Unicredit rassicura i mercati sull'esposizione verso la Russia
pubblicato:Unicredit (+7,4% a 9,6820 euro) rassicura i mercati sull'esposizione verso la Russia. In un comunicato il gruppo ha precisato che l'esposizione diretta nel Paese tramite la controllata UniCredit Bank Russia ammonta, tenendo conto delle coperture su cambi, a 1,9 miliardi di euro. L'esposizione cross border (ovvero non tramite la controllata) verso soggetti russi è pari a circa 4,5 miliardi di euro, principalmente in EUR e USD e regolata da leggi internazionali e soggetti a tribunali internazionali. I clienti colpiti dalle sanzioni rappresentano meno del 5% dell'esposizione. L'esposizione in derivati verso banche russe è di circa 300 milioni di euro, con massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del rublo si approssimi allo zero di circa 1 miliardo di euro.
Complessivamente, nello scenario peggiore (totale azzeramento dell'esposizione) "l'impatto sul CET1 ratio di UniCredit a fine 2021 (15,03%, che sconta il dividendo maturato nel 2021 per 1,2 miliardi di euro) sarebbe di circa 200 punti base", quindi sopra il target 12,5-13,0%. Unicredit conferma pertanto sia il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi di euro che "il riacquisto di azioni fino all'importo precedentemente concordato di 2,58 miliardi di euro, sotto la condizione che il nostro CET1 proforma di fine anno 2021 rimanga superiore al 13,0%". Inoltre un "impatto finale sul capitale delle nostre esposizioni russe inferiore a 200 punti base ci permetterà di utilizzare fino a un importo equivalente per il riacquisto di azioni".
L'analisi del grafico di Unicredit mette in evidenza la massiccia flessione delle ultime settimane (oltre -40% dal picco di un mese fa circa) e il test del supporto di area 8 euro. La strada del riequilibrio del quadro tecnico è molto lunga e prevede innanzitutto il riposizionamento sopra 10,00-10,50, prologo a un tentativo di attacco a 12,60-12,70: in caso di successo via libera verso i 15,9320 del 10 febbraio. Discese sotto quota 8 anticiperebbero invece approfondimenti verso area 6.
Simone Ferradini - www.ftaonline.com