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Telecom Italia perde terreno, sfuma l'Opa di KKR

di FTA Online News pubblicato:
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Telecom Italia perde terreno in avvio di ottava dopo che la società ha comunicato di aver firmato un accordo di riservatezza con CDP Equity in merito all'eventuale integrazione della propria rete con quella di Open Fiber (di cui CDP Equity detiene il 60%). L'obiettivo dell'accordo con CDP è quello di giungere entro il 30 aprile ad un protocollo di intesa che definisca obiettivi, perimetro, struttura, principali criteri e parametri di valutazione in merito al progetto di integrazione delle reti. Confermate quindi le indiscrezioni del Messaggero di venerdì: la rete unica si avvicina mentre l'OPA KKR sembra sempre meno probabile, si riduce drasticamente così l'appeal speculativo del titolo. Telecom precisa che l'accordo "è funzionale ad avviare negoziazioni con l'obiettivo di addivenire alla stipulazione indicativamente entro il 30 aprile di un protocollo di intesa volto a definire gli obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione". L'Opa lanciata lo scorso novembre da KKR su Tim a 0,505 euro per azione verrà ritirata a meno che non venga data la possibilità di fare una due diligence sui conti. In caso l'Opa non andasse in porto KKR resterebbe comunque interessata a continuare a collaborare con Telecom in FiberCop, nella quale il fondo Usa ha già investito due miliardi. Nel consiglio di amministazione del 7 aprile, che dovrebbe tenersi dopo l'assemblea che confermerà Pietro Labriola come amministratore delegato di Tim, si deciderà probabilmente se lasciare sfumare o meno l'operazione di KKR. Banca Akros non esclude un'"ulteriore reazione negativa del mercato sul potenziale ritiro dell'offerta". Telecom ha lasciato sul terreno lunedì l'1,93% a 0,3158 euro. Nella seduta è stato toccato un minimo a 0,2981 euro (e un massimo a 0,3168). Il quadro grafico di Telecom è abbastanza chiaro. I prezzi hanno testato con il massimo del 30 marzo a 0,3692 euro il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di fine novembre 2021 e la media mobile esponenziale a 100 giorni. Fino a che il rimbalzo dai minimi del 7 marzo a 0,2204 rimarrà al di sotto del 50% di ritracciamento, e della media a 100 giorni, il rischio di essere in presenza di una fase "correttiva", quindi di una fase rialzista solo temporanea, resterà elevato. Sotto area 0,285 diverrà probabile il ritorno in area 0,22. Supporto successivo a 0,16 euro. Oltre area 0,37 (prima resistenza di breve a 0,3350) si aprirebbe la strada per il test di un'altra forte resistenza, quella di area 0,40, con la possibilità oltre quei livelli di vedere i prezzi in area 0,46, sul massimo dello "shooting star" del 6 gennaio.

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