FMI: la crescita globale rallenta — l’incertezza diventa la nuova normalità

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

L’incertezza è la nuova normalità”: il FMI invita governi e investitori a gestire la complessità, non a temerla

FMI: la crescita globale rallenta — l’incertezza diventa la nuova normalità

🌍 FMI: la crescita globale rallenta — e l’incertezza diventa la nuova normalità

L’economia mondiale entra in una fase di fragilità strutturale, dove la crescita rallenta e l’incertezza diventa la cifra dominante. È questo il messaggio che emerge dal World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale, presentato agli Annual Meeting di Washington.

Le nuove stime indicano un Pil globale in crescita del 3,2% nel 2025, in lieve rialzo rispetto alla revisione estiva, ma in calo rispetto al 3,3% del 2024. Il 2026 segnerà un’ulteriore decelerazione, con una crescita attesa al 3,1%.

Dietro questi numeri, si cela un contesto economico che il FMI definisce “una polveriera in cerca di miccia”: tariffe, tassi d’interesse elevati, indebitamento crescente e nuove tensioni geopolitiche delineano un equilibrio sempre più instabile.


📉 Tra dazi, debito e tecnologia: i nuovi rischi globali

L’analisi del capo economista del FMI, Pierre-Olivier Gourinchas, punta il dito contro due grandi fattori di vulnerabilità:

  1. 1.

    I dazi e il ritorno del protezionismo, con gli effetti dei nuovi interventi commerciali dell’amministrazione Trump che cominciano a farsi sentire, pesando su scambi e fiducia delle imprese.

  2. 2.

    La bolla dell’Intelligenza Artificiale, che secondo il Fondo “ricorda da vicino l’euforia degli anni Novanta”: l’ondata di capitali nel settore tech potrebbe non tradursi nei profitti attesi, rischiando una brusca correzione dei mercati e un effetto domino sull’economia reale.

L’inflazione globale mostra segnali di discesa, ma resta sopra i target in diverse economie avanzate, soprattutto negli Stati Uniti, dove la Fed mantiene toni prudenti.


💣 Un’economia frammentata e diseguale

Il quadro per aree geografiche conferma una crescita disomogenea:

  • Stati Uniti: +2% nel 2025, sostenuti dai consumi ma ancora esposti ai rischi di politica commerciale.

  • Eurozona: +1,2%, con un lieve miglioramento rispetto alle stime estive.

  • Italia: crescita modesta, +0,5% nel 2025 e +0,8% nel 2026, a conferma di una dinamica anemica e di un divario strutturale con l’area euro.

  • Cina: rallenta al +4,8%, frenata da un comparto immobiliare fragile e rischi di instabilità finanziaria.

  • India: si conferma locomotiva dei mercati emergenti con un’espansione del +6,6%.

Gourinchas sottolinea che la debolezza cinese e la frammentazione commerciale sono oggi tra i principali freni alla crescita globale.


🔍 Le proposte del Fondo: fiducia, trasparenza, riforme

Il FMI lancia un appello ai governi: ricostruire la fiducia con politiche fiscali sostenibili, banche centrali indipendenti e diplomazia commerciale.
Una normalizzazione dei rapporti internazionali, secondo le stime del Fondo, potrebbe aumentare il Pil globale di 0,4% nel breve termine, mentre un ritorno ai livelli tariffari pre-2025 aggiungerebbe un ulteriore 0,3% di crescita.


🧠 Incertezza come paradigma

L’incertezza è la nuova normalità”, ha dichiarato Kristalina Georgieva. Una frase che riassume perfettamente il sentiment globale: i mercati continuano a muoversi su fondamenta fragili, alternando euforia e nervosismo.
La crescita “debola ma resiliente” descritta dal Fondo non elimina il rischio di shock improvvisi — né sul fronte geopolitico né su quello finanziario.

In un mondo che rallenta, la vera sfida per governi e investitori sarà gestire la complessità, non illudersi di eliminarla.

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