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Risultati del 2023 EU-wide Stress Test: Banche Europee Dimostrano Resilienza anche in Scenari Avversi

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
14 min

Tre banche non superano i requisiti di capitale obbligatori, ma la maggior parte delle banche mantiene una sufficiente capitalizzazione per sostenere l'economia durante periodi di stress

Risultati del 2023 EU-wide Stress Test: Banche Europee Dimostrano Resilienza anche in Scenari Avversi

Le banche europee sono considerate "resilienti" anche in uno scenario avverso

I risultati dello stress test Eba-Bce 2023 dimostrano che le banche europee sono considerate "resilienti" anche in uno scenario avverso caratterizzato da una grave recessione, un aumento dei tassi di interesse e un incremento degli spread di credito per il periodo 2023-2025. Il test ha coinvolto 70 istituti bancari e ha rilevato che, in media, il capitale Cet1 delle banche diminuirebbe del 4,6% in questo scenario negativo, con un range dal 15% al 10,4%. Nonostante perdite complessive stimata di 496 miliardi di euro, le banche dell'Unione Europea mantengono una sufficiente capitalizzazione per sostenere l'economia anche durante periodi di stress.

Solo tre banche non hanno raggiunto i requisiti obbligatori di capitale vincolante

Secondo i risultati degli stress test condotti dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) su 70 istituti di credito dell'Unione Europea, tre banche non hanno raggiunto i requisiti obbligatori di capitale vincolante. Tuttavia, non sono stati divulgati i nomi delle banche che non hanno superato tali requisiti.

Lo stress test è stato considerato il più duro mai realizzato dall'autorità di vigilanza

Lo stress test è stato considerato il più duro mai realizzato dall'autorità di vigilanza. Ha valutato l'impatto di uno scenario triennale fino al 2025, caratterizzato da perdite dovute al rischio di credito, di mercato e operativo. Lo scenario prevedeva un crollo cumulativo del 6% della crescita economica e un forte calo dei prezzi degli immobili.

Nello scenario avverso, la stragrande maggioranza delle banche rispetta i requisiti del Common Equity Tier 1 (CET1), che è un indicatore di capitale di base. Solo tre banche non hanno superato il requisito obbligatorio del CET1.

Inoltre, quattro banche non hanno rispettato il requisito obbligatorio sul leverage ratio, una misura più ampia del rapporto tra capitale e attività totali.

Si nota che, nel terzo anno del test, 37 banche sono scese al di sotto dei livelli di capitale che comportano restrizioni sui payout, cioè sulle distribuzioni di dividendi o altri pagamenti ai soci.

Le banche italiane, in particolare, hanno mostrato un buon esito nella prova

Le banche italiane, in particolare, hanno mostrato un buon esito nella prova, riflettendo la loro solida posizione di capitale all'inizio del test. Nel caso di uno scenario avverso, le banche italiane avrebbero in media un capitale intorno all'11%, mentre le banche francesi e tedesche si attesterebbero tra il 9% e il 10%. Al termine dell'esercizio nel 2025, il patrimonio Cet1 delle banche italiane avrebbe una media dell'18,9% per Cassa Centrale, del 14% per Iccrea, del 12,5% per Unicredit, del 10,8% per Intesa Sanpaolo, del 10,1% per Mps, del 9% per Banco Bpm, dell'8,7% per Mediobanca e del 7,9% per Bper.

Per quanto riguarda i risultati specifici delle banche italiane sottoposte allo stress test, Cassa Centrale ha dimostrato una significativa resilienza agli stress proposti dalla Vigilanza.

Risultati stress test Eba per banche italiane

Monte dei Paschi (MPS): Il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio (CET1) fully loaded nello scenario avverso stress test risulta essere del 10,13% nel 2025. Tuttavia, considerando la riduzione dei costi del personale, il CET1 sale a 11,98%. Si nota una flessione rispetto al dato del 2022, che era del 12%.

UniCredit: Il CET1 fully loaded in scenario avverso stress test risulta essere del 12,5% nel 2025, rispetto al 16% registrato nel 2022.

BPER Banca: Il CET1 ratio fully loaded nello scenario avverso stress test risulta essere del 7,9% nel 2025, rispetto al 12% registrato nel 2022.

Banco BPM: Il CET1 ratio fully loaded nello scenario avverso stress test risulta essere del 9% nel 2025, rispetto al 12,8% registrato nel 2022.

Intesa Sanpaolo: Il CET1 fully loaded risulta essere al 10,85% nel 2025 nello scenario avverso stress test, rispetto al dato del 13,53% registrato nel 2022.

Mediobanca: Il CET1 fully loaded nello scenario avverso stress test risulta essere al 10,22% nel 2025.

Si notano dei cali nei coefficienti patrimoniali delle banche rispetto ai dati precedenti del 2022, a causa delle difficoltà prospettate dallo scenario avverso. Questi risultati mettono in luce la necessità delle banche di adottare strategie per affrontare eventuali stress finanziari e di garantire una solida posizione di capitale per far fronte alle sfide future.

Lo stress test Eba-Bce rappresenta un'importante iniziativa per valutare la solidità del settore bancario

Lo stress test Eba-Bce rappresenta un'importante iniziativa per valutare la solidità del settore bancario europeo e la sua capacità di resistere a scenari avversi. I risultati positivi ottenuti dalle banche italiane e da altre istituzioni finanziarie riflettono la loro solida posizione di capitale e la capacità di far fronte a sfide economiche difficili.

La resilienza del sistema bancario è fondamentale per sostenere l'economia

La resilienza del sistema bancario è fondamentale per sostenere l'economia e proteggere i depositanti e gli investitori durante periodi di stress finanziario. Gli investitori, sia nazionali che internazionali, prestano particolare attenzione ai risultati dello stress test poiché questi influenzano la percezione del mercato riguardo alla stabilità e alla solidità delle banche.

Tuttavia, è importante notare che i risultati dello stress test sono solo uno degli indicatori utilizzati per valutare la salute del sistema bancario. Altri fattori, come la qualità degli attivi, la redditività, la gestione dei rischi e la governance aziendale, svolgono un ruolo altrettanto importante nel valutare la solidità delle banche.

Inoltre, nonostante i risultati positivi, il settore bancario europeo continua ad affrontare diverse sfide, tra cui il basso rendimento dei prestiti, la crescente concorrenza da parte delle banche online e fintech, e l'impatto delle politiche monetarie delle banche centrali.

Gli investitori e i regolatori devono rimanere vigili e continuare a monitorare da vicino il settore bancario

Gli investitori e i regolatori devono rimanere vigili e continuare a monitorare da vicino il settore bancario per garantire la stabilità finanziaria e la protezione degli interessi degli stakeholder. Le banche, a loro volta, devono adottare strategie di gestione dei rischi solide e sostenibili per affrontare le sfide future e mantenere la fiducia del mercato.

Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo ha partecipato al 2023 EU-wide stress test condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) in collaborazione con il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS). Lo scenario dello stress test copre un periodo di tre anni (2023-2025) ed è stato condotto considerando un bilancio statico al dicembre 2022, quindi non considera strategie aziendali e iniziative gestionali future. È importante sottolineare che lo stress test non rappresenta una previsione della redditività di Intesa Sanpaolo.

I risultati del test mostrano il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) fully loaded risultante per Intesa Sanpaolo nei seguenti anni:

Scenario base:

14,02% nel 2023 14,47% nel 2024 14,85% nel 2025 Scenario avverso:

10,36% nel 2023 10,78% nel 2024 10,85% nel 2025 I risultati dello stress test evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di confermare la propria solidità anche in scenari complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.

Questi risultati indicano che la banca è in grado di mantenere un livello adeguato di capitale patrimoniale anche sotto scenari avversi, il che dimostra una buona robustezza finanziaria. Questa capacità è essenziale per assicurare la stabilità finanziaria e la sicurezza delle attività bancarie, soprattutto durante periodi di stress economico e finanziario.

UniCredit

UniCredit ha preso nota della pubblicazione dei risultati dello Stress Test 2023 condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) in collaborazione con il Single Supervisory Mechanism (SSM), la Banca Centrale Europea (BCE) e l'European Systemic Risk Board (ESRB). Questo stress test europeo non ha una soglia di passaggio o fallimento, ma viene utilizzato come importante base di informazioni per il processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) da parte delle autorità competenti.

Lo scenario avverso dello stress test, definito da BCE/ESRB, copre un periodo di tre anni (2023-2025) e assume un bilancio statico a fine dicembre 2022, non considerando future strategie di business o azioni manageriali. I risultati non rappresentano una previsione dei futuri profitti di UniCredit.

Nonostante lo scenario di stress più severo applicato quest'anno, UniCredit ha mostrato una riduzione del livello di capitale significativamente minore rispetto ai risultati dello stress test del 2021. Questo è dovuto a un punto di partenza più solido basato su un miglioramento significativo nella generazione di capitale, una solida qualità dell'attivo e prudenti sovrapposizioni. Questa posizione pone UniCredit in una buona situazione rispetto a potenziali shock macroeconomici.

Nei risultati specifici, nel 2025, nel caso dello scenario base, UniCredit raggiunge un CET1r fully loaded al 19,97%, un aumento di 397 punti base rispetto a fine dicembre 2022. Nel caso dello scenario avverso, nel 2025, il CET1r fully loaded è al 12,51%, con una riduzione di 349 punti base rispetto a fine dicembre 2022.

Il livello di capitale di UniCredit al 2025 risulta essere il più alto tra le banche comparabili grazie alla sua robusta capitalizzazione. Al secondo trimestre del 2023, il CET1r fully loaded di UniCredit è del 16,64%.

L'EBA ha inoltre fornito un'ulteriore informativa sui bond holdings held at amortised cost, che non include l'impatto di coperture finanziarie a livello di portafoglio. UniCredit ha confermato il suo approccio prudente alla copertura del rischio di tasso di interesse collegato al portafoglio di investimento, presentando differenze significativamente più basse rispetto ai dati divulgati dall'EBA, grazie a coperture finanziarie di 1,8 miliardi di euro a dicembre 2022 e 1,9 miliardi di euro a febbraio 2023.

Il Gruppo Banco BPM

Il Gruppo Banco BPM è stato sottoposto al 2023 EU-wide stress test condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB - European Systemic Risk Board). Lo scenario Adverse è stato definito da BCE e dall'ESRB e copre un orizzonte temporale di tre anni (2023 - 2025). Si precisa che l'esercizio di stress test è stato svolto sotto l'ipotesi di bilancio statico al 31 dicembre 2022, quindi non ha tenuto conto di strategie aziendali o azioni manageriali già attuate o pianificate per il futuro.

I risultati dell'esercizio di simulazione non costituiscono previsioni sulla performance finanziaria futura né sui ratio patrimoniali attesi del Gruppo. Tuttavia, la solidità dimostrata nello scenario Baseline, derivante dalla capacità di Banco BPM di generare valore attraverso il business caratteristico, e la resilienza manifestata nello scenario Adverse, sono confermate dai seguenti risultati, considerando un punto di partenza pari al 12,8% in termini di CET1 ratio fully loaded al 31 dicembre 2022:

CET1 ratio fully loaded post impatto Stress Test Baseline scenario pari a 14,6% al 2023, 16,5% al 2024 e 17,4% al 2025. CET1 ratio fully loaded post impatto Stress Test Adverse scenario pari a 8,5% al 2023, 8,7% al 2024 e 9,0% al 2025. Entrambi i risultati rispettano ampiamente i requisiti minimi regolamentari sia nello scenario Baseline che nell'Adverse. È importante sottolineare che, nonostante uno scenario Adverse particolarmente peggiorativo rispetto all'esercizio di stress test 2021, il Gruppo Banco BPM ha conseguito risultati migliori su un orizzonte temporale omogeneo. In particolare, nello scorso esercizio, lo scenario Adverse portava a un CET1 ratio fully loaded post impatti di 7,0% al termine dei 3 anni, mentre nell'esercizio 2023, il CET1 ratio fully loaded post impatti nel medesimo scenario è migliorato al 9,0%, rappresentando un aumento di 2 punti percentuali. Questi risultati evidenziano la capacità del Gruppo di affrontare situazioni di stress finanziario e di mantenere una posizione solida in condizioni avverse.

Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio

Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio è stato sottoposto allo Stress Test 2023 condotto dalla BCE insieme ad altre 41 banche dell'Eurozona, seguendo una metodologia simile a quella utilizzata nell'esercizio svolto contemporaneamente dall'EBA su un campione di 57 istituti significativi. La prova di stress copre un orizzonte temporale di 3 anni (2023-2025) e include due scenari macroeconomici: uno di base che ipotizza uno sviluppo normale degli affari, e uno avverso caratterizzato da un significativo peggioramento delle tensioni geopolitiche internazionali e un grave deterioramento del quadro economico, con previsioni di inflazione elevata e prolungati rialzi dei tassi di interesse.

Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha preso atto dell'esito dello Stress Test comunicato dalla BCE. Nei risultati della prova di stress, nel caso dello scenario di base, il Gruppo mostra una solidità adeguata, continuando a generare utili significativi che possono sostenere l'aumento del patrimonio attraverso autofinanziamento e remunerare il capitale apportato dagli azionisti.

Nello scenario avverso, si osserva un'erosione del capitale primario alla fine del triennio 2023-2025, collocando il Gruppo in una fascia di impatto tra i 300 e i 599 punti base, in linea con la riduzione media registrata per le banche vigilate dalla BCE. Il CET1 ratio, alla fine del periodo, si posiziona nella parte alta dell'intervallo di valori compreso tra l'8% e l'11%. Questi risultati evidenziano un migliore posizionamento rispetto all'esercizio di Stress Test del 2021, quando l'impatto negativo era compreso, seppure in misura minore, nella fascia tra i 600 e i 899 punti base di capitale primario.

Il coefficiente di leva finanziaria nello scenario avverso si attesta appena al di sotto del 4% alla fine del triennio 2023-2025, mostrando un'erosione più contenuta rispetto alla prova di stress del 2021. Complessivamente, questi risultati indicano la presenza di margini significativi per Banca Popolare di Sondrio rispetto ai requisiti SREP, sottolineando la robustezza del patrimonio.

L'esercizio di stress test conferma la resilienza del modello di business adottato dalla banca e dimostra la capacità del capitale disponibile di assorbire perdite in uno scenario avverso. Questi risultati evidenziano una posizione solida per Banca Popolare di Sondrio, offrendo un'ulteriore rassicurazione sulla capacità di affrontare situazioni di stress finanziario in condizioni avverse.

Il gruppo Bper

Il gruppo Bper ha partecipato allo stress test 2023 condotto a livello europeo dall'Autorità Bancaria Europea (EBA), in collaborazione con la Banca Centrale Europea (ECB) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB). I risultati dello stress test sono stati confermati dal gruppo Bper, che prende atto della comunicazione diffusa da EBA e BCE riguardante i risultati dell'esercizio.

Lo stress test 2023 non ha soglie minime da rispettare, ma fornisce un'importante fonte di informazioni per il processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) da parte delle autorità competenti. I risultati aiuteranno le autorità a valutare la capacità di Bper di rispettare i requisiti prudenziali in scenari di stress.

Lo scenario avverso dello stress test, definito da BCE/ESRB, è particolarmente severo e copre un periodo di tre anni (2023-2025). L'esercizio è stato condotto assumendo un bilancio statico al 31 dicembre 2022 e non considerando future strategie di business o azioni manageriali. Pertanto, i risultati non rappresentano una previsione dei risultati finanziari o del profilo di adeguatezza patrimoniale del gruppo Bper.

La solidità patrimoniale di Bper è confermata dai seguenti risultati, che vengono confrontati con il dato di partenza registrato al 31 dicembre 2022, pari al 12,04% in termini di CET 1 ratio fully loaded:

Scenario base: CET1 ratio fully loaded nel 2025 pari al 16,00%, con un aumento di 396 punti base rispetto al dato di fine 2022. Scenario avverso: CET1 ratio fully loaded nel 2025 pari al 7,89%, con una riduzione di 415 punti base rispetto al dato di fine 2022. Tuttavia, è importante notare che questi risultati non sono confrontabili con quelli dell'esercizio svolto nel 2021, dal quale Bper era stata esclusa a causa degli impatti derivanti dal progetto di acquisizione del ramo d'azienda dal Gruppo Intesa Sanpaolo.

Inoltre, una parte dei risultati ottenuti tramite il processo di de-risking avvenuto nel primo semestre 2023 non ha potuto essere considerata nell'esercizio, poiché riguardava eventi non completamente finalizzati al 31 dicembre 2022, che è la data di riferimento dell'esercizio.

Mediobanca

Mediobanca è stata coinvolta nel 2023 EU-wide stress test condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA), in collaborazione con la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS). Lo stress test ha considerato uno scenario avverso definito da BCE/CERS e ha coperto un periodo di tre anni (2023-2025).

L'esercizio di stress test è stato condotto considerando un bilancio statico a dicembre 2022, quindi senza considerare eventuali strategie aziendali, iniziative gestionali future o cambi normativi. I risultati dello stress test non rappresentano una previsione della redditività di Mediobanca.

Nello scenario base, il coefficiente Common Equity Tier 1 Fully loaded risultante per l'anno finale dell'esercizio nel 2025, tenendo conto dell'applicazione permanente del Danish Compromise, è pari al 15,42%. Nel caso dello scenario avverso, il Common Equity Tier 1 Fully loaded si attesta al 10,22%. È importante notare che anche nello scenario avverso, il Common Equity Tier 1 Fully loaded è ampiamente superiore ai limiti regolamentari, indicando la solidità patrimoniale della banca anche in situazioni di stress finanziario significativo.

Il Gruppo Montepaschi

Il Gruppo Montepaschi ha partecipato allo EU-wide stress test 2023, condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB). Il Gruppo Montepaschi ha confermato i risultati ottenuti durante l'esercizio.

Lo stress test europeo 2023 non prevede soglie minime da rispettare, ma è pensato per essere utilizzato come parte del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) da parte delle autorità competenti. I risultati forniranno supporto per valutare la capacità del Gruppo di soddisfare i requisiti prudenziali di capitale in scenari di stress.

Lo scenario avverso dello stress test è stato definito da BCE e ESRB e copre un periodo di tre anni (2023-2025). L'esercizio è stato condotto considerando un bilancio statico a fine dicembre 2022, insieme a vincoli sull'evoluzione del conto economico.

I risultati mostrano che il Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) fully loaded al 2025 è pari al 18,61% (+297bps) nello scenario base, e sale a 19,83% (+419bps) considerando l'effetto della riduzione dei costi del personale sopra indicati. Nel caso dello scenario avverso, il CET 1 fully loaded è del 10,13% (-551bps) e sale a 11,98% (-366bps) considerando l'effetto della riduzione dei costi del personale.

I risultati dello stress test sono stati i migliori di sempre negli esercizi di Stress Test per il Gruppo Montepaschi, confermando la forte solidità raggiunta dalla banca e la sua capacità di generare una redditività sostenibile, evidenziata dai risultati netti positivi negli anni 2024 e 2025, anche nello scenario avverso, tenendo conto della riduzione dei costi del personale.

Tuttavia, è importante notare che i risultati dell'esercizio di simulazione non costituiscono previsioni sulla performance finanziaria futura o sui ratio patrimoniali attesi del Gruppo Montepaschi.