FTAOnline

Generali: piacciono i conti, piace il dividendo

di Giovanni Digiacomopubblicato:

Risultato operativo da record nel 2022 per il Leone di Trieste, il dividendo cresce dell’8,4% e nessuna preoccupazione per i casi Eurovita o SVB. Intanto però il patrimonio risente del rialzo dei tassi d’interesse

Generali: piacciono i conti, piace il dividendo

Tabella dei Contenuti

Il mercato approva. Il bilancio 2022 di Generali sembra avere incontrato il favore degli operatori, in queste ore il titolo segna un rialzo del 3,76% a 18,47 euro facendo nettamente meglio del Ftse Mib (+1,47%) e dell’Euro Stoxx Insurance (+1,58%).

Va detto però che il titolo tornato con questa performance soltanto a ridosso dei minimi di giovedì scorso.

Generali, un 2022 in crescita

Fatte queste premesse, il 2022 del Leone di Trieste è andato bene. Brilla soprattutto il risultato operativo da record di 6,5 miliardi di euro, che segna un balzo dell’11,2% sul dato del 2022. E’ un dato nettamente superiore al consensus che non arrivava ai 6,2 miliardi di euro.

Lo compongono soprattutto un balzo del risultato operativo Vita del 25,1% a 3,52 miliardi e un rally del risultato operativo Holding e altre attività a 202 milioni (+28,9%).

Va male invece l’asset & wealth management (-9,6% a 972 mln). Come sappiamo però il 2022 è stato terribile per i mercati, quindi le performance di Banca Generali e dell’asset management non potevano brillare e anche gli analisti si aspettavano delle debolezze su questo fronte.

Nel 2022 il giro d’affari del gruppo, che per una compagnia assicurativa significa i premi, ha mostrato una crescita moderata: +1,5% a 81,53 miliardi di euro.

Anche sotto questo profilo si percepisce l’articolazione del business del gruppo guidato da Philippe Donnet. La raccolta netta vita infatti segna un crollo del 36,1% a 8,7 miliardi di euro. I premi lordi flettono del 2,4% a 52,9 miliardi di euro, la profittabilità però segna il balzo che si è accennato: +25,1% a 3,52 miliardi per il risultato operativo del Vita.

I premi lordi del danni balzano del 9,8% a 28,63 miliardi di euro, bene entrambe le categorie dell’auto (+6,5%) e del non auto (+11,4%), ma il risultato operativo del segmento cresce dell’1,7% a 2,69 miliardi di euro. Pesa su questo fronte una maggiore sinistralità, ossia più risarcimenti. Il combined ratio è al 93,2% Il Solvency Ratio è al 221%

Generali, i casi Eurovita ed SVB

I dati del Leone di Trieste non hanno fatto in tempo a uscire che ovviamente il management si è sentito interrogare sui due casi del momento: Eurovita ed SVB.

Eurovita è una compagnia assicurativa finita rapidamente in una crisi tale che l’Autorità IVASS ne ha disposto la gestione provvisoria, mentre i big del settore bancario e assicurativa sono posti sotto moral suasion per un intervento di sistema che salvi la faccia al comparto assicurativo.

Su questo Donnet si è limitato a dire che è un business molto diverso da quello della sua compagnia (come a dire non temete è un errore isolato, noi siamo solidi) e a tacere su eventuali coinvolgimenti di Generali in una manovra di salvataggio della compagnia controllata dal private equity Cinven.

Per completezza riportiamo i recenti rumors secondo i quali i big assicurativi italiani si sarebbero sfilati dal salvataggio che potrebbe richiedere una ricapitalizzazione da 250-300 milioni.

SVB è la famigerata Silicon Valley Bank, appena chiusa negli Stati Uniti, ha generato un terremoto californiano che si è sentito su tutti i mercati globali e ha impattato anche sul titolo Generali come visto dall’andamento delle ultime sedute.

Nessuna esposizione diretta (per l’esattezza il general manager Marco Sesana avrebbe assicurato: "Non c’è nessuna esposizione alla banca da parte nostra se non in portafogli di rischio terzi"). Rassicurazione di rito insomma, ma prevedibile in fondo in questo caso.

A impensierire forse il mercato potrebbe invece essere il contesto in cui il crack di SVB, che comunque è il secondo fallimento bancario della storia statunitense, è maturato. SVB, con errori di gestione probabilmente dettati da avidità e moral hazard, è finita male anche perché i titoli di Stato di breve termine su cui aveva investito si erano rapidamente svalutati con il rapido rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Uno scenario non dissimile da quello che si vede nella politica monetaria UE.

In questo contesto due numeri su Generali importano.

Dal bilancio 2022 del gruppo si apprende infatti che la compagnia triestina ha 143,13 miliardi di euro di esposizioni in titoli del debito pubblico, un dato in forte calo, in termini di valore contabile, dai 194,29 miliardi d euro del 2021. Di queste esposizioni circa 44,3 miliardi di euro sono titoli di Stato italiani. Tutto sotto controllo, sia chiaro, ma il rally dei tassi sul bilancio si è comunque sentito.

Il patrimonio netto di generale è crollato nel 2022 del 44,7% a 16,2 miliardi di euro, ponendosi anche sotto le attese del mercato. Per comprendere il dato bisogna guardare gli investimenti (451 miliardi circa) e in particolare le attività disponibili per la vendita che crollano da 348,5 a 280,4 miliardi di euro.

Il dato è proprio attribuito all’andamento dei titoli obbligazionari. Quel 49,5% di obbligazioni del gruppo Generali costituito da titoli governativi è calato da 194,3 a 143,1 miliardi di euro proprio a causa dell’aumento dei tassi di interesse che ha impattato la valutazione degli strumenti valutati a valori correnti.

Un fenomeno sicuramente diffuso e cui probabilmente anche la Bce nelle prossime sedute comincerà a guardare con maggiore attenzione.

Generali, il dividendo

Tutti contenti invece per la cedola. Il board consiglierà un dividendo da 1,16 euro in crescita dell’8,4% su quello del 2021. In pratica il Leone di Trieste distribuirà agli azionisti 1,79 miliardi di euro. Una politica generosa in termini di cedole fa parte d’altronde degli accordi presi con il mercato. Fra il 2022 e il 2024 il gruppo ha promesso la distribuzione ai soci di almeno 5,2-5,6 miliardi di euro

Portafoglio Conservativo

Da 15 anni gestisco un portafoglio conservativo studiato appositamente per investitori che hanno grossi capitali e vogliono preservarli con la massima cura.

Clicca qui!
MegaTrader è un servizio di FtaOnline.com

Registrati alla newsletter

Una volta alla settimana ti invieremo gli articoli più interessanti, le notizie più importanti che abbiamo appena pubblicato!


Approva il trattamento dei dati
Cancellazione e politica sulla privacy