Fiera Milano in gran forma, ieri il nuovo piano della Fondazione

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

L'Ente che controlla gli immobili ed è uno snodo strategico delle politiche lombarde ha voltato pagina a luglio dopo il caso Equilize e intanto i numeri della controllata quotata riportano l'azione sui livelli del 2008

Fiera Milano in gran forma, ieri il nuovo piano della Fondazione
Il partner ideale che ti supporta nell'investimento azionario. Analisi quotidiane e approfondimenti su tutti i titoli della Borsa Italiana, sugli ETF/ETN, sui titoli quotati a Wall Street e nelle principali piazze azionarie europee. I livelli operativi suggeriti dal nostro algoritmo. Non perdere l'occasione, ti aspettiamo su www.megatrader.it

Zitta zitta Fiera Milano ha superto i record del 2014, toccando livelli che non vedeva da aprile del 2008. Il ‘leader in Italia’ è tra i maggiori organizzatori e gestori di manifestazioni fieristiche e congressi del mondo e scambia nel segmento ad alti requisiti di Piazza Affari dal 2002.

A sua volta Fiera Milano è saldamente controllata dalla Fondazione Fiera Milano con il 62% circa del capitale e partecipata dalla Camera di Commercio di Milano (6,77% del capitale).

Per statuto l’importante patrimonio immobiliare della Fondazione Fiera è inalienabile e la sua stessa governance ne fa uno snodo di potere politico ed economico (il presidente è nominato dalla Regione Lombardia e guida l’ente con due vicepresidenti che rappresentano Comune di Milano e Regione Lombardia in un Consiglio Generale dove siedono 1 rappresentante del governo, 3 della Regione Lombardia, 3 del Comune di Milano, 2 della Città Metropolitana di Milano, 2 della Camera di Commercio e poi altri 14 membri tra Industria, Commercio, Artigianato, Agricoltura, organizzatori, cooperazione e lavoratori).

Fiera Milano, a luglio il nuovo corso della Fondazione

Non a caso quando a inizio luglio la Giunta Regionale della Lombardia su proposta del governatore Attilio Fontana (Lega) ha designato Giovanni Bozzetti per la presidenza della “Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano” in molti hanno tirato un sospiro di sollievo.

Non soltanto perché il manager poteva garantire una continuità politica e manageriale con il suo background da assessore al Turismo di Milano (2001-2006) e della Lombardia (2012-2013), da docente Universitario della Cattolica, da ex presidente del consiglio di gestione della Infrastrutture Lombarde che poi sarebbe diventata Aria, ma soprattutto perché permetteva di voltare pagina con la gestione del presidente dimissionario Enrico Pazzali che, indagato nella vicenda Equilize che aveva avuto una risonanza nazionale e diverse ricadute anche sul territorio, rischiava di paralizzare un asset strategico nel momento caldo della preparazione per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Così Bozzetti ha cominciato a ricucire rapidamente, pur avendo trovato comunque una situazione che il vicepresidente vicario Davide Corritore aveva lasciato in ordine, e ha adottato un approccio ecumenico che la leadership della Fondazione gli agevola e che proverà a fare sistema tra i vari poli fieristici italiani, spesso in concorrenza, che rischiano di penalizzare un comparto che in Italia vale 1,4 miliardi contro i 4 miliardi della Germania. Le cose vanno comunque bene e questo aiuta non poco.

Fiera Milano, nove mesi di crescita

La controllata Fiera Milano presieduta da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria dal 2020 al 2024, e guidata dall’amministratore delegato Francesco Conci (manager di lunga esperienza nel settore), ha chiuso i 9 mesi del 2025 con un balzo dei ricavi del 25,7% a 231,8 milioni di euro e nel periodo l’ebitda del gruppo è aumentato del 14,7% a 71,6 milioni di euro in un contesto nazionale e internazionale non certo semplice.
A fine settembre la quotata ha registrato un utile dei nove mesi di 17,1 milioni (+9,5%) con cassa positiva in crescita a 113,8 milioni ante IFRS 16 (con i leasing la PFN è negativa per 212 milioni, in miglioramento).

Fiera ha potuto così confermare la guidance 2025 che (pre)vede ricavi tra 350 e 370 milioni di euro, con un ebitda da 115-125 milioni e una PFN tra 100 e 110 milioni di euro. Il core business rimane la fieristica italiana con 179,6 milioni (+27,9%) nei 9 mesi contro i 45,3 mln dei congressi (+9,4%), mentre l’estero è stabile a 4,3 milioni di euro di ricavi nei tre trimestri.

Sui conti già si vedono i Giochi Olimpici con la generazione di cassa legata anche agli acconti percepiti per le manifestazioni in calendario nel quarto trimestre e per gli incassi previsti dagli accordi con Milano Cortina in relazione ai XXV Giochi Olimpici Invernali (effetti parzialmente compensati dai dividendi e dagli esborsi connessi all’acquisizione di Expotrans).

Fondazione Fiera Milano, il nuovo piano

E intanto il sistema va avanti e Fondazione Fiera Milano ha potuto presentare ieri il piano triennale 2026-2028 che prevede una nuova fase di sviluppo con ben 237 milioni di euro di investimenti, di cui 153 milioni destinati all'area urbana, dall'edificio polifunzionale della Rai al completamento dell'Hotel Scarampo.

Cifre importanti da accostare alle strutture di Rho-Pero con una superficie espositiva di circa 345 mila metri quadri e 9 ettari di parco, al Centro Congressi Allianz Mico (15 mila metri quadri nel centro di Milano in riconversione).

Nell’aria ex Fiera intanto proseguono i lavori di completamento di City Life con il grande portico aperto che allineerà gli edifici noti come il Curvo, il Dritto e lo Storto e le residenze Hadid, un progetto del BIG - Bjarke Ingels Group che forse chiude un ciclo dopo la crisi immobiliare milanese scoppiata con i casi del Salva Milano oppure forse no, una pausa di consolidamento per la ricarica in vista di nuovi traguardi. Intanto il titolo di Fiera Milano dall'ottobre 2023 a oggi ha guadagnato più del 340%. Anche questi sono affari.

Comments

Loading comments...