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Per l'Fmi possibile ulteriore crollo del 20% di Wall Street

di Raffaele Rovati pubblicato:
3 min

Adrian dell'Fmi conferma le previsioni di Dimon di Jp Morgan. Possibile un nuovo crollo del 20% per Wall Street ma questa crisi non è grave come quella di Lehman.

Per l'Fmi possibile ulteriore crollo del 20% di Wall Street

Anche per il Fondo monetario internazionale (Fmi) è possibile un ulteriore crollo del 20% di Wall Street. Un brusco cambiamento nel sentiment degli investitori potrebbe spingere ancora al ribasso i mercati azionari newyorkesi, dopo che l'S&P 500 ha già perso ben più del 20% quest'anno.

Intervistato dalla Cnbc, Tobias Adrian, dal 2017 responsabile di Monetary and Capital Markets per l'istituzione di Washington, ha confermato di ritenere possibile l'ipotesi ventilata nei giorni scorsi da Jamie Dimon, numero uno di Jp Morgan Chase & Co..

Per Dimon l'inflazione galoppante, l'invasione russa dell'Ucraina e gli effetti sconosciuti della stretta monetaria della Federal Reserve (Fed) sono tra gli indicatori di una potenziale recessione. "Sono cose molto, molto serie che penso possano spingere gli Usa e il mondo in una sorta di recessione - l'Europa lo è già in recessione - entro sei, nove mesi da oggi", aveva dichiarato intervistato sempre alla Cnbc.

Come per Jp Morgan anche per l'Fmi possibile crollo a Wall Street

Interrogato sulle prospettive per l'S&P 500, Dimon aveva detto di ritenere che l'indice benchmark Usa potrebbe scendere ancora "facilmente di un altro 20%" rispetto ai livelli attuali, aggiungendo che "il prossimo 20% sarà molto più doloroso del precedente". Giovedì 14 ottobre l'S&P 500 ha guadagnato il 2,60% in una seduta di inaspettato recupero per Wall Street.

Secondo alcuni analisti dati meno visibili nell'ultimo rapporto sull'inflazione Usa avrebbero potuto offrire indicazioni di un rallentamento dei prezzi (e quindi restituire ottimismo agli investitori), per altri tuttavia il recupero di Wall Street sarebbe in realtà guidato da ragioni puramente tecniche (l'attività di copertura a breve termine ha sostenuto le azioni lasciando invariati i fondamentali tutt'altro che positivi).

“La mia convinzione è che ciò cui si riferisce Dimon sia che potrebbe esserci anche un cambiamento nel sentiment. E questo, ovviamente, si ripercuoterebbe sull'attività economica. Per quanto riguarda il 20% è sicuramente possibile. Non è la nostra previsione di base ma è qualcosa che è possibile", ha spiegato Adrian.

Per l'Fmi è possibile un ulteriore crollo del 20% di Wall Street

Per Adrian, tuttavia, stiamo attraversando un periodo in cui le condizioni finanziarie continuano a essere inasprite, l'attività economica rallenta e i mercati rimangono sotto pressione.

Nonostante la recente volatilità in aree come i titoli di Stato britannici, l'opinione dell'Fmi continua a essere che i mercati del credito globali rimangono "ordinati" e la situazione attuale non dovrebbe trasformarsi in una crisi conclamata sulla scala di quella innescata dal crac di Lehman Brothers. I rischi per la stabilità finanziaria "sono molto elevati. Sono stati più alti solo in tempi di crisi acuta, come nel 2008, nel 2020 con il Covid-19 o nella crisi dell'euro".

"Siamo in un momento molto, molto stressante. Speriamo di evitare un evento sistemico, ma la probabilità è certamente elevata a questo punto”, ha concluso Adrian. Martedì, l'Fmi ha pubblicato l'edizione di ottobre del suo World Economic Outlook, intitolata Countering the Cost-of-Living Crisis (in italiano Contrastare la crisi del costo della vita), in cui ha ridotto al 2,7% la previsione di crescita globale del Pil nel 2023, contro il 2,9% stimato in luglio.

L'Fmi ha anche sottolineato che nel 2023 anche se non ci fosse una vera e propria recessione sembrerà una recessione per milioni di persone in tutto il mondo, con circa un terzo dell'economia globale che registrerà una contrazione.

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