Finanza e Mercati: rendimenti sui livelli pre-panico, scenario tassi verso l'equilibrio
pubblicato:Finanza e Mercati: obbligazionario debole
Rendimento del BTP decennale a 3,6920% sui massimi da inizio settimana scorsa, sopra il minimo dal 14 marzo toccato venerdì a 3,6000%, prosegue la correzione dal massimo da novembre toccato l'11 giugno a 4,1810% (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni segna 2,2450% sui massimi da giovedì scorso, prosegue il recupero dal minimo dal 4 gennaio toccato lunedì a 2,0740% (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).
Rendimento del T-Note USA a 10 anni a 3,9220% sui massimi da venerdì scorso, in recupero dal minimo da giugno 2023 toccato lunedì a 3,6570% (ricordiamo il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni segna 4,2250% sui massimi da venerdì scorso, estende il recupero dal minimo da fine dicembre a 3,9990% toccato lunedì (ricordiamo il minimo da fine luglio 2023 toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).
Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE
Il CME FedWatch Tool assegna il 70-71% alla probabilità di un taglio da 50 bp (target Fed funds a 475-500 bp, attuale 525-550) nella riunione del FOMC del 18 settembre, in recupero dal 63-64% di ieri ma ben al di sotto del 91-92% registrato lunedì mattina (era 11% all'inizio della scorsa settimana). Risale al 30% la probabilità di un altro -50 bp (target 425-450) nella riunione del 7 novembre dal 14-15% di ieri ma ben al di sotto del 70% di lunedì (0% all'inizio della scorsa settimana) scendono leggermente al 53-54% dal 58% di ieri le chance di -25 bp (450-475), ancora sopra il 42% di lunedì. Per la riunione del 18 dicembre c'è un recupero delle probabilità di -25 bp (400-425) al 38% da 24-25% ieri e ben sotto il 59-60% di lunedì mattina (0% all'inizio della scorsa settimana), sono al 41-42% le chance di tassi a 425-450 bp, in calo dal 48% di ieri.
Le previsioni sui tassi di interesse ufficiali sono alla ricerca di un equilibrio a seguito del terremoto visto a cavallo dello scorso fine settimana. Dopo panico di lunedì mattina con lo scenario di taglio di 1,25% entro fine anno per contrastare il rischio di recessione e la rapida retromarcia delle due sedute successive a una stima di -1,00%, ora il mercato sembra volersi assestare a metà strada in attesa di nuove indicazioni (mercoledì prossimo l'inflazione CPI). Ricordiamo che fino all'inizio della scorsa settimana le attese erano per -0,75% entro dicembre.
I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) quotano ora -17 bp per il contratto con consegna settembre da -10 ieri e -34 lunedì (-19 venerdì), -31 bp circa per la scadenza ottobre (-23 ieri) e -61 bp circa per quello con consegna dicembre (da -52 ieri, -82 lunedì e -59 venerdì): quindi, tenendo presente che dal 6 giugno l'Euribor ha perso 18 bp, i derivati scontano ampiamente un taglio da 25 bp dei tassi ufficiali (dopo quello del 6 giugno), contro i -50 di lunedì, nella riunione BCE del 12 settembre; un altro sempre da 25 bp in quella di ottobre e un terzo da 25 bp in quella del 12 dicembre. Il mercato sconta quindi -0,75% sui tassi ufficiali entro fine anno da quasi -1,00% lunedì, -0,50% una settimana fa e quasi -0,75% venerdì.
I prossimi dati macro
L'agenda macroeconomica della settimana prevede oggi le richieste settimanali di sussidi disoccupazione USA, domani inflazione Italia e Germania.