Russia-Ucraina ai ferri corti: petrolio e gas in rialzo
pubblicato:La diplomazia fatica nel trovare la strada per un accordo di pace, i due Paesi attaccano le rispettive infrastrutture dell'energia

Prezzi degli idrocarburi in ascesa: il gas guadagna ancora dopo il +4% di ieri, estende il rimbalzo dal minimo da maggio 2024 toccato lunedì a 30,300 euro/MWh e sale sui massimi dal 6 agosto. Il Dutch TTF Natural Gas Future settembre segna 33,425 euro/MWh, +0,8% rispetto alla chiusura precedente (33,175). Il petrolio oscilla sui massimi di periodo: i future novembre segnano per il Brent 67,00 $/barile (massimi dal 6 agosto), per il WTI 63,00 $/barile (massimi dal 12 agosto).
Schermaglie Russia-Ucraina
Alla base dei rialzi troviamo gli attacchi russi e ucraini alle rispettive infrastrutture di trasporto di idrocarburi, un chiaro segnale del fatto che a dispetto delle dichiarazioni degli ultimi giorni la strada per arrivare a un accordo di pace tra Mosca e Kiev è decisamente impervia.
L'attacco all'oleodotto Druzhba
Nello specifico l'Ucraina ha colpito con missili e droni la stazione di pompaggio di Unecha, di fatto bloccando l'operatività dell'oleodotto Druzhba. Quest'ultimo trasporta il petrolio russo verso l'Ungheria e la Slovacchia che, a differenza degli altri Paesi europei, dipendono ancora dalle importazioni di greggio di Mosca. Lo stop è stato confermato dal ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto.
I russi bombardano le infrastrutture del gas dell'Ucraina
Nel frattempo però i russi non stanno a guardare e utilizzano le stesse armi per colpire la rete di gasdotti. Ieri Reuters ha riportato quanto riferito da fonti del settore, ovvero di un attacco a una stazione di compressione dell'est dell'Ucraina fondamentale per lo stoccaggio di gas in vista della stagione invernale. Si tratta dell'ultimo attacco russo delle ultime settimane e costringe l'Ucraina ad aumentare le importazioni di gas, con effetti positivi sul prezzo della materia prima.