ATM in sciopero domenica, ecco perché è anche un caso finanziario
pubblicato:Il colosso del trasporto pubblico fattura più di un miliardo e ha quotato a Dublino un green bond da 70 milioni, ecco i numeri

Mezzi dell’ATM a rischio per quattro ore domenica, ci sarà uno sciopero, lo ha annunciato la Confial, un sindacato che potrebbe bloccare le linee della Citta Metropolitana di Milano dalle 8:45 alle 12:45.
Lo conferma la stessa Azienda Trasporti Milanesi che riporta le motivazioni dello stop: ““sicurezza del personale di front line, tempi di percorrenze dei mezzi di superficie e problematiche di viabilità, pause pranzo per alcuni turni di lavoro in special modo per le turnazioni notturne, luoghi di ristoro per bisogni fisiologici da collocare presso i centri linea e ai capolinea.”
Difficile smentire criticità su questo variegato fronte, gli scioperi non sono infrequenti e quasi sempre la partecipazione è a doppia cifra, ma perché ne parliamo in ambito finanziario?
Perché è un tema solo apparentemente lontano dai mercati mobiliari e per questo proviamo a tracciare una linea tra Foro Buonaparte e Piazza Affari, non perché immaginiamo un’IPO dell’ATM, ma perché già oggi l’azienda è un peso massimo finanziario.
ATM, i numeri miliardari di un gruppo internazionale
Nel 2024 ATM ha registrato ricavi per 1,16 miliardi di euro in crescita del 5,8% e un balzo del 33% del margine operativo lordo a oltre 100 milioni di euro.
Anzi l’anno scorso da un risultato operativo negativo per 11,2 milioni si è passati a un utile operativo per 14,93 milioni e da una perdita per i soci della controllante di 3,94 milioni a un utile di 931 mila euro per gli azionisti della controllante, che poi sono il Comune di Milano che in assemblea esercita il suo ruolo di indirizzo strategico del gruppo guidato allora dall’amministratore delegato a Giana Arrigo e dal presidente Gioia Maria Ghezzi, oggi sotto la guida operativa del direttore generale e ad Alberto Zorzan dopo che Giana è passato ad aprile al ruolo di ad Autostrade per l’Italia (peraltro il manager bocconiano è nella squadra di Assolombarda con delega alle infrastrutture).
Già Palazzo Marino, che ospita il Comune di Milano azionista unico e garante della sostenibilità economica e sociale di ATM, è molto più vicino a Piazza Affari insomma.
Solo il contratto di servizio con il Comune meneghino - in regime di gross cost regolamenta la gestione del trasporto pubblico locale intermodale comprensivo di metro, tram, bus e filobus - ha garantito l’anno scorso più di 724 milioni di ricavi (+4,4%) servendo 675 milioni di passeggeri con 947 veicoli
Da Copenaghen venivano invece 130 milioni di euro (+10,9%) che ATM incassava tramite International Metro Service Srl, società che controlla il 100% della danese Metro Service A/S che gestisce la metropolitana della capitale della Danimarca. Di Metro Service Srl ATM controllava il 51% nel 2024, ma lo scorso ottobre ATM ha comprato il rimanente 49% da Hitachi Rail Sts (la ex Ansaldo Sts) perché si tratta di un asset strategico e con buona marginalità che serve ben 130 milion di passeggeri l’anno.
Sempre in campo internazionale è poi da aggiungere Thema SA, partecipata al 51% da ATM e per il rimanente 49% da Egis Project SAS: si tratta della gestione e manutenzione della rete metropolitana di Salonicco in Grecia per la quale è in essere un contratto di 11 anni dal 2023.
ATM, patrimonializzazione forte e debito green
ATM è un gruppo sostanzialmente sano: ha un debito finanziario netto di 78,28 milioni in calo dai 95,67 milioni del 2023, pari a circa 0,78 volte il margine operativo lordo con un utile operativo (14,9 mln) che è pari a circa 9,4 volte gli oneri finanziari netti (ma i lordi sono di oltre 16,2 milioni). Tutto più che ampiamente bilanciato da un patrimonio netto di oltre 1,15 miliardi di euro.
Ma c’è un altro motivo ancor più importante per parlare di ATM in termini finanziari, ossia il fatto che la società è già sbarcata nel mercato obbligazionario di Dublino dal 2017, quando per la prima volta emise un bond da 70 milioni di euro con tasso all’1,875% e rimborso “bullet”.
La società da 10.500 addetti circa ha rifinanziato poi questo debito quotato lo scorso luglio 2024 con un’altra emissione green da 70 milioni di euro con taglio da € 100 mila a pezzo e quotata di nuovo su Euronext Dublin (ISIN XS2867280658): l'interesse a tasso fisso ora è del 4,463%
La scadenza si allunga al 2031, per altri sette anni.
Il fatto di avere emesso un green bond rende poi particolarmente significativo l’impiego dei 70 milioni raccolti sul mercato: il rinnovo della flotta con 60 tram bidirezionali più efficienti e meno inquinanti e la sostituzione di ben 78 bus da 12 metri diesel o ibridi con un egual numero di veicoli elettrici a emissioni di CO2 pari a zero.
Significa che l’ATM ha evitato nel 2024 l’emissione di 2.302 tonnellate di anidride carbonica nella pesante atmosfera metropolitana su cui pesano sempre meno le auto e i trasporti e sempre più i riscaldamenti degli edifici, il grande assente sul dibattito sull’inquinamento aereo a Milano e in tutta Italia.
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