Dazi, il balletto continua ma il 57% degli americani è contro
pubblicato:Trump esclude pc e smartphone cinesi dalle tariffe, poi ne annuncia altre sui semiconduttori

Ogni giorno una novità, o presunta tale, nella guerra dei dazi lanciata da Donald Trump contro il resto del mondo ma soprattutto nei confronti della Cina. Dopo aver sospeso per 90 giorni le tariffe reciproche verso gli altri Paesi, il presidente USA le ha alzate al 145% sulle merci in arrivo dal gigante asiatico, che a sua volta ha risposto portando al 125% quelle su prodotti USA.
Trump ha quindi escluso alcuni prodotti dai mega dazi, in particolare pc e smartphone, presumibilmente per evitare pericolosi aumenti dei prezzi dei suddetti la conseguente perdita di consensi. Un sondaggio Ipsos-Reuters indica che il 57% degli americani è contro la guerra commerciale avviata dal presidente.
Dazi speciali e indagini sui semiconduttori in arrivo?
Ma, ovviamente, non è finita qui perché il segretario al commercio Howard Lutnick ha parlato di tariffe speciali per semiconduttori e prodotti elettronici in arrivo dalla Cina, i quali quindi saranno esclusi da quelle al 145% riservati a tutte le altre merci cinesi.
Non solo: sui social media Trump ha accennato a una un'analisi approfondita di tutto il settore e in particolare a un'indagine sulla sicurezza nazionale della catena di forniture di semiconduttori. L'obiettivo, secondo il presidente USA, è quello di arrivare a produrre "in casa" microchip e semiconduttori.
Effetto-dazi: boom export Cina a marzo
Nelle prossime settimane scopriremo quanto ci sia di effettivo in queste dichiarazioni e quanto invece sia parte del metodo-Trump di condurre i negoziati con i principali partner commerciali. Intanto però un effetto reale del metodo è stato certificato dai dati macro cinesi comunicati nella notte.
Il saldo della bilancia commerciale della Cina a marzo è in positivo per quasi 103 miliardi di dollari, in calo dai +170 miliardi circa di febbraio ma ben al di sopra dei +77 attesi dagli economisti. Da sottolineare che le esportazioni hanno fatto segnare una crescita del 12,4% a/a contro il +4,4% atteso, probabile effetto della corsa a spedire le merci negli USA prima dell'entrata in vigore dei dazi.