Enel guadagna ulteriore terreno e tocca i massimi da marzo 2022. Eni ha fatto registrare un risultato positivo nella seduta di venerdì.
Enel guadagna ulteriore terreno e tocca i massimi da marzo 2022. Venerdì Morgan Stanley ha migliorato la raccomandazione sul titolo da underweight a equalweight e incrementato il target da 5,30 a 7,00 euro, mentre HSBC ha conferma la raccomandazione buy e portato il target da 7,20 a 7,40 euro.
Reuters alla fine della scorsa settimana ha riferito che il piano strategico nell'a.d. Flavio Cattaneo (entrato in carica a maggio al posto di Francesco Starace) che sarà presentato il prossimo 22 novembre, potrebbe prevedere una focalizzazione sull'Italia e una maggiore selettività negli investimenti in energie da fonti rinnovabili. Si ipotizza anche un leggero miglioramento della politica dei dividendi.
L'analisi del grafico di Enel mette in evidenza il rally partito a ottobre 2022, movimento riattivato venerdì con il superamento della resistenza rappresentata dal massimo di inizio luglio a 6,38 euro. Il titolo può ora ambire a estensioni verso 7,40-7,50, ultimi ostacoli sulla strada verso il record storico di inizio 2021 a 9,047.. Concreti segnali di debolezza solo alla violazione di 6,05-6,10 operazione che preannuncerebbe correzioni verso 5,8690 almeno: sotto questo ultimo riferimento probabile ritorno sui 5,4680, minimo del 6 ottobre.
Eni ha fatto registrare un risultato positivo nella seduta di venerdì che ha portato il saldo settimanale in sostanziale pareggio nonostante il prezzo del greggio sia sceso in settimana sui minimi degli ultimi 4 mesi.
Le quotazioni di Eni sono state sostenute dalle indiscrezioni secondo le quali la Nigeria sarebbe intenzionata a ritirare la richiesta di risarcimento da 1,1 miliardi di dollari nel procedimento sulla presunta corruzione internazionale relativo all'assegnazione del blocco OPL 245.
Si tratta del più grande giacimento petrolifero nigeriano, composto dai campi petroliferi denominati Etan e Zabazaba, posizionato nel golfo di Guinea. Questa mattina intanto il titolo stacca il dividendo trimestrale pari a 0,23 euro, che andrà in pagamento mercoledì 22 novembre.
Graficamente il superamento di area 14,90/15,00 euro avvenuto a metà settembre circa sembrava poter liberare il potenziale rialzista del titolo ed interrompere una lunga fase laterale che ne aveva caratterizzato l'andamento negli ultimi mesi. I prezzi hanno invece fallito l'accelerazione rialzista, tornando rapidamente sui propri passi per poi risalire nuovamente oltre quota 15,00.
L'incertezza mostrata dai corsi non gioca in favore di uno spunto rialzista nell'immediato, rendendo probabile il proseguimento della fase di consolidamento vista di recente. Lo stacco odierno del dividendo favorirà un ulteriore calo nell'immediato che metterà alla prova la capacità di reazione del titolo, che nel breve dovrà mantenersi oltre 14,50 euro per non rischiare di indebolire pericolosamente lo scenario tecnico favorendo un nuovo affondo che potrebbe estendersi fino a 14,00 euro.
Sotto questo ultimo livello anche lo scenario di medio lungo periodo subirebbe un deciso peggioramento. Segnali di forza solo in caso di stabilizzazione dei corsi oltre area 15,40, per un primo target a 16,10 e successivo a 17,00 euro circa.
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