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Banche: Unicredit ed MPS, due trimestrali a confronto

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

Unicredit alza le stime e il mercato apprezza, meno entusiasmo sui dati di MPS che comunque sono in forte miglioramento

Banche: Unicredit ed MPS, due trimestrali a confronto

Due trimestrali molto solide aprono la seduta di oggi quelle delle due banche del Ftse MIB Unicredit e Banca MPS.

Nel caso di Unicredit su segnala l’importante innalzamento della guidance sull’utile 2024 a oltre 8,5 miliardi di euro e il miglioramento conseguente delle distribuzioni ai soci tramite dividendi e buyback.

In entrambi i casi si registrano dati superiori al consensus dei mercati. Nel caso di Unicredit su segnala l’importante innalzamento della guidance sull’utile 2024 a oltre 8,5 miliardi di euro e il miglioramento conseguente delle distribuzioni ai soci tramite dividendi e buyback.

MPS, Unicredit le trimestrali a confronto

 

Dati (€ mln)

MPS

Delta % a/a

Unicredit

Delta % a/a

Margine d'interesse

587

16,40%

3578

8,50%

Commissioni

365,3

10,10%

2100

3,30%

Ricavi

1012,8

15,20%

6371

7,40%

Costi operativi

-462

-0,60%

-2306

-0,70%

Utile netto

332,7

41,20%

2558

23,90%

Totale Attivo

126775

3,40%

810578

-9,50%

CET 1 Ratio (fully loaded)

18,20%

16,23%

Utile 2024 target

1300*

> 8500

  • Nel caso di MPS il target è sull’utile ante imposte e al netto dei proventi straordinari del 2023 collegati al rilascio di accantonamenti per rischi legali

Per quanto parziale e da correggere alla luce delle differenze dimensionali, di business, di politiche, la tabella di cui sopra fornisce comunque indicazioni importanti sulla solidità del primo trimestre dei due gruppi.

Nello specifico però alcune considerazioni possono essere fatte caso per caso.

MPS, una reazione in Borsa poco entusiasta

Nonostante dati superiori alle attese per la banca senese, la reazione del titolo in Borsa è tra il timido e il negativo. Durante i primi scambi è stato toccato un minimo a 4,525 euro, ma a metà seduta l'azione recupera terreno e segna adesso un rialzo dell'1,19% a 4,668 euro.

E' stato giudicato in diversi casi prudente l’approccio del management, ma va detto che l’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha ribadito la convinzione che la prudenza sia una scelta deliberata di gestione e approccio al mercato per MPS in questa fase.

Va comunque sottolineato che l’obiettivo di 1,3 miliardi di euro di utile ante imposte a fine 2024 conferma la confidenza in una redditività ancora molto sostenuta nell’intero esercizio in corso nonostante l’attesa di mercato di tagli dei tassi d’interesse.

D’altronde anche sul fronte commissionale MPS mostra una bella crescita a doppia cifra che conferma l’esistenza di un modello di business sempre più completa per quella che storicamente è una banca commerciale molto ancorata al margine d’interesse.

Sugli obiettivi emerge ancora una volta la fase di transizione del gruppo che altera i numeri con voci straordinarie che il gruppo.

Nel 2023 il gruppo MPS ha realizzato un utile ante imposte da 1,7 miliardi di euro circa (a fronte di un rosso da 707 milioni l’anno prima), ma ha registrato voci straordinarie importanti come il rilascio di 466 milioni di accantonamenti su fondi rischi e oneri. Senza questo mezzo miliardo quasi, l’obiettivo di utile ante imposte da 1,3 miliardi di euro per il 2024 rivela una crescita ulteriore dell’utile di MPS quest’anno.

Da notare che la banca è di recente tornata al dividendo con 0,25 euro indicati in un ammontare complessivo di 315 milioni di euro.

L’utile ante imposte è quello sul quale vengono calcolati gli obiettivi del payout ratio al 50%: sono stati confermati, quindi la metà di quegli 1,3 miliardi di euro dovrebbe andare in cedole se sarà raggiunto l’obiettivo.

Unicredit alza le stime e il mercato apprezza

Sicuramente diversa è stata l’accoglienza in Borsa dei dati di Unicredit. Il titolo a metà seduta segna un rialzo del 3,26% a 35,97 euro circa dopo un allungo a 36,09 euro su nuovi massimi che non si vedevano dal lontano 2011.

Questo deriva sicuramente dal superamento del consensus: Bloomberg aveva raccolto stime medie degli analisti a 2,2 miliardi di utile e invece la banca di Piazza Gae Aulente ha sfiorato i 2,6 miliardi di euro di utile netto con un balzo ulteriore del 24% quasi della bottom line del conto economico.

Ma deriva anche dall’ulteriore miglioramento delle stime: l'obiettivo di utile 2024 supera da oggi gli 8,5 miliardi di euro.

In questa fase Unicredit ha costruito un solido rapporto con il mercato finanziario basato su obiettivi chiari e generosi di distribuzione di valore ai soci tramite dividendi e buyback. Da quest’anno l’obiettivo è restituire agli azionisti almeno il 90% dell’utile netto in un mix di cedole e riacquisti di azioni proprie.

Comprendendo anche gli utili da distribuire o distribuiti a valere sull’utile 2023, quest’anno la banca punta a rendere agli azionisti circa 10 miliardi di euro. Come sono composti?

Ben 3 miliardi sono stati pagati con i dividendi di aprile 2024, altri 1,1 miliardi di euro oggetto di buyback nel primo trimestre di quest’anno (e già 1,4 miliardi erano stati destinati a buyback nel 2023 per lo stesso esercizio).

Restano quindi 3,1 miliardi di euro di buyback a riferiti a utili 2023 da promuovere quest’anno e circa 3 miliardi di euro da acconto su distribuzione maturato per il 2024.

Inoltre Unicredit conferma la distribuzione di capitale in eccesso entro il 2027 con – al netto di operazioni straordinarie di crescita inorganica (leggi acquisizioni) – distribuzioni totali annue tra il 2025 e il 2026 superiori a quelle di quest’anno e una politica dei dividendi pari o superiore al 40% dell’utile netto.