Anima, Fitch migliora l'outlook a positivo (BBB-)

di FTA Online News pubblicato:
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Fitch Ratings ha rivisto l'outlook del rating di lungo termine (IDR) di Anima Holding S.p.A. da Stabile a Positivo e confermato l'IDR a 'BBB-'. Fitch ha anche confermato il rating a lungo termine non garantito senior di Anima a 'BBB-'.

L'agenzia ha sottolineato il miglioramento del leverage di Anima con un rapporto debito lordo/EBITDA, al netto delle commissioni di performance, pari a 2,5x alla fine del 1° semestre 2023. L'esdebitamento consegue il pagamento anticipato del rimanente prestito bancario nel giugno 2023 (€ 82 milioni). I cospicui saldi di liquidità non vincolata di Anima, il modello di business che genera flussi di cassa e la gestione prudente forniscono - secondo l'agenzia - un margine sufficiente per equilibrare una minore generazione di EBITDA in uno scenario che secondo Fitch è probabilmente di ribasso.

Un miglioramento richiederebbe maggiore visibilità sulla generazione di EBITDA e quindi sulla sostenibilità del rapporto debito lordo/EBITDA al di sotto di 2,5x.

Anima si è impegnata in modo credibile - secondo Fitch - nell'impiego deii suoi consistenti attivi liquidi (€ 525 mln alla fine del 1° semestre 2023 rispetto a un debito lordo di € 584 mln) principalmente per finanziare il rimborso del debito o per transazioni che accrescano l'EBITDA, come dimostrato dal pagamento anticipato del prestito bancario e dall'acquisizione di Castello SGR S.p.A. nel luglio 2023 (valutazione a € 60 mln, circa 10 volte l'EBITDA).

Fitch si aspetta che il rapporto debito lordo/EBITDA di Anima rimanga vicino, ma al di sotto di 2,5x nello scenario di base, ma con margine limitato. Gli attivi liquidi di Anima mitigano il suo profilo di indebitamento (rapporto debito netto/EBITDA di 0,3x alla fine del 1° semestre 2023), ma la tempistica del loro impiego potrebbe essere ritardata dall'incertezza nel settore bancario italiano.

Consolidamento Bancario Italiano: Anima sta ampliando la sua rete di distribuzione (ad esempio, sette nuove banche partner dal 2020) ma rimane esposta al consolidamento del settore bancario italiano, che potrebbe ridurre i suoi canali di distribuzione.

La futura privatizzazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (B+/Stabile; 14% degli asset sotto gestione escludendo i mandati di Classe I) è un rischio nel medio termine, ma l'attuale accordo di distribuzione offre una protezione sufficiente.Secondo Fitch, il consolidamento delle banche italiane si materializzerà probabilmente oltre l'orizzonte dei 12-18 mesi, date le preoccupazioni legate alla politica monetaria restrittiva e ai timori di recessione.

Secondo Fitch, ogni razionalizzazione dei fornitori di servizi di terze parti, come i gestori di investimenti, seguirà la riorganizzazione a livello bancario. Allo stesso tempo, gli accordi di distribuzione di Anima le forniscono una protezione sufficiente a breve termine.I nuovi prodotti e gli sforzi di marketing hanno portato a modesti ma positivi flussi netti di nuovi investimenti (NNM) al dettaglio durante il 1° semestre 2023, consolidando il focus storico di Anima sui fondi obbligazionari.

Tuttavia, la diminuzione della ricchezza investibile delle famiglie italiane medie influisce negativamente sulla visione a lungo termine di Fitch sui flussi di NNM.

La filiale al dettaglio di Anima si concentra sulla fascia inferiore del mercato domestico benestante (patrimonio liquido tra 75.000 e 150.000 euro), ma è mitigata dalla crescita dei mandati istituzionali.

Secondo Fitch, il profilo di liquidità di Anima è adeguato, grazie a obbligazioni a lunga scadenza e a un modello di business generatore di cassa. I rimborsi consistenti a scadenza in ottobre 2026 (€ 284 mln) e aprile 2028 (€ 300 mln) sono sufficientemente lontani e il rischio di rifinanziamento è gestibile (liquidità e attivi liquidi al 90% del debito lordo alla fine del 1° semestre 2023).

I margini EBITDA sono stati costantemente solidi (EBITDA su commissioni ricorrenti lorde del 24% nel 2022), grazie a una base di costi snella. Allo stesso tempo, le retrocessioni elevate ai partner di distribuzione potrebbero ridurre i margini a lungo termine.

GD - www.ftaonline.com