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Borsa e azioni: perchè la speranza si chiama Recessione

di Enrico Dannapubblicato:

Mancano ancora due mesi al termine di un anno decisamente negativo per il mercato azionario. Il 2023 potrebbe essere anche peggiore?

Borsa e azioni: perchè la speranza si chiama Recessione

Una delle domande che molti investitori, nel loro profondo, si pongono quasi quotidianamente è: “Ci vuole ancora tanto prima che finisca questo annus horribilis?”.

In effetti, questo 2022 pare essere eterno, almeno per chi si attende buone novelle dai mercati finanziari. Invece, salvo qualche raro ed intermittente giorno di sole, l’anno che tra poco più di due mesi saluteremo, è stato grigio per non dire nero.

I nuvoloni, purtroppo, paiono ben lungi dal diradarsi. Ci aspetta quindi un 2023 altrettanto difficile? I nervi potrebbero iniziare a cedere.

Borse e Azioni: l’incertezza è il peggior nemico

Il peggior nemico dei mercati finanziari è l’incertezza. Le borse infatti, non ragionano pensando all’oggi, ma in base a ciò che pensano potrà accadere domani. Ecco perché, ci sono dei momenti nei quali hanno degli andamenti che paiono incomprensibili rispetto al contesto economico politico e sociale generale.

L’aspetto fondamentale per i mercati, però, è il riuscire a comprendere quanto accade: che sia positivo o negativo, è essenziale che via sia una rotta identificata. Nel momento in cui è l’incertezza a farla da padrona, i mercati diventano terribilmente nervosi e finiscono col lasciarsi prendere dalla frenesia del momento. Ecco che quindi è facile assistere a giornate di negatività intervallate da momenti di quasi euforia, per poi ripiombare nel grigiore più assoluto.

Il tutto, senza un apparente barlume di lucidità. Che cosa sta contraddistinguendo la fase economica attuale? Nel corso del 2022 abbiamo assistito ad una impennata del tasso di inflazione, dovuta alle note cause che quotidianamente ci vengono ricordate in ogni dove. La difficoltà di mantenere il tasso di inflazione sotto controllo e ad un livello accettabile, ha fatto sì che le Banche Centrali prendessero provvedimenti urgenti sul fronte dei tassi di interesse.

Questi, infatti, sono stati ritoccati all’insù già più volte, senza però ottenere i risultati sperati. La politica monetaria restrittiva, ha l’obiettivo di raffreddare il processo dei consumi, oltre a rendere più costoso l’accesso a finanziamenti e mutui. Oggi però, possiamo affermare che, da un lato finanziarsi, per privati ed aziende è più caro ma, dall’altro, l’inflazione non è arretrata nemmeno di un millimetro.

Borse e Azioni: la speranza si chiama Recessione

Che cosa potrebbe quindi accadere? Semplicemente, la politica restrittiva messa in atto dalle Banche Centrali (Fed in primis) potrebbe continuare sino a quando l’inflazione non si sarà raffreddata. Se questo processo dovesse durare a lungo però, potremmo assistere ad un 2023 probabilmente anche peggiore del 2022.

Viceversa, se l’economia entrasse in fase recessiva, allora i mercati potrebbero vedere la luce in fondo al tunnel. Sembra un paradosso ma è così. Uno stato di recessione conclamato, infatti, sarebbe il colpo di frusta che darebbe il via al cambiamento di politica monetaria con tassi nuovamente in discesa al fine di stimolare i consumi. Solo attraverso la stimolazione dei consumi, il circuito potrebbe riprendere vigore.

Se il consumatore acquista, l’azienda incassa, guadagna, investe, produce, vende, genera nuovi profitti e così via. Quando le borse avranno sentore che il meccanismo starà per mettersi in atto ecco che potremo assistere ad una nuova fase rialzista dei mercati. Una fase rialzista più o meno duratura in base, ovviamente, a ciò che accadrà nell’economia reale. I prezzi delle azioni salgono sull’attesa di profitti e dividendi maggiori, viceversa scendono se i numeri sono negativi.

Solo quando si è toccato il fondo, si può risalire. Al momento, invece, si continua a vivere nel limbo dell’incertezza: e questo, non può che essere lo scenario peggiore per chi fa, di mercati e borse, il proprio pane quotidiano.

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