Robinhood in partnership con Susquehanna, Wall Street tende le orecchie
pubblicato:La piattaforma della ‘finanza democratica’ potrebbe vendere derivati e future con il colosso di Jeff Yass e intanto punta sul progetto Harmonic, che potrebbe essere un altro matematico successo

Le storie di Wall Street viste da vicino sono spesso pittoresche, perché la corsa alla ricchezza promessa dai listini più famosi del mondo non ha risparmiato al pubblico inesauribili astuzie e stratagemmi, una componente integrante di quello che la Borsa è: un tentativo di arricchirsi.
Robinhood non fa eccezione e neanche Susquehanna International Group. Le due società sono ospitate oggi in prima pagina dal Wall Street Journal che riporta le voci su una prossima offerta di future e derivati che Robinhood starebbe mettendo a punto con la Susquehanna, passando per l'acquisizione della MIAXdx, una società che ospita proprio scambi su derivati e il relativo clearing regolato dalla CFTC (U.S. Commodity Futures Trading Commission). La Miami International Holding dovrebbe comunque mantenere una quota del 10% della stessa MIAXdx, in cui investirebbero Robinhood e Susquehanna.
Robinhood e l'inciampo su Game Stop che anticipò la quotazione
Chi è Robinhood? Per chi si fosse distratto negli ultimi anni è una delle più famose piattaforme “democratiche” di trading.
Cofondata nel 2013 dall’attuale CEO bulgaro Vladimir Tenev e dallo statunitense (di origine indiana) Baiju Prafulkumar Bhatt – che erano compagni di stanza alla Stanford University - Robinhood Markets si è quotata nel 2021 dopo essersi fatta già un nome come portale delle ‘meme stock’ (gateway) e aver sfiorato il mito nella celebre vicenda delle azioni di GameStop che registrarono violente oscillazioni di prezzo e registrarono per la prima volta la vittoria (così la vulgata) di una comunità finanziaria polverizzata, ma coesa intorno al portale di Reddit, contro investitori di peso di Wall Street.
La finanza democratica vinse, Robinhood, o meglio i suoi clienti, no: in effetti lo short squeeze del gennaio 2021 sui titoli della catena americana di videogiochi si tradusse in pesanti perdite per hedge fund e short seller, dimostrando che tanti pesci piccoli messi insieme potevano avere ragione di un pesce più grosso.
Game Stop era ed è la maggiore catena di vendita e affitto di videogiochi e accessori del mondo, fondata nel 1985 da alcuni compagni di classe dell’università di Harvard, nel 2021 era in profonda crisi perché passando di moda i supporti fisici per videogame come DVD o CD, rischiava di fare la fine di Blockbuster.
Dopo aver raggiunto i 10 miliardi di ricavi nel 2011, dieci anni dopo la società subiva un profondo cambiamento del mercato e del business. Ancora oggi la società esiste, nel secondo trimestre del 2025 ha accresciuto le vendite nette a oltre 972 milioni di dollari e anzi dopo una perdita trimestrale da 17,5 milioni lo scorso 2 agosto ha segnato un utile trimestrale di 213 milioni di dollari e il titolo continua a quotare, ma questa è un’altra storia.
È la storia di un balletto che insegna molto dell’evoluzione dei mercati finanziari.
Chi guarda il grafico di Game Stop non può ignorarlo: le candele mensili mostrano un titolo a 4,7 dollari nel dicembre 2020 e un massimo di 120,71 dollari il mese successivo, con un balzo di quasi il 2.500%!!!
Cos’era successo? Un pugno di investitori aveva stabilito che il titolo di Game Stop era sottovalutato e aveva coordinato acquisti a mani basse servendosi del social network Reddit.
Chi è Reddit? Una realtà fondata nel 2005 che secondo mashable.com nel 2021 era il settimo sito più visto degli Stati Uniti e il 18esimo al mondo. Il suo gruppo noto come WallStreetBets è secondo molti uno dei tool indispensabili per il trader di oggi.
Si tratta di uno spazio di discussione di finanza operativa su titoli e asset, lì alcuni trader notarono che diversi hedge fund avevano preso delle forti posizioni ribassiste su Game Stop, ma avevano concluso che quel titolo non valeva i ribassi su cui puntavano quelle mani forti e si erano messi di traverso con un tam tam sul web che a partire dal 22 gennaio 2021 riuscì in quattro giorni a fare apprezzare il titolo del 600% circa e facendo passare in poco tempo la capitalizzazione di Game Stop da 3 a 25 miliardi di dollari: alla fine la community aveva vinto contro i big causando proprio lo short squeeze, la richiesta degli intermediari di nuove risorse per rimpolpare il conto dopo una scommessa al ribasso andata male, il terrore di ogni hedge fund.
Che c’entrava Robinhood? Il 28 gennaio 2021 Vlad Tenev dovette prendere la difficile decisione di stoppare il trading sulle azioni di GameStop: la piattaforma RobinHood nata per democratizzare la finanza, bloccava i piccoli investitori che stavano guadagnando in un caso storico.
Un esercito di trader novizi stava imponendo perdite da circa 20 miliardi di mark-to-market ad alcuni colossi di Wall Street come la Interactive Brokers di Thomas Peterffy o la Melvin Capital spalleggiata da Steve Cohen, ma RobinHood si schierava dalla parte sbagliata: perché?
Robinhood giocava su due tavoli
Perché RobinHood giocava (e gioca) su due tavoli, quello dei piccoli investitori novizi cui garantisce commissioni inesistenti e quello dei grandi investitori di Wall Street che dalla stessa Robinhood prendono a prestito i titoli per le loro scommesse a ribasso, come quando, quel giovedì 28 gennaio, arrivò la chiamata della cassa di compensazione che chiedeva a Robinhood dei collaterali extra e le imponeva in pratica di bloccare il trading per non andare fuori con la cassa.
Robinhood si rivolse ai suoi venture capital chiedendo un altro miliardo di dollari, mentre la vicenda diventava un caso e la democratica Alexandria Ocasio-Cortez e il senatore del Texas Ted Cruz chiedevano un’inchiesta.
D’altronde Game Stop era già da tempo all’attenzione, nel 2019 Michael Burry (quello che ha ispirato il film “The Big Short”) aveva comprato due milioni di titoli, dichiarato la posizione e chiesto un buyback, che poi era arrivato con 200 milioni di dollari sul 38% del capitale a quel punto pesantemente shortato. Ma anche questa è un’altra storia.
Robinhood era stata costretta a tradire i propri valori, bloccando il trading dei piccoli perché, come aveva rivelato Bloomberg nel 2018, faceva più del 40% dei ricavi dalla vendita degli ordini dei clienti alle case dell’high frequency trading, ai market maker, che potevano così mettere a punto quei posizionamenti contro i clienti di Robinhood e guadagnare.
E' da tenere a mente, molte delle commissioni gratuite dei broker online di oggi provengono da questo giochetto che permette ai big di giocare senza rischio sugli spread.
Robinhood, alla fine a Wall Street
Pochi mesi dopo, a luglio, la stessa Robinhood si sarebbe quotata a Wall Street raccogliendo quasi 2 miliardi di dollari e vendendo i titoli a 38 dollari per azione, per una valutazione di circa 32 miliardi di dollari.
Il brutto debutto sul mercato - un -8% sul Nasdaq alla prima seduta – non aveva scoraggiato i suoi azionisti: oggi l’azione vale più di 115 dollari e ha quindi guadagnato dal collocamento più del 200%
Oggi Robinhood dichiara asset per 343 miliardi di dollari (gli investimenti dei clienti) e 27,1 milioni di utenti con una crescita dei depositi del 43% negli ultimi 12 mesi.
E si guarda intorno: Harmonic è una start-up dell’AI focalizzata sulla matematica che è stata cofondata dal CEO di Robinhood Vlad Tenev e che ha appena concluso un round di finanziamento da 120 milioni di dollari che valuta la società 1,45 miliardi di dollari.
Intanto il Wall Street Journal riporta dei nuovi progetti con Susquehanna, altro big nato da esperti di matematica: il suo fondatore Jeffrey Yass aveva trovato nel 1985 un algoritmo per vincere alle corse di cavalli, ma poi aveva dovuto smettere di scommettere, lo racconta Propubblica in un succoso articolo in cui denuncia una presunta elusione fiscale da 1 miliardo di dollari dello stesso Yass (che peraltro è un investitori importante di TikTok). Vecchie e nuove volpi tra Wall Street e la California insomma.
Niente di nuovo sotto il cielo.
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