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Bitcoin, conto alla rovescia per l'halving, cosa accadrà domani?

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Da domani si dimezzerà la produzione e sarà un taglio anche per le commissioni di mining. Cosa è successo le ultime volte e cosa si aspetta adesso il mercato.

Bitcoin, conto alla rovescia per l'halving, cosa accadrà domani?

L’ora X si avvicina, rullo di tamburi sui mercati per l’halving. Il dimezzamento del Bitcoin è uno degli eventi dell’anno e dovrebbe scattare intorno alle 22:00 di domani, 19 aprile 2024.

In queste ore la criptovaluta più famosa del globo segna un ribasso dello 0,52% a 61.965 dollari sulla piattaforma di Coinbase. È un crollo del 19% circa dai massimi di tutti i tempi aggiornati soltanto a metà marzo a 73.780 dollari.

Ma ora il bitcoin è a un nuovo bivio, visto che domani ci sarà il quarto dimezzamento della sua storia e, anche se con il passare del tempo pesa sempre meno, sicuramente qualcosa accadrà.

Bitcoin, cos’è l’halving in parole povere?

L’halving è il dimezzamento della produzione di bitcoin. Avviene ogni quattro anni e quindi c’è già stato nel 2020, nel 2016 e nel 2012.

L’obiettivo è quello della “scarsità artificiale”, ossia ridurre l’immissione di nuovi bitcoin sul mercato per aumentarne il valore. È nel DNA di questa criptovaluta sin dalla sua creazione a opera del misterioso fondatore Satoshi Nakamoto.

In parole poverissime il bitcoin si basa su una rete chiamata blockchain, ossia appunto catena di blocchi, per tenerla in piedi serve creare nel tempo nuovi blocchi, ma siccome creare blocchi costa energia elettrica, hardware e fatica, il sistema prevede un premio in bitcoin per i creatori di questi blocchi. Sono chiamati miner, minatori, perché a modo loro sono come i minatori che estraggono l'oro, ma le loro miniere sono sofisticati algoritmi di decifrazione che girano su dei supercomputer.

A oggi un minatore di bitcoin ottiene 6,25 bitcoin per ogni blocco estratto, domani dopo l’halving otterrà invece 3,125 bitcoin. È questo il dimezzamento e comporterà quindi che ogni giorno si creerà la metà dei bitcoin di oggi e si passerà da 900 a 450. Con l’afflusso dimezzato di nuovi bitcoin sul mercato si creerà quindi quell’effetto di “scarsità artificiale” per cui la sua blockchain è stata progettata.

Bitcoin, cosa succederà dopo l’halving?

Cosa accadrà da domani sul mercato? E’ molto difficile prevedere quale sarà la reazione sul mercato dopo il dimezzamento.

Storicamente il bitcoin dopo l’halving ha avviato una serie di rialzi nel tempo, ma solo dopo aver registrato un periodo di circa un mese di rallentamento e deprezzamento.

Gli ultimi mesi sono stati inoltre caratterizzati da una forte crescita del bitcoin trascinata dall’approvazione di nuovi ETF “fisici” sul prezzo della criptovaluta: i colossi di Wall Street hanno ottenuto il via libera ai loro fondi e così il mondo ancora molto discusso delle criptovalute è entrato in una Fase 2.

Oggi si stima che tutte le criptovalute del mondo capitalizzino qualcosa come 2 mila miliardi di dollari, quindi circa l’1% del mercato totale, una posizione di tutto rispetto.

Proprio a causa del rally degli ultimi mesi, però, l’halving in arrivo potrebbe essere l’occasione per molti investitori di liquidare le proprie posizioni e diversi osservatori temono delle prese di beneficio nel breve.

Fra questi JP Morgan che legge nei future sulla cripto una persistente condizione di ipercomprato.
Anche il confronto con l’oro suggerirebbe prudenza sui prezzi di oggi, sebbene siano numerose sia le analogie, che le differenze tra i due asset.

E’ vero che le criptovalute sono delle attività che non producono reddito, come l’oro e a differenza delle azioni di società quotate. E’ però anche vero che, diversamente dall’oro, la produzione annuale di bitcoin diminuisce invece di aumentare e dopo l’halving, secondo alcuni analisti, il bitcoin potrebbe diventare la “commodity” più scarsa del mondo.

Bitcoin, lo scenario in evoluzione

Ogni previsione è difficile e le sorprese con il bitcoin non sono mai mancate. Da ultimo segnaliamo anche la notizia rimbalzata su diversi media dell’ultimo sospetto crollo del bitcoin nella notte tra venerdì e sabato scorso.

Sarebbe stato l’effetto di manovre rapidissime dell’Iran che speculando sulla criptovaluta avrebbe guadagnato qualcosa come 1,1 miliardi di dollari da impiegare nell’attacco a Israele. Teheran e la sua rete di proxy in Medioriente sono diventati dei protagonisti del mondo cripto negli ultimi anni, dietro Cina, Stati Uniti e Russia e traggono grandi vantaggi dalle nuove tecnologie in blockchain.

Al contempo lo scenario delle criptovalute continua a cambiare. Dopo il bando delle criptovalute dalla Cina molti miner si sono trasferiti negli Stati Uniti dove però i costi dell’energia necessari sono lievitati e la concorrenza dei big della tecnologia più “tradizionale” è spietata.

Al contempo anche il costo degli hardware è cresciuto molto e così per i miner la vita si è fatta più difficile.

Di certo con l’halving moltissimi operatori usciranno dal mercato - in pratica le loro ricompense si dimezzano - cresceranno quindi ulteriormente le barriere all’ingresso nel mercato del mining e si faranno spazio strategie di concentrazione e aggregazione.

Un altro pezzo di scenario destinato a cambiare rapidamente.