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S&P conferma il rating "BBB/A-2" per l'Italia con outlook stabile

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Italia osservata speciale da S&P - Riforme strutturali e prospettive di rating

S&P conferma il rating "BBB/A-2" per l'Italia con outlook stabile

Standard & Poor's (S&P) ha confermato il rating "BBB/A-2" per l'Italia

Standard & Poor's (S&P) ha confermato il rating "BBB/A-2" per l'Italia, mantenendo l'outlook stabile.

Tuttavia, S&P prevede un rallentamento della crescita economica italiana nel 2023 e 2024 a causa dell'aumento del risparmio del settore privato, dell'inasprimento delle condizioni di credito, del rallentamento nel settore manifatturiero e dell'indebolimento del commercio globale.

La crescita dovrebbe riprendersi entro il 2025 grazie all'utilizzo accelerato dei fondi Next Generation EU, estendendosi probabilmente oltre il 2026.

Pil Italia al di sotto dell'1% quest'anno

Secondo S&P, le previsioni di crescita economica per l'Italia sono di un +0,9% quest'anno, di un +0,7% il prossimo anno e di un +1,3% nel 2025.

Inoltre, il consolidamento del bilancio sarà più graduale del previsto, con un deficit che raggiungerà il 5,5% del PIL nel 2023.

S&P presta particolare attenzione al debito dell'Italia, sottolineando la sua sensibilità alle condizioni di mercato.

S&P evidenzia che l'Italia rimane sotto osservazione attenta

S&P evidenzia che l'Italia rimane sotto osservazione attenta, considerandola una "osservata speciale." L'agenzia avverte che se le riforme strutturali vengono attuate in modo insufficiente o parziale, potrebbe essere costretta a revisionare al ribasso il rating del paese in futuro.

Per mantenere o migliorare il rating, l'Italia dovrebbe concentrarsi su obiettivi chiave, tra cui la riduzione del deficit e una crescita economica più robusta che porterebbe a una diminuzione del debito pubblico in rapporto al PIL.

Nonostante questi fattori, il governo italiano rimane fiducioso nel suo approccio equilibrato e prudente alla gestione delle finanze pubbliche.

Il quadro generale presenta numerose sfide

Il quadro generale presenta numerose sfide che pongono domande sulla prospettiva di crescita dell'Italia.

Queste sfide includono il contesto internazionale con due guerre in corso, l'inflazione persistente che richiederà il mantenimento di tassi d'interesse più alti per un periodo più lungo e il prossimo arrivo dell'inverno, che potrebbe aumentare i costi energetici.

Bankitalia e FMI prudenti sull'Italia

Alcuni ritengono che il governo italiano sia troppo ottimista nella sua previsione di crescita del PIL al 1,2% nel 2024, in contrasto con le stime più conservatrici di Bankitalia, che prevede solo lo 0,8%, e del Fondo Monetario Internazionale, che si ferma addirittura all'0,7%.

Se l'Italia non raggiungesse gli obiettivi di crescita previsti dal governo, ciò potrebbe influenzare negativamente il debito pubblico, che già tiene conto dei costi sostenuti per il Superbonus.

Le agenzie di rating continueranno a monitorare attentamente la situazione economica dell'Italia

Le agenzie di rating continueranno a monitorare attentamente la situazione economica dell'Italia, con la prossima revisione prevista da DBRS il 27 ottobre e da Fitch il 10 novembre.

Tuttavia, l'attenzione maggiore è rivolta al 17 novembre, quando Moody's emetterà il suo voto.

Moody's è attualmente in attesa dal mese di maggio e ha classificato l'Italia come Baa3 con prospettive negative.

Un eventuale declassamento da parte di Moody's potrebbe far scendere l'Italia nella categoria "junk," con conseguenze significative sulla sua situazione finanziaria.

Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, sottolinea la necessità di prestare attenzione ai tassi d'interesse, poiché l'Italia affronta il peso del suo notevole debito storico, che si avvicina ai 3.000 miliardi di euro.

La situazione dei bond governativi italiani continua a essere soggetta a variazioni e incertezze

La situazione dei bond governativi italiani continua a essere soggetta a variazioni e incertezze.

Durante la giornata di negoziazione, i rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno mostrato fluttuazioni, oscillando tra territorio negativo e positivo.

Il Btp decennale è stato in gran parte della giornata intorno al 4,9%, con uno spread di circa 201 punti base rispetto ai titoli di Stato tedeschi, un andamento simile a quello dell'inizio della giornata.

Le agenzie finanziarie estere continuano a prevedere un differenziale di rendimento dei bond governativi italiani intorno ai 250 punti base tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo anno.

Al momento, il tasso d'emissione si aggira intorno al 5%

Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente è il tasso di collocamento dei titoli di Stato italiani.

Al momento, il tasso d'emissione si aggira intorno al 5%, ma va notato che il processo completo di trasferimento della politica monetaria dalla Banca centrale europea non è ancora stato completato.

Le agenzie di rating evidenzieranno i rischi al ribasso per l'incremento dei tassi di interesse su prestiti, mutui e finanziamenti fino a metà novembre.

Questi rischi potrebbero influenzare anche l'economia reale. Questo è un aspetto che non può essere trascurato dal Tesoro italiano.

Come le agenzie di rating valutano il debito degli Stati


Le agenzie indipendenti come S&P, Fitch e Moody's valutano la capacità di una società o di uno Stato di onorare i propri debiti.

Nel caso del debito pubblico, queste agenzie esaminano vari fattori e assegnano un rating qualitativo che riflette il livello di solvibilità dell'emittente, utilizzando scale di valori alfabetici che vanno da "AAA" (massima solvibilità) a "D" (insolvenza).

Un rating almeno triplo B è considerato un investment grade, mentre al di sotto di questa soglia, i titoli diventano più rischiosi, portando molte istituzioni finanziarie a vendere tali titoli.

Nel caso dell'Italia, una valutazione di rating inferiore rappresenterebbe una sfida per il debito del paese.