David Solomon: “L’economia USA accelererà nel 2026, ma i mercati azionari sono attesi a un ribasso
pubblicato:Solomon vede una ripresa nelle operazioni di M&A, ma avverte: dopo il rally dei big tech, nei prossimi 12-24 mesi arriverà una correzione dei mercati

David Solomon, ottimista ma con cautela
Il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, prevede un’accelerazione dell’economia statunitense nel 2026, sostenuta dagli stimoli fiscali e dalla spesa in tecnologia, fattori che dovrebbero compensare un mercato del lavoro più debole e le tensioni geopolitiche. Durante l’Italian Tech Week di Torino, Solomon ha anche indicato una ripresa dell’attività di fusioni e acquisizioni negli Stati Uniti, favorita da un contesto normativo più favorevole e da una rinnovata ambizione dei CEO.
Parallelamente, ha avvertito che nei prossimi 12-24 mesi potrebbe verificarsi un ribasso dei mercati azionari, dopo il lungo rally, in particolare dei titoli big tech legati all’intelligenza artificiale.
Solomon mette in guardia contro l’eccesso di fiducia
David Solomon, CEO di Goldman Sachs, ha rilasciato queste dichiarazioni nel contesto di un crescente entusiasmo dei mercati azionari globali, trainato dall’ottimismo sulla crescita economica, dall’espansione dell’intelligenza artificiale e dalle aspettative di una politica monetaria più accomodante.
Tuttavia, Solomon ha voluto mettere in guardia contro l’eccesso di fiducia e la tendenza, tipica delle fasi rialziste prolungate, a sottovalutare i rischi e sopravvalutare la sostenibilità dei rendimenti.
Rischio di correzione significativa dei mercati
Secondo Solomon, nei prossimi 12-24 mesi potremmo assistere a un “drawdown”, ovvero una fase di correzione significativa dei mercati azionari. Questo, a suo avviso, accadrà perché molto capitale è stato impiegato in investimenti che non genereranno i ritorni attesi, specialmente in settori oggi percepiti come ad alto potenziale — come tecnologia, intelligenza artificiale e private markets — ma che potrebbero rivelarsi sovrapprezzati o prematuri dal punto di vista dei fondamentali economici.
Solomon ha sottolineato come, nelle fasi di euforia dei mercati, gli investitori tendano a concentrarsi solo sugli scenari positivi, ignorando gli elementi di rischio strutturale: margini in compressione, liquidità globale in riduzione e l’eventualità di un rallentamento economico. “Quando le persone sono eccitate, pensano a tutto ciò che può andare bene, e minimizzano ciò che può andare male”, ha detto, ricordando che ogni ciclo di espansione ha un punto di “reset”, una verifica di realtà che porta a una rivalutazione dei prezzi e delle aspettative di rendimento.
La correzione sarà estesa perchè è stato esteso il rialzo
Il riferimento al fatto che “l’entità del drawdown dipenderà da quanto a lungo questo ciclo continuerà” suggerisce che Solomon teme un eccesso di persistenza nell’ottimismo e una potenziale mancanza di disciplina nell’allocazione del capitale. In altre parole, più il rally azionario si estende senza pause o consolidamenti, più la successiva correzione potrebbe essere ampia.
Se traduciamo l’avvertimento di David Solomon in termini tecnici, possiamo dire che più un rally si estende in modo lineare, senza fasi di consolidamento o di “respiro”, più accumula energia potenziale al ribasso: la pressione correttiva, quando arriva, tende quindi ad essere più profonda e violenta.
🔢 In termini di Fibonacci
I ritracciamenti classici di Fibonacci si collocano sui livelli 23,6% – 38,2% – 50% – 61,8%, calcolati come percentuale dell’intero movimento precedente.
- •
Se un titolo o un indice sale da 100 a 110 (+10%), un ritracciamento del 50% riporterebbe i prezzi a 105.
- •
Se invece sale da 100 a 200 (+100%), un ritracciamento del 50% implicherebbe un ritorno a 150, cioè una correzione molto più ampia in termini assoluti.
Quindi, più il movimento iniziale è lungo, maggiore è l’ampiezza (anche nominale) della correzione attesa, pur restando proporzionale in percentuale.
📉 Interpretazione psicologica
L’analogia vale anche sul piano del comportamento collettivo degli investitori:
- •
Un rally prolungato tende a ridurre la percezione del rischio, spingendo i capitali verso asset più speculativi.
- •
Quando arriva il primo segnale di inversione (tipicamente tecnico o macro), il mercato scopre di essere sovraesposto, e la correzione diventa amplificata dalle vendite forzate o automatiche.
È lo stesso principio per cui, in analisi tecnica, un trend troppo esteso e senza correzioni intermedie viene considerato fragile, proprio perché non ha costruito livelli di supporto intermedi.
Le parole di Solomon si inseriscono in un filone di crescente cautela espresso anche da altri grandi investitori istituzionali e banchieri centrali, che temono una disconnessione tra i multipli di mercato e le prospettive macroeconomiche reali, soprattutto in un contesto in cui la liquidità globale potrebbe iniziare a ridursi con la normalizzazione delle politiche monetarie e il rallentamento dei flussi nei fondi equity.
In sintesi
In sintesi, Solomon invita a non scambiare un ciclo di entusiasmo per un nuovo paradigma di crescita infinita: il mercato azionario, secondo lui, è destinato a un “reality check” che riporterà gli investitori a considerare più seriamente il rischio e la sostenibilità dei rendimenti futuri.