Tenaris, il calo del petrolio greggio impatta i prezzi
pubblicato:Borsa Italiana: Sanlorenzo, promozioni che spingono l'azione

Prezzo del petrolio in calo nella seduta di venerdì con le quotazioni scese fin sotto 59,00 dollari per il WTI, in prossimità dei minimi annuali, e titoli azionari del comparto che di conseguenza hanno sofferto sul mercato.
Tenaris ha ceduto venerdì il 5,22% ed è tornato a quota 14,705 euro, appesantito dalla decisione di Exane BNP Paribas che ha peggiorato il giudizio sul titolo portandolo da "outperform" a "neutral" e riducendo dell'8% il prezzo obiettivo a 17 euro. Gli analisti hanno aumentato le stime di utile per azione per gli esercizi 2025 e 2026 ma ritengono che la concorrente Vallourec sia meglio posizionata.
A inizio ottobre Tenaris ha annunciato il completamento della prima tranche da 600 milioni di dollari del programma di riacquisto di azioni proprie da 1,2 miliardi di dollari annunciato lo scorso 6 giugno.
In questa prima fase la società ha acquistato 33.059.955 azioni ordinarie, pari al 3,08% del capitale sociale emesso, per un corrispettivo complessivo di 516.588.880 euro, pari a circa 600 milioni di dollari.
Tenaris, l'azione ritorna in vista dei minimi di settembre
Graficamente il ribasso delle ultime due sedute ha ricondotto le quotazioni in prossimità del bottom di settembre a 14,535 euro, riferimento che si pone come strategico nel breve termine, con il difficile compito di arginare l'ondata di vendite e di salvaguardare di conseguenza la solidità del rialzo partito dai bottom di aprile.
Sotto 14,50 si farebbe infatti concreto il rischio di dover archiviare la citata reazione, che ha portato al ritracciamento del 50% della discesa dai top di febbraio, e di assistere alla ripresa del trend ribassista in atto da inizio anno, con conseguente affondo in direzione dei bottom 2024 a 12,05 euro e più in basso al test dei bottom dell'anno precedente in area 11,60, riferimenti di grande importanza nello scacchiere tecnico di lungo periodo.
Reazioni dai livelli attuali dovranno invece essere seguite dal superamento di quota 16,00 per assumere spessore grafico e prospettare inizialmente il ritorno in area 16,60 e poi un allungo verso 17,20/17,30 euro almeno.
Sanlorenzo, diversi analisti sono costruttivi sul titolo
Deciso rialzo venerdì per Sanlorenzo: il titolo ha guadagnato l'1,45% a 35 euro. I prezzi hanno oscillato tra 34,70 e 35,85 euro.
UBS ha avviato la copertura su Sanlorenzo con raccomandazione “Buy” e prezzo obiettivo a 47 euro, sottolineando la forza del marchio nel segmento più alto del mercato degli yacht di lusso.
La banca svizzera evidenzia come la società italiana si distingua per un modello basato sulla distribuzione diretta, una strategia che consente elevata generazione di cassa e una struttura finanziaria solida. Questo approccio, tipico dei brand del lusso più esclusivi, offre al gruppo un potenziale significativo sia per remunerare gli azionisti (tramite dividendi o buyback) sia per operazioni di M&A mirate.
La visione positiva di UBS si inserisce in un contesto già favorevole: Banca Akros aveva recentemente ribadito il “Buy” e il target price a 45 euro, dopo il lancio del nuovo 74Steel, uno yacht di 74 metri e circa 1.900 tonnellate lorde. L’operazione è stata accolta come una conferma della strategia di Sanlorenzo, fondata sui concetti di scarsità, personalizzazione e posizionamento nel top di gamma, in linea con le logiche del lusso più esclusivo.
Secondo Akros, il gruppo può contare su un tasso di crescita medio annuo dei ricavi 2026-2028 a bassa singola cifra, accompagnato da una graduale espansione dei margini — segno di una crescita più selettiva ma di qualità, coerente con la filosofia di esclusività che contraddistingue il brand.
In sintesi, Sanlorenzo si conferma una “luxury stock” industriale: meno ciclica rispetto ai peer, con un posizionamento unico che unisce design, artigianalità e solidità finanziaria.
Sanlorenzo, servono conferme sul grafico
Il titolo Sanlorenzo venerdì a toccato con il massimo di quota 35,85 il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top del 17 settembre a 36,65 per poi tornare in chiusura a 35 euro. Il rimbalzo non è quindi riuscito a scardinare la prima resistenza oltre la quale si sarebbe potuto ipotizzare il ritorno sul massimo di settembre. Il top di settembre a sua volta è collocato sul lato superiore del canale crescente che contiene le oscillazioni dei prezzi dal minimo di aprile (la linea ha una inclinazione positiva e attualmente transita a 36,90 circa). La rottura del lato alto del canale potrebbe anticipare nuovi movimenti estesi, con primo target a 39 euro. Se i prezzi dovessero scendere al di sotto di area 34, linea mediana del canale citato, potrebbero poi procedere al test della parte bassa di questa fascia, in transito attualmente in area 31 euro, supporto critico anche in ottica di medio periodo.