in busta paga: le differenze nella retribuzione tra chi lavorerà e coloro che, invece, godranno della festività retribuita.

Primo Maggio 2025 in busta paga, come viene retribuito sullo stipendio

Così come la Pasquetta e il 25 aprile, anche il Primo Maggio 2025 cadrà in una giornata infrasettimanale: come viene retribuita, in questo caso, la festività in busta paga? Essendo l’1 maggio 2025 un giovedì, giorno in cui la maggior parte dei lavoratori sono tenuti a prestare servizio, è possibile che la retribuzione mensile relativa allo stipendio di maggio subisca una maggiorazione. Tuttavia, la maggiorazione non spetterà a tutti: facciamo insieme il punto della situazione e cerchiamo di comprendere come funziona la retribuzione per chi lavorerà e per chi, invece, godrà del giorno di riposo.

Primo Maggio 2025 in busta paga: maggiorazioni per chi presta servizio

Infatti, c’è differenza tra i lavoratori che, per il Primo Maggio 2025, potranno godere della festività e coloro che, invece, presteranno servizio nonostante il giorno di festa: gli effetti sulla busta paga saranno differenti.

Iniziamo da coloro che l’1 maggio 2025 lavoreranno.

In questo caso, al lavoratore che non fruirà del giorno di riposo spetterà sia la giornata lavorata che la relativa maggiorazione. Il concetto è il medesimo applicato per la festività del 25 aprile 2025. Trattandosi di una festività nazionale, anche per la Festa dei Lavoratori, nel caso in cui si presti servizio, si potrà ottenere la maggiorazione per lavoro festivo.

Anche in questo caso, la maggiorazione che verrà erogata sulla busta paga dipende dal proprio CCNL di riferimento.

Per fare degli esempi, i lavoratori del settore commercio potranno contare su una maggiorazione del 30%, così come pure i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Invece, nel caso dei metalmeccanici, la maggiorazione prevista è del 50%.

A differenza del 25 aprile e della Pasquetta, poi, il Primo Maggio è un superfestivo: alcuni CCNL prevedono maggiorazioni ancora più elevate.

Primo Maggio 2025 in busta paga per chi non lavora

Nel caso in cui il lavoratore non presterà servizio, godendo della festività del Primo Maggio 2025 e, quindi, di un giorno di riposo, l’effetto sulla busta paga è differente.

Pur non potendo godere della maggiorazione prevista per lavoro festivo, il dipendente potrà comunque contare sulla festività retribuita.

In sostanza, anche chi non lavorerà, riceverà il corrispettivo della giornata in busta paga. Questo significa che, a fine mese, coloro che non lavoreranno otterranno la stessa retribuzione dei mesi precedenti, come se il Primo Maggio fosse un giorno lavorato.

Differenza tra dipendenti con paga mensile e a ore

C’è infine un’ultima differenza da tenere in considerazione.

Chi ha un contratto a retribuzione mensile fissa rientra nella categoria dei cosiddetti “mensilizzati”: il che implica che il lavoratore riceva un compenso lordo fisso ogni mese, indipendentemente dal numero di giorni effettivamente lavorati. In altre parole, sia che il mese abbia 28, 30 o 31 giorni, lo stipendio è sempre lo stesso. Allo stesso modo, il fatto che ci siano festività non comporta né un aumento né una diminuzione della retribuzione.

Nel caso specifico del Primo Maggio 2025 in busta paga, per i dipendenti mensilizzati la giornata festiva è considerata inclusa nel pacchetto retributivo. Sul cedolino comparirà la voce “festività goduta”, ma questa non rappresenta un extra in termini monetari. È semplicemente un’indicazione che quel giorno il lavoratore non ha prestato servizio, ma ha comunque mantenuto il diritto alla retribuzione piena.

Completamente diverso è il discorso per chi è pagato a ore. In questo caso, il lavoratore percepisce una retribuzione proporzionata al numero di ore effettivamente lavorate nel mese.

Nel caso del Primo Maggio, entra in gioco la festività retribuita. Anche se il dipendente non lavora, ha comunque diritto a essere pagato per quella giornata, proprio perché si tratta di una festività riconosciuta dalla legge. Il calcolo avviene moltiplicando la retribuzione oraria per il numero di ore previste da contratto per quella specifica giornata.

Argomenti

Lavoro