Pensione di invalidità civile, cosa cambia da settembre 2025? Le novità in arrivo

di Alessia Seminara pubblicato:
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Pensione di invalidità civile, novità in arrivo a settembre 2025: ecco cosa cambierà e gli step della riforma attualmente in atto.

Pensione di invalidità civile, cosa cambia da settembre 2025? Le novità in arrivo

I pagamenti delle pensioni di agosto 2025 sono appena iniziati, ma per i pensionati che ricevono il trattamento per l’invalidità civile sono in arrivo diverse novità. Com’è noto ormai da tempo, grazie alla pubblicazione del Decreto Legislativo n. 62/2024, è stata avviata una riforma, che rappresenta un cambio di paradigma. Si punta, in dettaglio, alla semplificazione, velocizzazione e digitalizzazione del processo di accertamento delle invalidità.

Pensione di invalidità civile 2025: cosa cambia con la Riforma

Uno dei nodi principali della riforma legata alla pensione di invalidità civile 2025, riforma introdotta con il già citato DL n. 62/2024, riguarda il superamento della frammentazione.

L’INPS diventa quindi l’unico soggetto pubblico incaricato del riconoscimento dell’invalidità civile. Questo cambiamento permette di garantire un numero inferiore di passaggi per effettuare la richiesta, oltre che meno errori.

In sostanza, tutto il procedimento verrà affidato all’INPS, che diventa l’unico ente competente per la valutazione. Tra le innovazioni pratiche verrà introdotta la digitalizzazione dell’intero iter, dalla trasmissione del certificato medico introduttivo, che ora ha validità di 90 giorni, fino alla gestione delle domande e delle revisioni, che potranno avvenire anche solo sugli atti, senza visite mediche inutili.

Per i pazienti oncologici è stato introdotto un meccanismo di accertamento provvisorio che consente un riconoscimento più rapido, mentre per le patologie irreversibili non sarà più necessario sottoporsi periodicamente a revisioni.

Inoltre, il termine “disabile” lascia il posto a “persona con disabilità”, in linea con la Convenzione ONU. Un passo avanti verso il rispetto e l’inclusione.

Infine, grazie alla riforma non si valuterà solamente la malattia, ma anche il contesto sociale, lavorativo e familiare, al fine di creare un progetto di vita che sia realmente concreto e attuabile.

Pensione di invalidità civile: cosa cambia da settembre 2025

La riforma recentemente introdotta sulla pensione di invalidità 2025 procede per step. La fase di sperimentazione è partita a gennaio 2025 e ha coinvolto nove diverse province.

Si tratta di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, che hanno avuto il compito di testare le nuove introduzioni.

Settembre 2025 rappresenta un mese di passaggio, in quanto verrà introdotto il secondo step della riforma.

Infatti, a partire dal settembre 2025, la sperimentazione coinvolgerà anche Aosta, Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza e Trento.

Il terzo step della riforma prevedeva l’introduzione delle novità su tutta Italia entro il 2026. Tuttavia, per garantire una fase di sperimentazione di durata più lunga, è stato stabilito che l’estensione delle novità su base nazionale avvenga nel 2027.

Il nuovo importo minimo: la sentenza della Corte Costituzionale

Il 2025 è un anno di novità per le pensioni di invalidità civile. E non solo per la riforma attualmente in atto, ma anche per una epocale sentenza della Corte Costituzionale, datata luglio 2025.

La Corte ha riconosciuto infatti il diritto a un assegno di invalidità minimo anche per i lavoratori che rientrano nel sistema pensionistico puramente contributivo.

Prima di luglio, chi aveva iniziato a lavorare dopo il 1996 e non poteva contare su un sistema misto o retributivo, riceveva una pensione calcolata esclusivamente sui contributi versati.

La sentenza della Corte Costituzionale del 9 luglio 2025 ha segnato una svolta: anche a questi lavoratori verrà garantito un assegno minimo mensile di 603,40 euro.

Purtroppo, la misura non ha effetto retroattivo: vale solo per le prestazioni maturate a partire dalla data della sentenza.

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