Stellantis, a novembre dati misti dalle immatricolazioni in Italia

di FTA Online News pubblicato:
5 min

Borsa Italiana, in verde Saipem con spunti positivi dal petrolio greggio

Stellantis, a novembre dati misti dalle immatricolazioni in Italia

Poco mossa Stellantis nella prima seduta dell'ottava. Il titolo ha terminato a 9,225, in rialzo dello 0,35%, dopo avere oscillato tra 9,027 9,32 euro.

Il mercato automobilistico italiano è rimasto sostanzialmente stabile a novembre: le immatricolazioni hanno raggiunto 124.222 unità, in linea con lo scorso anno (-0,04%). Nel complesso dei primi undici mesi del 2025, però, il mercato segna una flessione più marcata: -2,43%, con 1,453 milioni di vetture vendute rispetto al 2024.

A novembre Stellantis mostra un quadro contrastato. Secondo i dati Reuters, il gruppo ha registrato un calo del 4,39% rispetto a novembre 2024, con la quota di mercato scesa al 23,77%, in netto peggioramento rispetto al 26,6% di ottobre.

Tuttavia, altre elaborazioni (fonte Dataforce) indicano un segnale opposto: 31.733 immatricolazioni, in aumento del 3% su base annua, con la quota risalita al 25,6%.
In questo scenario più positivo rientra anche il trend degli ultimi mesi: +5,2% a ottobre e quota al 26,8%.

Nel cumulato gennaio-novembre, però, il gruppo resta in territorio negativo: 399.083 auto vendute, in calo del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, con quota scesa dal 29,4% al 28,1%.

Fiat perde la leadership mensile

Un evento simbolico: Fiat non è più il marchio più venduto del mese. A novembre è stata superata da Toyota/Lexus:

Toyota/Lexus: quota 9,13%

Fiat: quota 8,72%

Nel cumulato dell’anno, però, Fiat resta il marchio più venduto in Italia:

Fiat: 9,47%

Toyota/Lexus: 8,21%

Cina in fortissima accelerazione

I marchi cinesi continuano a erodere quote in modo aggressivo:

BYD: +535% su base annua (3.526 unità a novembre)

Chery–Omoda/Jaecoo: +386,5%

Una dinamica che conferma la trasformazione competitiva del mercato.

Tesla in miglioramento mensile

Le immatricolazioni Tesla sono state 1.281 unità a novembre, in crescita del 58,15% rispetto all’anno scorso.

Il cumulato rimane debole: -27,73% nei primi 11 mesi dell’anno.

Stellantis, primo segnale di risveglio tecnico

Stellantis sta dando un primo segnale di risveglio tecnico. Dopo alcune settimane di consolidamento all’interno di un flag discendente, il titolo è riuscito a rompere con decisione la linea di tendenza superiore del pattern, un movimento che spesso anticipa la ripresa del trend principale. In questo caso, la rottura sembra confermare il tentativo di recupero avviato dai minimi di ottobre, dopo mesi complessi caratterizzati da pressioni ribassiste e volatilità elevata.

La dinamica del movimento è interessante perché il flag si è sviluppato in maniera regolare, con massimi e minimi decrescenti, ma sempre più ravvicinati, segnale tipico di perdita di forza del controtrend. La rottura verso l’alto interrompe questo equilibrio e apre la strada verso livelli tecnici più ambiziosi.

Il primo ostacolo importante è situato in area 9,50 euro, un livello che negli ultimi mesi ha più volte respinto i tentativi di rimbalzo. Si tratta quindi di una resistenza cruciale: solo il suo superamento darebbe piena continuità al movimento e proietterebbe il titolo verso la soglia psicologica dei 10 euro, che rappresenta il target naturale della figura. Oltre questo livello c’è spazio per guardare a obiettivi più ampi, attorno agli 11,50 euro, area in cui transitano resistenze statiche di lungo periodo e che corrisponde anche ai livelli precedenti al forte calo registrato tra marzo e aprile.

Sul fronte opposto resta molto chiaro anche il livello da monitorare per evitare un’inversione del quadro: la fascia dei 8,50 euro rappresenta un supporto critico. Una discesa sotto questa soglia invaliderebbe la struttura rialzista del flag e riporterebbe il titolo in una situazione più fragile, con il rischio di tornare verso gli 8 euro.

Nel complesso, quindi, la rottura del flag è un segnale incoraggiante e tecnicamente coerente con l'idea di un tentativo di ricostruzione. Se il titolo riuscirà a stabilizzarsi sopra i livelli attuali e soprattutto a superare i 9,50 euro, la struttura grafica tornerebbe decisamente costruttiva, con spazio per un recupero più ampio nelle prossime settimane.

Saipem, segnali positivi dal petrolio greggio

Titoli del comparto petrolifero in rialzo nella seduta di ieri dopo che il prezzo del greggio ha toccato i massimi degli ultimi dieci giorni. Gli otto membri del cartello dei produttori di petrolio Opec+, ovvero Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazachistan, Algeria e Oman, hanno confermato la decisione del 2 novembre di interrompere gli aumenti della produzione a gennaio, febbraio e marzo 2026, ribadendo che 1,65 milioni di barili di petrolio al giorno potrebbero essere riportati sul mercato in base alle condizioni di mercato e in maniera graduale.

Si procede dunque sulla strada dell'approccio cauto con la volontà di mantenere una flessibilità anche sui tagli volontari della produzione da 2,2 milioni di barili al giorno annunciati nel novembre 2023.

Saipem ha guadagnato 1,28 punti percentuali riportandosi a 2,377 euro per azione, dopo aver siglato con Dangote Fertilizer (principale produttore di fertilizzanti dell'Africa) contratti di fornitura di know-how tecnico e licenze per sei unità di urea in Nigeria ed Etiopia e una lettera di intenti per servizi di Front End Engineering Design per un nuovo complesso in Etiopia, sviluppato in partnership con Ethiopian Investment Holdings, per la realizzazione di un impianto da 3 milioni di tonnellate annue di urea a Gode.

Il gruppo ha archiviato il terzo trimestre 2025 con ricavi in crescita dell'1,6% su base annuale, EBITDA adjusted a 437 milioni di euro (+28,5%), nuovi ordini acquisiti a circa 3,2 miliardi di euro (6,4 un anno fa) e risultato netto a +81 milioni da +88 un anno fa, confermando la guidance 2025.

Saipem, correzione in corso

Graficamente il titolo sta correggendo il rialzo partito dai minimi di aprile in area 1,60. I prezzi hanno corretto poco più del 38,2% di tale movimento, accennando ad un recupero nell'ultimo mese. Da metà ottobre è stato disegnato un potenziale testa e spalle rialzista che potrebbe agevolare il ritorno dei corsi in area 2,50, la neckline del testa e spalle è stata oltrepassata la scorsa settimana a quota 2,33 e ieri ha respinto l'iniziale ribasso del titolo, agevolandone il recupero fino a 2,377. Oltre quota 2,40 obiettivi a 2,445 e 2,5150. Sarebbe invece il cedimento di area 2,30 ad introdurre il rischio di ulteriori cali verso 2,20, area critica non soltanto nel breve periodo.

Comments

Loading comments...