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Rischio sanzioni per i titolari della pensione: i casi INPS

di Amanda Sarni pubblicato:
3 min

In alcuni casi i pensionati rischiano di essere coinvolti da una serie di sanzioni particolarmente elevate, a causa di omissioni contributive. Per questo è fondamentale capire chi sono i cittadini coinvolti dalle sanzioni e quali gli importi da pagare.

Rischio sanzioni per i titolari della pensione: i casi INPS

Effettivamente, attraverso un apposito documento che è stato fornito da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, sono state fornite delle ulteriori indicazioni in riferimento al rischio di essere interessati da sanzioni più elevate, che potrebbero coinvolgere diverse categorie di pensionati italiani e di cittadini titolari di pensione. Si tratta, nello specifico,di quei casi in cui si è interessati da sanzioni dovute ad omissioni contributive.

A questo proposito, all’interno del seguente articolo andremo a fornire una panoramica generale in riferimento al rischio di essere interessati da sanzioni particolarmente elevate, che potrebbero purtroppo coinvolgere diverse categorie di cittadini titolari di una pensione, per cui l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha deciso di inserire una serie di chiarimenti all’interno della circolare numero 98 del 2022.

In tal senso, quindi, saranno anche messe in evidenza quali sono le eventuali conseguenze che potrebbero purtroppo interessare i pensionati, sottolineando i casi in cui si verifica la notifica delle sanzioni dovute all’omissione contributiva.

Le novità sulle sanzioni per i pensionati a causa dell’omissione contributiva

All’interno della circolare numero 98 del 2022, l’Istituto INPS ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’aumento degli importi legati alle sanzioni che hanno interessato i pensionati italiani e tutti i cittadini titolari di una pensione INPS.

Non si tratta di una decisione che è stata intrapresa dall’Istituto in maniera autonoma, bensì di una conseguenza relativa al provvedimento intrapreso da parte della Banca Centrale Europea. Nello specifico, la Banca ha infatti richiesto l’innalzamento degli importi legati agli interessi verso quei cittadini che hanno richiesto la dilazione del versamento dei debiti e delle sanzioni per omissioni contributive.

A questo proposito, infatti, a partire dalla data del 27 luglio 2022, l’interesse richiesto per quei cittadini che necessitano di una dilazione dei versamenti per le sanzioni è salito dalla precedente percentuale del 6% alla percentuale del 6,5%.

Ciò significa che, a decorrere dalle richieste di rateazione che saranno presentate a partire dal 27 luglio 2022, l’interesse che sarà dovuto nelle situazioni in cui viene autorizzato un differimento del termine finale dei pagamenti, dovrà necessariamente calcolato al tasso del 6,50 per cento all’anno.

Mentre, per quanto riguarda quei piani di ammortamento che sono stati già emessi e notificati, prendendo come riferimento il tasso di interesse del 6%, questi non subiranno alcun tipo di variazione.

Le conseguenze sulle sanzioni civili per i pensionati

Tale decisione, dunque, intrapresa dalla Banca Centrale Europea, ha avuto anche delle conseguenze e degli effetti sugli importi legati alle sanzioni civili, il cui tasso precedente era quello fissato al 5,5%.

Mentre, per quanto riguarda le procedure concorsuali, secondo quanto chiarito da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, la misura delle sanzioni civili sarà pari agli interessi legali, i quali ammontano ad una percentuale del 1,25%, in quanto il tasso di interesse che è stato comunicato risulta essere inferiore rispetto all’interesse legale che è entrato in vigore a partire dal primo gennaio 2022.

Tuttavia, quando ad essere coinvolti dalle sanzioni civili, sono soggetti o pensionati sanzionati per motivazioni legate ad evasione contributiva, in questi casi, il tasso dovrà essere maggiorato del 2%, raggiungendo così una percentuale del 3,25%.