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Da Bruxelles e Londra un fuoco incrociato contro le Big Tech

di Raffaele Rovati pubblicato:
3 min

Partito un fuoco incrociato da Bruxelles e Londra contro le Big Tech. Nel mirino tutti i colossi Usa, da Apple a Microsoft, Amazon e Google. E c'è anche la cinese TikTok.

Da Bruxelles e Londra un fuoco incrociato contro le Big Tech

Da Washington, complice un Congresso Usa troppo diviso, non sono ancora arrivati colpi particolarmente duri ma contro le Big Tech è partito un fuoco incrociato da Bruxelles e Londra.

Da Bruxelles e Londra è partito un fuoco incrociato contro le Big Tech

La Commissione europea ha pubblicato l'elenco delle piattaforme (17) e dei motori di ricerca (Google e Bing) che entro quattro mesi dovranno soddisfare le misure del Digital Services Act (Dsa).

Il governo britannico promette invece maggiori poteri per l'antitrust per tenere a bada le società tecnologiche con ricavi globali annuali di almeno 25 miliardi di sterline (28 miliardi di euro).

Per Londra i consumatori meritano meglio di abuso di potere e truffe

"Abuso di potere da parte dei big della tecnologia, false recensioni, truffe, abbonamenti trappola. I consumatori meritano di meglio", ha dichiarato il ministro britannico Kevin Hollinrake.

"Oggi è iniziato il conto alla rovescia affinché 19 grandissimi piattaforme online e motori di ricerca rispettino a pieno gli obblighi che il Dsa impone loro", queste invece le parole di Thierry Breton.

Bruxelles lancia il conto alla rovescia per il suo Digital Services Act

Il commissario Ue per Mercato interno e Servizi ha lanciato quello che lui ha definito il D-Day anzi Dsa-Day (richiamando lo sbarco in Normandia), primo step del pacchetto di regole varato a novembre.

Nel mirino aziende dell'e-commerce (da Amazon.com ad Alibaba, a Zalando) e i social (Facebook, Instagram, TikTok), con tutte le Big Tech coinvolte, da Apple a Microsoft (LinkedIn e Bing) ad Alphabet.

Nel mirino della Ue società con un bacino di almeno 45 milioni di utenti

Soglia che ha fatto individuare le piattaforme il bacino di almeno 45 milioni di utenti al 17 febbraio (se di dimensioni minori saranno invece sotto la supervisione diretta delle autorità nazionali).

Più responsabilizzazione degli utenti, forte protezione dei minori, moderazione dei contenuti più diligente e meno disinformazione, più trasparenza: queste le linee guida previste dal Dsa della Ue.

Entro quattro mesi le Big Tech dovranno rispettare misure del Dsa

Le 19 società coinvolte in quattro mesi dovranno dimostrare il rispetto di questi obiettivi e, soprattutto, dovranno riferire alla Commissione la loro prima valutazione annuale del rischio.

"Dovranno cambiare i loro comportamenti se vorranno continuare a operare in Europa", è stato l'avvertimento di Breton. Ora la parola passa alle Big Tech, che avranno tempo fino al prossimo 25 agosto.

La violazione delle regole previste dal Dsa potrà comportare sanzioni fino al 6% dei ricavi annui globali. In caso di recidiva sarà switch-off: non potranno più operare nell'Unione europea.

Londra garantisce maggiori poteri alla Cma, la sua autorità antitrust

E Londra? La bozza di legge Digital Markets, Competition and Consumers prevede la creazione di una nuova divisione nella Competition and Markets Authority (Cma), l'autorità antitrust.

Divisione che avrà i poteri di imporre multe miliardarie alle Big Tech per abusi delle normative sulla concorrenza, di indagare sulle acquisizioni, e nel caso bloccarle, con maggiore rapidità.

Nel mirino Big Tech come Amazon, Apple e Microsoft. Anche sul cloud

Ovviamente nel mirino finiscono i colossi, da Amazon a Google, da Apple a Microsoft. E in merito a quest'ultima la Cma sta già indagando il takeover da 68,7 miliardi di dollari di Activision Blizzard.

Microsoft, con Amazon, è finita nel mirino anche per la posizione dominante nel cloud. Amazon Web Services (Aws) e Azure di Microsoft controllano tra il 60% e il 70% del mercato britannico.