Sanlorenzo crolla ai minimi triennali, guidance 2025 deludente

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Stellantis in forte calo, Trump annuncia dazi, il titolo scende del 5,22%

Sanlorenzo crolla ai minimi triennali, guidance 2025 deludente

Sanlorenzo, risultati 2024 in forte crescita, ma non piace la prudenza sul 2025

Pessima seduta ieri per Sanlorenzo che ha perso il 6,9% circa. Il gruppo attivo nella produzione di yacht ha comunicato lunedì sera i risultati 2024, che hanno evidenziato ricavi in crescita del 10,7%, EBITDA +12% e un risultato netto a 103,1 milioni di euro (+11,1%).

Per il 2025 il management prevede ricavi a +6%, EBITDA a +5% ed il risultato netto a +3%.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre proposto un dividendo di 1,00 euro per azione, con un pay-out di circa il 34% del Risultato netto di Gruppo.

L'a.d. Massimo Perotti ha detto che "La guidance fornita per il 2025 è cauta, come da tradizione per Sanlorenzo", ma evidenzia comunque una crescita continua e sostenibile a dimostrazione della resilienza del marchio a fronte di continue incertezze macroeconomiche e geopolitiche.

Sanlorenzo, titolo sui minimi dei 3 anni

Le affermazioni sulla guidance 2025 non hanno tranquillizzato il mercato e sono state evidentemente prese come pretesto per vendere il titolo, che ha archiviato la seduta di ieri a 28,40 euro.

Il titolo è dunque sceso sui minimi degli ultimi 3 anni, andando a ritracciare il 50% circa del rialzo partito a marzo 2020, riferimento posizionato in area 28,00.

Tra 27,00 e 28,00 euro si potrebbero decidere buona parte delle sorti future dei corsi, che in caso di violazione di tali riferimenti avrebbero campo aperto per scendere verso 23,50 almeno. Reazioni dai livelli attuali dovrebbero invece spingersi fin sopra 31,45 euro per poter allentare le recenti tensioni e prospettare un rimbalzo più duraturo con primo target a 32,75 e successivo in area 35,00.

Stellantis, seduta in rosso con i dazi di Trump

Stellantis negativa ieri. Il titolo ha perso il 5,22% a 11,324 euro. I prezzi hanno oscillato tra 11,17 e 11,32 euro. Le tensioni commerciali stanno pesando sul settore automobilistico europeo. In particolare, Stellantis è risultata debole a Piazza Affari a seguito dell'annuncio di Donald Trump, che ha imposto dazi del 50% su alluminio e acciaio provenienti dal Canada (poi rivisti al 25%)

Un ulteriore timore riguarda la possibilità di introdurre nuovi dazi sulle automobili prodotte a nord del confine, con Trump che ha intimato a Ottawa, su Truth Social, di cancellare ogni dazio contro prodotti statunitensi, altrimenti dal 2 aprile l'industria dell'auto canadese subirebbe pesanti ripercussioni.

Questo scenario ha generato un'ondata negativa nei mercati azionari europei, con tutte le case automobilistiche che operano negli Stati Uniti e che hanno significative attività produttive nei Paesi interessati dai dazi che hanno chiuso in rosso, evidenziando come il settore sia fortemente vulnerabile alle incertezze derivanti dalle politiche tariffarie statunitensi.

La situazione sottolinea come le misure protezionistiche e la retorica aggressiva possano avere impatti significativi non solo sui mercati finanziari ma anche sull'intero comparto industriale europeo, rendendo il contesto di investimento ancora più complesso e instabile.

Banca Akros ha confermato la raccomandazione Neutral su Stellantis, fissando un prezzo obiettivo di 12,5 euro. La decisione arriva in un contesto critico, dopo che Maserati ha annullato un nuovo modello e sospeso investimenti per un totale di 1,5 miliardi di euro.
Gli analisti evidenziano che una delle prime sfide per il prossimo CEO di Stellantis sarà quella di definire il portafoglio marchi: identificare quali siano i marchi strategici e fondamentali per la crescita del gruppo, e quali invece potrebbero essere rivisti o dismessi. Questa mossa sarà cruciale per migliorare l’efficienza e focalizzare gli investimenti in un mercato sempre più competitivo.

Stellantis, nuovo testo del supporto critico di 11,268 euro

Stellantis martedì ha testato nuovamente il supporto critico di quota 11,268, minimo della candela "hammer" del 2 dicembre. La violazione di questo sostegno, se confermata in chiusura di seduta, metterebbe fine alla prolungata fase laterale disegnata dallo scorso ottobre e segnalerebbe invece la ripresa del ribasso di medio periodo. Proiettando l'ampiezza della fase laterale verso il basso si ottengono obiettivi a 9 euro e successivamente, in caso di violazione anche di questo supporto, a 7,70 circa. La tenuta di area 11,20 e la rottura di 12,10 potrebbero allontanare il rischio di nuovi cali prospettando la ricopertura del gap del 26 febbraio con lato alto a 13,278 euro.