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Riscatto della laurea: quando conviene farlo?

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

Il riscatto della laurea è un meccanismo consente di trasformare gli anni di studio all’Università in anni di contributi lavorativi: quando conviene farlo per ottenere un assegno alla pensione più alto e anticipare l’uscita dal lavoro?

Riscatto della laurea: quando conviene farlo?

Tutti i cittadini che hanno frequentato l’Università e ottenuto un diploma di laurea, una specializzazione, un dottorato o un titolo equipollente hanno la possibilità di ottenere una pensione più alta e anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. A tal fine, esistono degli istituti che consentono un anticipo sulla pensione.

Infatti, grazie al riscatto della laurea è possibile equiparare gli anni di studio accademici agli anni di lavoro, in modo da accumulare un numero maggiore di anni lavorativi effettivamente svolti che possono portare a un anticipo sull’età pensionabile.

Come funziona il riscatto della laurea e quando conviene farlo? Ecco alcuni calcoli per capire qual è il momento migliore per riscattare gli anni universitari ai fini pensionistici.

Riscatto della laurea: cos’è e come funziona?

Partiamo anzitutto dalla definizione di “riscatto della laurea”: in modo piuttosto intuitivo, possiamo pensare che si tratti di un istituto che permette di far valere gli anni universitari di studio al pari degli anni di lavoro.

Molto spesso, infatti, i ragazzi che decidono di frequentare l’Università posticipano l’ingresso del mondo del lavoro, a discapito della pensione. Per agevolare questi giovani laureati, quindi, esiste il riscatto della laurea, un meccanismo che consente di trasformare gli anni di studio in anni contributivi.

Ne deriva un avvicinamento all’età pensionabile, oltre a un incremento dell’assegno sulla pensione degli anni futuri. Il riscatto della laurea, inoltre, è totalmente gratuito: a chi spetta?

Riscatto della laurea: chi può farlo?

Il riscatto della laurea, chiaramente, spetta a tutti coloro che hanno conseguito un diploma di laurea, la specializzazione, il dottorato di ricerca, oppure i diplomi derivanti dalla frequenza di istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale.

Introdotto nel 2019 nella sua versione agevolata, il riscatto della laurea permette di tramutare gli anni di studio accademico, 3 per le lauree tradizionali e fino a 4 o 5 anni per le lauree del vecchio ordinamento, in anni di contributi equiparabili al lavoro. Non possono essere conteggiati gli anni di frequenza universitaria fuori corso.

Per poter riscattare questo periodo, però, occorre pagare una somma di denaro: per questo motivo è importante capire quando conviene fare il riscatto della laurea per pagare il minimo indispensabile e ottenere in massimo risultato.

Riscatto della laurea: quando conviene farlo?

Ad oggi l’unico riscatto della laurea disponibile è quello agevolato (la cosiddetta versione light): per ogni anno universitario occorre versare una somma fissa, pari a 5.360,19 euro, deducibili interamente ai fini fiscali. Non sempre, però, questa alternativa è conveniente.

Secondo una ricerca effettuata da Smileconomy, la fascia di età compresa tra i 30 e i 45 anni potrebbe ottenere qualche anno di anticipo sulla pensione grazie al riscatto della laurea; mentre per chi ha tra i 50 e i 60 anni che hanno iniziato a lavorare attorno al 1996 potrebbero esserci brutte sorprese.

Facciamo alcuni esempi, riportando quanto descritto dalla ricerca: un uomo di 50 anni che ha iniziato a versare i contributi previdenziali a 27 anni, con il riscatto della laurea andrebbe in pensione in ritardo di 9 mesi.

Stesso discorso anche per una donna di 55 anni che ha iniziato la contribuzione a 30 anno: il ritardo sulla pensione sarebbe di oltre 2 anni.

Anche per questo motivo, il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha rilanciato la possibilità di riscattare gli anni universitari così come avviene in Germania, anche per incentivare i giovani a conseguire il diploma di laurea.