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Riforma fiscale: quali tasse non si pagheranno più

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

La riforma fiscale punta all’abolizione di alcune micro-tasse per un gettito complessivo di 100 milioni di euro: dal superbollo alla tassa per il biliardino, ecco quali prelievi non si pagheranno più.

Riforma fiscale: quali tasse non si pagheranno più

Semplificazione è la parola d’ordine che i parlamentari hanno inseguito nella redazione del testo della riforma fiscale, che ha ottenuto l’approvazione della Camera e passa ora al senato. La nuova riforma, infatti, dovrebbe andare a cancellare alcuni piccoli prelievi.

Il Parlamento spera di riuscire ad approvare il provvedimento prima della pausa di agosto: considerando che si tratta di un disegno di legge delega, occorreranno poi tutti i provvedimenti attuativi per rendere effettive le semplificazioni.

In particolare, esiste un intero capitolo dedicato alla “Cancellazione dei tributi minori”, che prevede appunto la cancellazione di micro-tasse: quali non si pagheranno più? Ecco le novità in arrivo.

Riforma fiscale: quali micro-tasse non si pagheranno più

Dal superbollo per le auto fino alla tassa sulla laurea, dalla tassa sul pubblico insegnamento al prelievo sull’intrattenimento, dalla tassa sul biliardino fino alla Tari. E ancora: le tasse per l’abilitazione professionale, i diritti di licenza sulle accise, le utenze su acque pubbliche.

Sono queste alcune micro-tasse non si dovranno più versare grazie alla nuova riforma fiscale sulla quale dovrà pronunciarsi anche il Senato. Tuttavia, occorre attendere l’approvazione definitiva prima di cantare vittoria.

Si parla di un gettito da 100 milioni di euro che verrà a mancare nelle casse dello Stato, ma che al tempo stesso farà risparmiare un miliardo di euro di risorse pubbliche (tra evasione fiscale, costi di gestione e spese amministrative).

Riforma fiscale: la lista dei prelievi cancellati

Nella lunga lista delle micro-tasse che verranno cancellate dalla prossima riforma fiscale rientra anche il superbollo, ovvero quella tassa che si applica ai proprietari di veicoli che superato la cilindrata massima prevista dalla legge.

E ancora: torna alla ribalta la proposta di cancellazione di alcuni prelievi a livello regionale o comunale: per esempio, la cancellazione della tassa per tutti i giovani che si vogliono laureare (già presente nella lista sin dal 2015), e con essa anche la tassa sull’insegnamento e sull’abilitazione professionale.

Spiccano poi la tassa sull’intrattenimento per le sale da ballo e per il biliardino, che pesa circa 1.000 euro all’anno per tutti i proprietari di queste attività economiche.

Queste le più importanti micro-tasse che potrebbero non dover essere più pagate. Ma prima di tutto occorre l’approvazione del disegno di legge anche da parte del Senato.

Riforma fiscale: quanto valgono micro-tasse cancellate

In sostanza, tutte queste micro-tasse che gli italiani non dovranno più pagare saranno un guadagno anche per lo Stato: per la complessità di tali prelievi, si riusciranno a risparmiare risorse pubbliche da utilizzare in modo più efficiente.

Basti pensare, per esempio che la tassa sulle utenze di acque pubbliche permette di ottenere “solo” 271 mila euro, ma prevede anche forti oneri amministrativi. Per non parlare della tassa che devono pagare i neo laureati prima di poter ritirare il diploma (16 euro).

La tassa sull’intrattenimento frutta, invece, 70 milioni di euro, ed esiste da oltre 50 anni: devono versarla, attualmente i proprietari di sale da ballo e sale giochi. Un respiro di sollievo per un prelievo spesso oneroso per questi lavoratori.

Verrà rimossa anche la tassa sul pubblico insegnamento che per lo Stato corrisponde a un gettito d’entrata pari a 1,8 milioni di euro.