Stellantis ancora all'attenzione dopo le indicazioni del primo trimestre

di FTA Online News pubblicato:
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Campari tentativi di recupero e le azioni sembrano aver costruito una base

Stellantis ancora all'attenzione dopo le indicazioni del primo trimestre

Ancora sotto la lente le performance di Stellantis dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre.

Stellantis, trimestre in calo e ritiro della guidance

Nel primo quarto del 2025, il gruppo automobilistico ha registrato un calo dei ricavi netti del 14% a 35,8 miliardi di euro. Sono diminuite le consegne con un -9% a 1,217 milioni di unità sul quale ha pesato anche la minore produzione nel Nord America (anche per via delle festività di gennaio).

Il CFO del gruppo Doug Ostermann mostra però qualche cauto segnale di ottimismo parlando di "iniziali progressi dei nostri sforzi nel recupero commerciale".

La raccolta di ordini al dettaglio mostra un miglioramento nell'Europa a 30 e si aspettano ulteriori input dal lancio di tre nuovi veicoli nel 2025: la nuova Fiat Grande Panda, la Opel/Vauxhall Frontera e la Citroën C3 Aircross.
Buone anche le indicazioni dal 'Terzo Motore', ossia dalle geografie fuori dal perimetro di Nord America ed Europa (il Sudamerica o anche la Cina) che aiutano a stabilizzare i conti del gruppo.

Ma l'attenzione degli operatori è andata anche sulla decisione di sospendere la guidance per il 2025: troppo incerto lo scenario "a causa dell'evoluzione delle politiche tariffarie doganali e della difficoltà di prevederne i possibili impatti sui volumi di mercato e sul panorama competitivo".

Una decisione, quella del ritiro delle stime, che è stata presa anche da Mercedes e che probabilmente correderà diverse trimestrali di questa incerta stagione economica, non solo nel settore automotive.

Nel caso di Stellantis, però, alla mancanza di chiarezza dello scenario generale si aggiunge l'incertezza della governance in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato del gruppo entro giugno.

Secondo alcuni rumors, la rosa dei candidati alla difficile successione di Carlos Tavares si sarebbe ristretta a due soli nomi: Antonio Filosa e Maxime Picat, due manager interni di grande esperienza. Ma anche su questo fronte ci sono poche certezze.
Il gruppo sta anche adeguando la produzione nell'impianto canadese di Windsor e lo chiuderà la prossima settimana.

Oggi Citi ha tagliato il prezzo obiettivo sul titolo Stellantis da 11 a 9 euro mantenendo un rating "Neutral/High Risk" e l'azione segna un rialzo dell'1,7% a 8,27 euro.

Stellantis, tentativi di reazione sul grafico

Graficamente il titolo Stellantis sta cercando di arginare la poderosa ondata di vendite dell'ultimo anno, che la scorsa settimana ha spinto le quotazioni fin sotto 7,30 euro.

La reazione è per ora marginale e necessita della permanenza del titolo in chiusura di ottava al di sopra di area 8,00, primo passo per cercare di costruire le basi di un recupero più duraturo che possa impensierire la solidità del ribasso, riconducendo i prezzi da prima in area 9,50 e poi verso 11,00/11,50 euro, area strategica che avrà il compito di saggiarne le reali intenzioni di crescita nel medio lungo periodo.

Sotto 7,50 invece spazio ad una ulteriore gamba ribassista che riavvicinerebbe Stellantis ai bottom del 2020 in area 4,50.

Campari in recupero, spunti da Cointreau, ma non solo 

Campari in recupero dai recenti minimi di inizio aprile: il titolo della società degli spirit è salito mercoledì del 3,96% a 5,8840 euro dopo un allungo a 5,95. Banca Akros ha confermato un consiglio di acquisto (buy) con prezzo obiettivo a 7,5 euro, ma ha messo in guardia il mercato dal rischio di una crescita organica ancora debole in Europa e negli Stati Uniti durante la prima parte del 2025. A rischio anche la redditività per i previsti investimenti, anche in pubblicità.

Mercoledì però Remy Cointreau ha segnalato una forte ripresa nel mercato critico degli Stati Uniti e ha incoraggiato tutto il comparto, compresa Campari che proprio negli States ha registrato difficoltà negli ultimi mesi.

Al centro dell'attenzione rimane il possibile impatto dei dazi statunitensi e a inizio marzo lo stesso amministratore delegato Simon Hunt aveva messo fra le opzioni un'espansione della produzione negli States. Lo stesso Hunt aveva però anche annunciato una pausa nella storica politica di fusioni e acquisizioni di Campari alla luce di questo "anno di transizione", con l'obiettivo di consolidare il gruppo e suoi brand dopo l'acquisizione di Courvoisier. La pubblicazione dei dati del primo trimestre di Campari è in programma per il prossimo 8 maggio, dopo che lo scorso 16 aprile l'assemblea ha approvato il bilancio del 2024 e un dividendo da 0,065 euro.

Stamane si segnalano i rumors del Financial Times di ieri secondo i quali Moet Hennessy, la divisione alcolici di LVMH, si appresterebbe a ridurre la forza lavoro del 10%, ossia circa 1.200 persone, a causa del calo delle vendite e delle difficoltà negli Stati Uniti e in Cina. Campari resta sul riferimento durante i primi scambi a 5,88 euro.

Campari, il titolo sembra aver trovato una base dopo i cali

Graficamente i prezzi di Campari sembrano aver trovato una buona base in area 5,00 dalla quale cercare di costruire una reazione che possa protrarsi nel tempo. Il superamento di area 6,45/6,50 darebbe vita ad un doppio minimo che proietterebbe obiettivi a 7,80 circa, prospettando poi un recupero che potrebbe estendersi ulteriormente. Segnali di una nuova debolezza invece già sotto 5,40 per un nuovo test a 5,00 euro, livello critico la cui violazione aprirebbe al ritorno a 4,30 circa.