T. Rowe Price – Cosa significherebbe un accordo Usa-Cina per gli investitori?

di FTA Online News pubblicato:
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A cura di Gil Fortgang, Washington Associate Analyst, U.S. Equity Division, T. Rowe Price.

La concorrenza strategica tra Stati Uniti e Cina riveste un'importanza fondamentale per la geopolitica, l'economia globale e i mercati. Cosa dovrebbero tenere d'occhio gli investitori nel breve e nel lungo termine, alla luce dell'evoluzione delle relazioni tra Stati Uniti e Cina?

Quanto potrebbe durare la distensione commerciale tra Stati Uniti e Cina?

Le tensioni commerciali tra i due paesi si sono in qualche modo attenuate nei mesi successivi all'imposizione unilaterale di dazi all'importazione sui prodotti cinesi da parte degli Stati Uniti, che ha portato a una rapida escalation di dazi reciproci tra le due nazioni.

Abbiamo visto una de-escalation: Cina e Stati Uniti hanno fatto marcia indietro o sospeso i dazi estremi che avevano minacciato di imporre. Sono seguiti colloqui bilaterali tra i membri dei governi di entrambi i paesi. Gli Stati Uniti hanno adottato poi misure per ridurre le restrizioni all'accesso al software di progettazione di chip, mentre la Cina ha ripreso a rilasciare licenze di esportazione per minerali critici su base limitata.

Il flusso di notizie altalenante sulle politiche commerciali dell'amministrazione Trump non ha subito rallentamenti, dagli accordi con alcuni paesi alla possibilità di ulteriori dazi statunitensi per altri. In mezzo a questi colpi di scena, i mercati hanno accolto con favore l'apparente distensione tra Stati Uniti e Cina in materia commerciale.

La situazione rimane molto fluida. Tuttavia, i colloqui faccia a faccia previsti tra il presidente Trump e il presidente Xi Jinping, il primo dei quali è in programma per questo autunno in occasione del vertice dell'Asia-Pacific Economic Cooperation, potrebbero avere un effetto moderatore sulle azioni politiche degli Stati Uniti nei confronti della Cina.

Incontri di grande importanza con esiti altamente variabili

I risultati di questi attesi incontri sono al momento imprevedibili. I mercati reagirebbero probabilmente in modo favorevole a un accordo commerciale che si basasse sull'accordo di "Fase Uno" siglato dai due paesi durante il primo mandato del presidente Trump alla Casa Bianca.

I termini di tale accordo, firmato nel gennaio 2020, includevano l'impegno da parte della Cina ad aumentare le importazioni di beni e servizi statunitensi di 200 miliardi di dollari rispetto ai livelli del 2017. La reazione del mercato sarebbe ancora più positiva se l'accordo prevedesse una riduzione dell'aliquota tariffaria effettiva degli Stati Uniti sulle importazioni dalla Cina.

Allo stesso tempo, gli investitori devono considerare la possibilità che i colloqui possano andare male, portando a un aumento dei dazi. Alcuni temi da tenere d'occhio in vista di un possibile incontro tra i due leader sono: 1) Diplomazia: il ritmo delle discussioni a livello di gabinetto tra Stati Uniti e Cina e il flusso di notizie nei prossimi mesi potrebbero fornire indicazioni sul tenore degli incontri. 2) Economia Usa: i dati in arrivo potrebbero influenzare la conversazione. Sarà importante valutare in che misura l'aumento delle aliquote tariffarie effettive si tradurrà in un aumento dell'inflazione o in un indebolimento dell'economia nel breve termine.

Stiamo inoltre monitorando le contestazioni legali nei confronti dei cosiddetti dazi reciproci e dei dazi all'importazione dell'amministrazione Trump, che apparentemente miravano a esercitare pressioni sui paesi interessati affinché limitassero il traffico di fentanil. Tuttavia, anche se la Corte Suprema dovesse dichiarare illegali tali dazi (cosa non scontata), l'amministrazione Trump potrebbe riproporli avvalendosi di altre autorità, sebbene con alcune limitazioni.

Focus sulle questioni strutturali al centro della concorrenza economica tra Stati Uniti e Cina

Un accordo commerciale con la Cina, se dovesse concretizzarsi, difficilmente risolverebbe i complessi punti critici che caratterizzano la politica statunitense nel medio-lungo termine.

Sia i legislatori democratici che quelli repubblicani guardano sempre più alla politica economica attraverso la lente della concorrenza strategica con la Cina, ponendo l'accento sulla sicurezza nazionale e sul raggiungimento di un vantaggio competitivo in termini di innovazione.

1. Rafforzare l'industria statunitense

Le interruzioni della catena di approvvigionamento durante la pandemia hanno richiamato l'attenzione sulle vulnerabilità create da decenni di globalizzazione. Le restrizioni temporanee alle esportazioni cinesi di minerali critici all'inizio di quest'anno hanno sottolineato questo punto. La posizione dominante della Cina nell'estrazione e nella lavorazione delle terre rare e di altri minerali fondamentali per l'industria moderna ha comportato che tali limitazioni fermassero o quasi bloccassero l'attività in alcune fabbriche automobilistiche e in altri stabilimenti produttivi.

L'amministrazione Trump ha utilizzato vari incentivi e disincentivi nel tentativo di supportare il costoso e lungo processo di rilocalizzazione delle industrie strategiche. Ad esempio, la minaccia di dazi elevati sui semiconduttori e sui prodotti farmaceutici sembra essere stata concepita per incoraggiare lo sviluppo della capacità produttiva negli Stati Uniti. Nel frattempo, le modifiche fiscali approvate all'inizio di quest'anno potrebbero contribuire a stimolare gli investimenti delle imprese in impianti, attrezzature e ricerca e sviluppo.

Nel caso dei minerali critici, il governo federale ha persino acquisito una partecipazione azionaria in una società mineraria con sede negli Stati Uniti specializzata in metalli delle terre rare e ha firmato un accordo a lungo termine per acquistarne la produzione a prezzi superiori ai livelli attuali. Queste azioni insolite evidenziano la sfida e l'importanza strategica percepita di risolvere questo collo di bottiglia.

2. Leadership nell'innovazione

I legislatori di Washington considerano la leadership tecnologica, compresa l'intelligenza artificiale avanzata (AI), fondamentale per la sicurezza nazionale e la competitività economica degli Stati Uniti rispetto alla Cina. Questo tema è presente in gran parte delle principali politiche commerciali ed economiche perseguite dagli Stati Uniti negli ultimi cinque anni.

Ricordiamo la prima iniziativa dell'amministrazione Trump volta a limitare l'accesso della società cinese di apparecchiature per le telecomunicazioni Huawei ai componenti critici provenienti dagli Stati Uniti. Si vedano anche le restrizioni dell'amministrazione Biden sulle esportazioni di semiconduttori avanzati e apparecchiature per la produzione di chip verso la Cina.

Potremmo assistere all'introduzione da parte dell'attuale amministrazione Trump di ulteriori politiche volte a dare agli Stati Uniti un vantaggio nell'IA e in altri settori in rapida innovazione, come quello biofarmaceutico.

Investire in un contesto politico e geopolitico dinamico

L'espansione e l'ampliamento della spesa in conto capitale potrebbero rappresentare un vento favorevole per alcuni settori industriali. Allo stesso tempo, questi investimenti e l'aumento dei costi di produzione dovuto ai dazi potrebbero aumentare le pressioni inflazionistiche o pesare sui margini di profitto di alcune aziende.

In conclusione, una profonda comprensione delle singole aziende e dei singoli settori sarà fondamentale per valutare i rischi e le opportunità di investimento che emergono mentre Stati Uniti e Cina si contendono il vantaggio economico.

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