TIM reduce da buone performance, ma occorre prudenza

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Anche Barclays alza il target price, ma restano rischi nel breve sul titolo e intanto si approfondisce il legame con Poste, mentre Labriola lascia sul tavolo l'ipotesi Iliad

TIM reduce da buone performance, ma occorre prudenza

Anche Barclays promuove gli ultimi risultati trimestrali di Telecom Italia: gli analisti della banca britannica alzano il prezzo obiettivo da 0,40 a 0,42 euro con un giudizio overweight (‘sovrappesare’). Già nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione dei conti, JP Morgan ha alzato il prezzo obiettivo su TIM da 36 a 38 centesimi (neutral) e Banca Akros ha confermato un buy con target price elevato da 0,40 a 0,43 euro, mentre Equita SIM ha ribadito il consiglio di acquisto (buy) portando l’obiettivo da 36 a 40 centesimi.

TIM, un titolo che resta rischioso

Alla fine il consensus aggiornato raccolto dalla stessa società tra 18 analisti pone un prezzo obiettivo di poco superiore ai 37,5 centesimi, con un potenziale upside del 3,51% sui prezzi di queste ore in leggero rialzo (€ 3,61, +0,14%). Questo nonostante il rally di oltre il 30% del titolo dai minimi di aprile a € 0,2735.

Ma TIM è un titolo estremamente delicato da trattare e un surplus di prudenza è sempre da raccomandare. Con i massimi di ieri a 37,41 centesimi, su livelli che non si vedevano dall’inizio del marzo 2022, l’indicatore di forza relativa RSI a 14 sedute dell’azione di TIM si è riavvicinato alla fascia di ipercomprato e di recente ogni volta che questo è successo è seguito un ribasso a doppia cifra.

TIM, il legame strategico con Poste

Anche sul lato dei fondamentali i conti di TIM sono senz’altro importanti, specialmente dopo lo scorporo della rete fissa in fibra ottica e dopo la vendita di Sparkle, ma quello su cui il mercato si concentra è ancora una volta altro.

Lo scenario è profondamente mutato con l’ingresso di Poste nel ruolo di primo azionista del gruppo. Prima il 9,81% rilevato da CDP e poi un altro 15% comprato da Vivendi. Ai prezzi attuali Poste, che ha in carico a circa 28,6 centesimi i titoli, registra già una potenziale plusvalenza di quasi 290 milioni di euro.

Ma la ciccia viene tutta dopo, con le sinergie e il rafforzamento digitale a 360 gradi del gruppo guidato da Matteo Del Fante, che non a caso ribadisce che si tratta di un investimento industriale.

Certo il completamento dell’acquisizione e quindi la definitiva ascesa di Poste Italiane al 24,8% di TIM è previsto in questo secondo trimestre del 2025, ma Poste ha già sottoscritto un memorandum per l’accesso di Postepay all’infrastruttura in mobilità di TIM dal 1° gennaio 2026 e questo nuovo azionista di riferimento ha ribadito di credere nel consolidamento del mercato italiano delle telecomunicazioni.

Proprio lo scenario su cui punta da tempo l’ad di TIM Pietro Labriola, che ha dovuto traghettare il gruppo attraverso le grandi operazioni straordinarie degli ultimi mesi e, ancora nell’ultima intervista pubblicata ieri dall’Economia del Corriere, tiene in piedi l’opzione di Iliad (negli ultimi mesi le nozze possibili di TIM erano viste con Poste o con Iliad e ci sono stati diversi contatti).

Per il manager, l’integrazione ulteriore con il grande sfidante francese, potrebbe insomma ancora essere un’opportunità, ma anche altri scenari di consolidamento, per esempio quello di Iliad con WindTre, dopo che la cessione di Vodafone Italia è andata a favore di Fastweb, non sono visti con sfavore.

Intanto, con l’accento sempre più forte del mercato sul cloud, che è intelligenza artificiale (ma non solo) e sulla cybersecurity, occorre guardarsi intorno anche su queste attività sempre più strategiche. Il governo italiano punta al Polo Strategico Nazionale (PSN), che può diventare l’infrastruttura di base con cui tutti gli operatori si dovranno confrontare.
C’è già una convenzione che coinvolge proprio TIM, oltre a Leonardo, CDP e Sogei: passeranno di lì dati e servizi strategici di amministrazioni centrali, ASL, regioni, città metropolitane e grandi comuni.
Uno snodo fondamentale per il business insomma.

Così nascono le prime indiscrezioni sui partner tecnologici necessari. Poste è un partner consolidato di Amazon con AWS, mentre TIM ha puntato sul cloud di Google, ma collabora anche con Oracle e Microsoft. Bisognerà lavorarci insomma.

TIM, altri spunti dai fondamentali

D’altronde la specializzazione nei servizi a maggiore valore aggiunto rappresenta in qualche modo la cifra della direzione strategica impressa da Labriola alla nuova TIM.

Non a caso la prima trimestrale del gruppo con ricavi da servizi in crescita del 24% vede per la prima volta il cloud diventare la principale linea di business di TIM Enterprise con un apporto deciso proprio dal business per il PSN.

Non è una strada tutta in discesa, per esempio l’EBITDA after lease del gruppo a 815 milioni di euro (+5,4%) si è posto leggermente sotto il consensus (821 mln), i capex sono stati leggermente inferiori alle stime (457 mln vs. 467 mln). Il gruppo ha ridotto nel trimestre da 400 a 124 milioni di euro la perdita netta, ma chiude sempre in rosso.

Il debito netto after lease adjusted è però passato a 7,52 miliardi dai 21,37 del primo trimestre 2024 (quando c’era la rete fissa nel perimetro) e il rapporto fra debito after lease rettificato ed ebitda organico after lease (leva finanziaria) – rivendica la società - ne fa “l’operatore di telecomunicazioni quotato con la struttura finanziaria più solida d’Europa”.

Anche la conferma della guidance 2025 è sostanzialmente allineata al parere degli analisti.

Il gruppo si sta consolidando dove deve e questo sembra piacere anche a Poste che ha lasciato finora mano libera a Labriola.

Servirà il consolidamento delle quote prima di ulteriori passaggi, ma intanto i rumors indicano la probabilità per l’assemblea del 24 giugno di un ampliamento del cda di TIM da 9 a 11 membri per fare posto a due consiglieri, che confermeranno anche la partecipazione del nuovo socio di riferimento.

Per il momento però, anche se i nuovi recenti allunghi dei prezzi di Telecom Italia a Piazza Affari hanno inviato un segnale di forza, sarà meglio valutare ogni posizione con estrema prudenza.