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Autovelox: quando diventano illegittimi

di Piero Monviso pubblicato:
4 min

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha introdotto un'importante novità per quanto riguarda gli autovelox. Devono essere ad almeno un chilometro dal cartello che li segnala.

Autovelox: quando diventano illegittimi

La Corte di Cassazione arriva in soccorso degli automobilisti che sono stati fotografati dall’autovelox a correre troppo veloce. La multa stradale non è valida se tra il cartello e l’apparecchio c’è meno di un chilometro di distanza.

Con l’ordinanza n. 25544/2023, i giudici della Suprema Corte hanno preso una decisione destinata a far discutere. E che, soprattutto, per la prima volta ha stabilito che le sanzioni elevate dalla polizia con l’autovelox sono nulle, se il cartello sul quale viene indicato il limite di velocità risulta essere a meno di un chilometro dalla postazione della polizia.

Questo significa che, nel caso in cui l'apparecchio attraverso il quale viene controllata la velocità dei veicoli è posto a ridosso della segnaletica stradale, impedendo all’automobilista di rallentare con la dovuta facilità, è possibile fare ricorso contro il verbale. Poco importa, tra l'altro, che la segnaletica incriminata costituisca semplicemente una ripetizione di quella precedente.

Autovelox, maggiori tutele per l’automobilista

La Cassazione ha introdotto una novità particolarmente interessante per gli automobilisti. Fino ad oggi, i giudici avevano sempre fatto riferimento alla distanza che, in linea teorica, ci dovrebbe essere tra il cartello con l’avviso preventivo (quello con la scritta Attenzione: controllo elettronico della velocità) e l’autovelox.

In più occasioni era stato sottolineato che non vi è alcuna legge che impone uno spazio minimo: gli agenti devono rispettare solo e soltanto una semplice regola, dettata dalla ragionevole distanza. Che deve essere valutata di volta in volta.

Deve essere permesso, infatti, all’automobilista di frenare dolcemente. Devono essere evitate tutte quelle situazioni che portano, per evitare delle spiacevoli multe, a frenare bruscamente non appena viene vista la postazione di controllo. Questo causerebbe alcuni rischi per la circolazione.

Le argomentazioni

Quali sono state le argomentazioni che hanno portato la Corte di Cassazione a prendere queste decisioni? Ma soprattutto quali sono le conseguenze per gli automobilisti?

Il primo fattore, che deve essere preso in considerazione, è costituito dalla riforma del 2017, attraverso la quale è stata introdotta la Direttiva Minniti (DM n. 282/2017). Questo documento ha avuto un'importanza decisiva per gli automobilisti, perché ha provveduto a disciplinare le postazioni degli autovelox.

Il Ministero, all’epoca, fece una scelta che non era del tutto casuale. Non siamo davanti, infatti, ad una semplice circolare, ma ad un vero e proprio Decreto Ministeriale: come tale è, a tutti gli effetti, fonte di diritto ed è, per questo motivo, vincolante.

Le violazioni della polizia

Nel caso in cui la dovessero violare, i diretti interessati (quindi il personale degli organi di polizia) commettono un reato: l’abuso d’ufficio. I cittadini hanno il diritto di rivolgersi ad un giudice per chiedere l’annullamento delle sanzioni amministrative.

Il decreto che abbiamo appena visto è molto chiaro. Prevede una distanza minima tra l’autovelox ed il cartello che indica il limite di velocità: un chilometro. Questa regola vale unicamente in questi casi:

  • l’autovelox deve necessariamente trovarsi al di fuori di un centro abitato;

  • nel tratto preso in considerazione il limite di velocità deve essere inferiore a quello consentito, in via generale per le strade di quel tipo.

La Corte di Cassazione, comunque, introduce anche un altro principio molto importante. Il limite posto dal chilometro vale anche nel caso in cui la segnaletica che prescrive una velocità inferiore rispetto a quella prevista dal Codice della Strada risulti essere la ripetizione di un cartello precedente, che riporta lo stesso limite.

I giudici della Suprema Corte hanno inoltre ribadito l'obbligo di mettere in posizione ben visibile un cartello che indichi la velocità minima inferiore rispetto al limite legale. Ma soprattutto l’avviso nel quale si indica la presenza del controllo elettronico deve essere ripetuto dopo ogni intersezione, in modo che gli automobilisti che arrivano dalle altre strade e dalle altre direzioni lo possano vedere.

Domande Frequenti

Quando diventa illegittimo un autovelox?

Quando è montato a meno di un chilometro dal segnale che ne avvisa la presenza.

È possible contestarli?

Sì è possibile farlo davanti ad un giudice.